L’hashtag #nostreamday è in tendenza su Twitter in questo momento. Ma di cosa si tratta, in particolare?
Influencer e streamer hanno deciso di indire una giornata di protesta nei confronti di Twitch, la popolare piattaforma streaming di proprietà di Amazon che è stata al centro di numerosi dibattiti negli ultimi mesi a causa di regole altamente controverse. La protesta si concretizzerà con un’intera giornata nella quale molti influencer e streamer italiani non faranno alcuna diretta streaming su Twitch.
La questione non nasce tanto dal ban di un celebre creator italiano, Sdrumox, che è stato bannato da Twitch nella scorsa primavera e che ha parlato della questione alcuni giorni fa sul suo canale YouTube – lasciando ben pochi dubbi sul fatto che il ban, al 99%, non sarà mai rimosso.
Il ban dello streamer in questione è stato una delle classiche gocce che fanno traboccare il vaso, insieme a nuove politiche applicate da Twitch per quanto riguarda il copyright, le linee guida e le musiche da utilizzare. Addirittura, alcuni giorni fa vi abbiamo riportato che la piattaforma ha iniziato a segnalare per violazione anche gli effetti sonori delle dirette streaming, funestando il lavoro di molti creatori di contenuti.
Questi, però, sono solo alcuni degli argomenti che confluiscono nel No Stream Day, che si terrà oggi e che coinvolgerà moltissime personalità italiane del panorama di Twitch come Dread, GabboDSQ, Pow3r, Cerbero Podcast, RampageintheBox e molti altri (ci dispiace ovviamente non citare l’intera schiera di aderenti, ma è davvero lunghissima) – segnaliamo però che alcuni influencer hanno anche deciso di non aderire. Alcuni degli aderenti, inoltre, hanno comunque optato per una stream giornaliera per impegni puramente lavorativi.
La giornata all’insegna del #nostreamday è accompagnata non solo dall’invasione su Twitter di questo hashtag, ma anche del manifesto realizzato dagli influencer che hanno deciso di aderire all’iniziativa.
Ve lo riportiamo di seguito. Si tratta di un documento che chiede, a gran voce, maggiore chiarezza da parte della piattaforma per quanto riguarda il trattamento dei creatori di contenuti, in posizioni che, occorre ammetterlo, sono condivisibili. Per moltissime persone, Twitch rappresenta un lavoro, e non sono pochi i casi di streamer che da un giorno all’altro si sono ritrovati privati di questo lavoro senza conoscere chiaramente il motivo.
#nostreamday
Chiarezza delle regole
Specificare in modo più dettagliato le regole in modo che possano essere oggettive per tutti. Garantire anche la critica nei confronti della piattaforma.
Disparità di trattamento
Molti streamer sono stati sanzionati per determinate azioni, mentre altri streamer per lo stesso operato non hanno subito la stessa ammenda.
Satira o comicità
Servono chiarimenti in merito alle limitazioni delle frasi o parole che si possono o non si possono dire.
Permaban
Chiediamo di considerare l’impatto che un permaban può avere sulla vita di uno streamer. Una sanzione così dura deve essere subito motivata. Si deve prendere in considerazione che gli streamer hanno relazioni con altri colleghi che possono essere stati sanzionati o bannati ma non per questo essi non devono essere nominati o apparire in live tramite video o vocalmente. Tuttavia questo non sussiste quando i motivi del ban sono incontestabili: nudità o pornografia, violenza, incitazione all’odio o razzismo non devono trovare alcuno spazio sulla piattaforma.
https://twitter.com/MatteoPicarazzi/status/1336485754327998464
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