Spesso il comparto audio viene fin troppo sottovalutato quando si parla di videogiochi eppure è un elemento molto importante che andrebbe conosciuto più a fondo, soprattutto con l’arrivo delle nuove console next-gen. In questo articolo tutto dedicato a PlayStation 5, andremo ad occuparci di componentistica ed effetto delle nuove tecnologie dedicate al sonoro sulla nostra esperienza videoludica.
PlayStation 5 avrà al suo interno un chip audio totalmente nuovo e sviluppato dalla stessa Sony chiamato “Tempest Engine” il cui compito sarà unicamente quello di occuparsi del comparto sonoro sfruttando una potenza simile a quella dell’intera CPU Jaguar montata su PlayStation 4. In particolare saranno due gli elementi principali del Tempest: l’utilizzo della tecnologia Ambisonics e dell’audio 3D.
Il problema principale affrontato durante l’implementazione di queste tecnologie e la loro costante interazione è stato quello della differente percezione dei suoni in relazione a soggetti diversi. Tale fenomeno, chiamato Head-Related Transfer Function (HRTF), si basa su studi che hanno dimostrato che le onde emesse da un suono vengono percepite da un individuo in base alle dimensioni ed alla forma della propria testa, delle orecchie e del naso, rendendo problematico -per alcuni- il riconoscimento dei suoni all’interno di uno spazio tridimensionale. Per superare l’ostacolo si è deciso di utilizzare un grafico base rappresentativo dell’HRTF e di affidare il processo di calcolo proprio al Tempest, per far sì che crei una vasta gamma di suoni per soddisfare le esigenze di quanti più giocatori possibili.
La tecnologia Ambisonics permette di riprodurre un suono da entrambi gli speaker utilizzati durante le sessioni di gioco (siano essi montati su televisori con funzioni surround o, preferibilmente, cuffie) assegnandogli un volume scelto tra 36 livelli diversi. Più concretamente: qualora un suono all’interno di un gioco dovesse provenire da un’ipotetica destra, questo verrebbe riprodotto su entrambi gli speaker e non su uno solo -come accade attualmente su PlayStation 4- e avrebbe un volume più alto sullo speaker destro e più basso su quello sinistro con variazioni legate alla distanza di provenienza.
L’audio 3D su Playstation 5, invece, consente l’utilizzo di un audio spaziale che, simulando virtualmente il sistema uditivo umano, permette di localizzare con precisione i suoni attorno al giocatore grazie ad un sistema in grado di ricreare centinaia di direzioni diverse da cui questi potrebbero provenire. Il tutto per raggiungere un elaborazione finale sonora fino a 48000Hz con 256 samples e 187,5 “tick” al secondo, ovvero uno ogni 5,3ms.
Questi elementi, assieme a quelli del DualSense (il nuovo controller per PS5) offrono sicuramente una visione interessante di quello che sarà il futuro del gaming basato su un maggior feedback per il giocatore in base alle sue azioni e su un’accuratezza sonora particolarmente dettagliata che punta a passare dal semplice “videogiocare” al “vivere il videogioco”.
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