Ancora orfano di una data di uscita dopo parecchi anni dall’annuncio, datato addirittura 2015, Dreams è una nuova esclusiva PS4 che sin dai suoi esordi ha saputo catturare al punto giusto la mia attenzione. Del resto, il curriculum dei suoi creatori parla chiaro: i Media Molecule hanno dato vita a Little Big Planet nella scorsa generazione, un platform dove la creatività veniva messa al primo posto. Il concept dietro a LBP, in Dreams, sembra pronto a far esplodere tutto il suo potenziale. Perché in Dreams saremo proprio noi a dare vita ad un gioco.
In occasione della Milan Games Week 2018 PlayStation Italia ha organizzato una breve presentazione di Dreams, con tanto di demo pubblica a seguire che ha mostrato indubbiamente le potenzialità di questo gioco. Che non vedremo nel 2018, ormai questo è chiaro. Nonostante le promesse alla PSX dello scorso anno, Media Molecule non è stata capace di mantenere la scadenza, ma sembra ormai certo che il 2019 sarà l’anno del grande debutto del titolo. Nell’attesa, però, grazie alla demo della MGW siamo riusciti a comprendere l’infinito potenziale di Dreams, che del resto si poteva già intuire dalle presenze alle fiere internazionali che ha accumulato in questi anni.
Pochi i livelli giocabili nella build portata alla MGW, ma abbastanza per farci capire di cosa è capace Dreams, e cioè potenzialmente qualsiasi cosa. I livelli selezionati erano infatti stati scelti apposta per instradare il giocatore verso una comprensione di massima del gioco, un mondo nel quale noi diventeremo i creatori e potremo dare forma ai nostri stessi sogni. Il livello più completo e complesso era un platform dallo spiccato senso artistico, dove quello che sembrava essere un piccolo essere bioluminescente e con proprietà elettriche era in grado di attivare una serie di nodi luminosi, non senza superare alcuni ostacoli. Eppure, questa era solo la punta dell’iceberg. Ci siamo dannati l’anima nel cercare di superare il livello shoot’em up a tema sci-fi con la piccola astronave immersa in un mare di proiettili e pericoli di ogni tipo, abbiamo assaporato la prima battaglia spaziale in 3D, abbiamo visto tanti e diversissimi stili di gioco e comparti audiovisivi all’opera, qualcosa forse di impensabile prima di quel momento.
Di Dreams ci sarà parecchio da dire una volta che avremo testato maggiormente il gioco, forse già nel corso dei prossimi eventi pubblici e privati organizzati da Sony. Quel che è certo è che il gioco di Media Molecule sembra un’opera sontuosa per quello che si vuole prefiggere, e che la parola “creatore” avrà una nuova linfa una volta che il titolo sarà uscito sul mercato. Ogni cosa, in Dreams, sembra essere alla nostra portata e nelle nostre mani: grafica, stile, gameplay, musiche, storia, interfaccia. Un sogno, specialmente per chi è cresciuto col desiderio nel cuore di creare un giorno un vero e proprio videogioco.
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