Era il 2007 quando Crytek rilasciò Crysis, sparatutto in prima persona destinato a diventare il benchmark definitivo per capire quanto fosse o meno potente un computer. Il titolo mostrava infatti una grafica decisamente accattivante per l’epoca, grazie all’estrema potenza del motore grafico utilizzato: il CryEngine 2. Di contro, tuttavia, il gioco richiedeva requisiti davvero spaventosi, tanto che i videogiocatori erano soliti confrontare le proprie postazioni hardware facendo la seguente domanda: “Ci gira Crysis?“. A distanza di oltre dieci anni ecco che Crytek ha deciso di riproporre una versione remastered del gioco, già arrivata in esclusiva temporale su Nintendo Switch e ora anche su PS4, Xbox One e PC.
Ecco a voi dunque la recensione dedicata a Crysis Remastered; vi auguriamo una buona lettura.
Nota: la versione provata è quella PS4 Pro.
Nuova Grafica…
Se in una normale recensione avremmo esordito parlandovi della trama del gioco, in Crysis Remastered non possiamo che parlarvi fin da subito del comparto grafico. Prima ancora di avviare la campagna ci siamo fermati nelle opzioni grafiche del menù di gioco, dove abbiamo notato con piacere diversi settaggi con cui “giocare”. Il titolo ci permette di optare per una modalità prestazione (1080p con frame rate libero) o qualità (1880p e 30 fps stabili). Ovviamente la scelta dipende da ciò che state cercando: maggior fluidità o maggior risoluzione. Trattandosi di un First Person Shooter il nostro consiglio sarebbe quello di preferire la modalità prestazione. Tuttavia, durante la nostra prova abbiamo notato che il frame rate libero è piuttosto ballerino e i 60 fps vengono mantenuti con molta fatica. Per questo motivo, optare per la modalità qualità potrebbe rivelarsi la scelta migliore. In questo caso, infatti, il frame rate rimane stabile, seppur bloccato a 30 fps. Tra l’altro i possessori di un televisore 4K avranno la possibilità di attivare l’HDR, feature che permette di definire maggiormente le zone di luce e ombra. Il vero fiore all’occhiello di questa remastered riguarda però la presenza del ray tracing che, per la prima volta, approda su PS4 Pro (e Xbox One X). Per chi non ne fosse a conoscenza, il ray tracing altro non è che un sistema per migliorare l’illuminazione di gioco, andando a ottimizzare riflessi, luci e ombre. In questo modo l’intera ambientazione risulta più realistica, immergendo ancor di più il giocatore all’interno del mondo di gioco. Nonostante ciò, i miglioramenti di cui abbiamo parlato non riescono a rinvigorire del tutto un comparto grafico datato. Il titolo rimane infatti un remastered dell’originale, rendendolo, per forza di cose, limitato sotto alcuni punti di vista. Abbiamo notato ad esempio texture poco definite, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di vegetazione e sabbia, ombre sgranate, e alcuni problemi di pop-up. Attenzione, non stiamo dicendo che il lavoro grafico svolto da Crytek sia fatto male. Quello che vogliamo sottolineare è che i miglioramenti apportati si basano su una struttura di oltre 10 anni che, ovviamente, risulta limitata se confrontata con i giochi di oggi. In ogni caso la valutazione del comparto grafico è più che sufficiente, soprattutto per le tante opzioni che gli sviluppatori hanno deciso di inserire in questa remastered.
…Stesso Gameplay
Al contrario del comparto grafico, il lavoro svolto sul gameplay da Crytek è pressochè nullo. Il sistema di mira e i movimenti di Nomad sono rimasti tali e quali alla versione originale, risultando piuttosto datati se confrontati con il gunplay dei moderni FPS. Ovviamente non ci aspettavamo una grossa rivoluzione del gameplay, considerando che ci troviamo di fronte ad una remastered e non ad un remake completo. Nonostante ciò, con qualche sforzo in più, Crytek avrebbe potuto apportare qualche limatura, così da rendere più godibile il gameplay di gioco. In ogni caso non è tutto da buttare via: il sistema Sandbox di Crysis risulta ancora valido, così come l’utilizzo delle abilità di Nomad (occultamento, super velocità, super salto) e la possibilità di guidare i veicoli. Tutte opzioni che rendono Crysis un gioco ancora divertente, nonostante un’intelligenza artificiale che risente degli anni passati e che risulta piuttosto facile da fronteggiare durante gli scontri. Ovviamente la storia non ha avuto cambiamenti, rimanendo tale e quale all’originale. Protagonista del gioco è Nomad, soldato che insieme al Team Raptor si paracaduta nelle Filippine per salvare un gruppo di scenziati americani, tenuti prigionieri dai coreani. Se potreste pensare di trovarvi di fronte alla solita guerra tra fazioni, vi sbagliate di grosso: un pericolo ben più grande dell’esercito coreano metterà a dura prova Nomad e compagni. Nonostante gli anni, la campagna risulta ancora spettacolare e decisamente godibile da portare a termine, anche per coloro che si avvicinano per la prima volta al titolo Crytek. Purtroppo dobbiamo sottolineare la mancanza della missione “Ascensione” che, nelle versioni Xbox 360 e PS3 era stata rimossa a causa della potenza limitata degli hardware. Una scelta che, se all’epoca aveva le sue ragioni, adesso non ha motivo di esistere, considerando che PS4, Xbox One e PC avrebbero potuto supportarla tranquillamente. Tra l’altro Crytek ha anche rimosso Warhead, espansione che avrebbe sicuramente migliorato l’esperienza di gioco e l’editor di mappe e livelli, feature rimasta solo nella versione PC.
Punti di Forza
- Tante impostazioni grafiche;
- Gameplay identico all’originale;
- Prezzo competitivo (€ 29,99).
Punti di debolezza
- Rimane qualche imprecisione grafica;
- Intelligenza artificiale deficitaria;
- Gameplay identico all’originale.
Con Crysis Remastered, Crytek ha rispolverato Nomad e compagni ad oltre 10 anni dalla versione originale. Purtroppo, il lavoro svolto dalla software house tedesca risulta riuscito solo per metà. Se sul lato grafico sono state apportate diverse migliorie, tra cui l’inserimento del ray tracing su PS4 Pro (e Xbox One X), su quello ludico non possiamo ritenerci soddisfatti. Il gameplay è rimasto infatti identico a quello del 2007, mostrando tutte le lacune e le mancanze di un gunplay ormai datato. Nonostante ciò, la remastered rimane un progetto a cui dare una chanche, soprattutto per coloro che non hanno mai giocato questa pietra miliare, considerata tutt’oggi il benchmark di riferimento per i PC di fascia alta.
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