Un sondaggio condotto su oltre 3000 professionisti del settore dei videogiochi suggerisce che la maggior parte degli sviluppatori pensa che la quota del 30% delle entrate che richiede Steam per la pubblicazione dei titoli sia eccessiva.
Non è la prima volta che lo store di Gabe Newell finisce al centro di questa discussione, specialmente dopo che negli ultimi anni nuovi competitor si sono fatti avanti proponendo soluzioni più redditizie per gli sviluppatori.
Steam è la più grande piattaforma di distribuzione su PC, sfidata solo da Epic Games Store e GOG, ma sembra che gli sviluppatori che vendono i loro titoli tramite il servizio non credano che il 30% che spetta a Valve sia una quota congrua.
In un sondaggio condotto su oltre 3.000 professionisti del settore dei giochi tramite GDC, solo il 3% dei partecipanti ha affermato che è giusto che negozi come Steam e GOG prendano il 30% delle loro entrate, un numero decisamente esiguo.
Il 43% delle risposte suggerisce che una quota del 10% o del 15% è maggiormente giustificabile, ma ci sono anche casi all’opposto: il 3% degli sviluppatori suggerisce addirittura che le piattaforme come Steam dovrebbero ricevere una quota maggiore del 30% attuale dall’incasso dei videogiochi.
La maggior parte dei partecipanti al sondaggio di GDC sono sviluppatori dall’Europa e dal Nord America.
Non è un caso che varie piattaforme, dopo il malcontento espresso da questi sviluppatori, si stiano prodigando per rivedere le proprie politiche. Dopo Epic Games, che chiede una quota del 12%, anche altre aziende come Google e Apple stanno iniziando a rivedere il tasso di addebito richiesto agli sviluppatori per vendere sui propri store digitali.
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