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[Recensione] The King of Fighters XV

Come potreste capire dai numeri considerevoli alla fine del suo nome, The King of Fighters è in circolazione da molto tempo. La serie ha ricevuto un nuovo sequel ogni anno per la maggior parte degli anni ’90 e 2000 e, come ci si potrebbe aspettare, le differenze tra loro erano relativamente minori. Tuttavia, il franchise non è un normale titolo picchiaduro, ma è essenzialmente l’equivalente dei combattenti Super Smash Bros. o Capcom Vs. di SNK, poiché il suo elenco di personaggi è composto principalmente da cameo di altri franchise SNK.

La maggior parte proviene da Fatal Fury (da cui proveniva originariamente Terry Bogard) o Art Of Fighting, ma anche da Samurai Shodown e altri combattenti SNK più oscuri. Sono spesso inclusi altri giochi non di combattimento, come Ikari Warriors e Psychic Soldiers, oltre a un roster in continua espansione di personaggi originali. Pertanto, The King of Fighters XV è stato lanciato con 39 combattenti giocabili, con altri 12 venduti come DLC.

Versione provata: PlayStation 5

RITORNO ALLE ORIGINI

Sebbene ci siano alcune differenze chiave, The King Of Fighters ha sempre avuto un confronto ravvicinato con Street Fighter, con molti sviluppatori che hanno lavorato su entrambe le serie. Come ci si potrebbe aspettare, questo significa che The King of Fighters XV ha un gameplay 2D puro, sebbene il suo predecessore del 2016, abbia utilizzato per la prima volta una grafica 3D, anziché gli sprite animati. The King Of Fighters 14 però non è stato un granché, con le immagini che sembravano molto blande e antiquate.

Questo sequel tenta di affrontare quel problema utilizzando il motore grafico Unreal Engine 4, ma il problema non è tanto la tecnologia, quanto il fatto che SNK non abbia ancora trovato il modo di trasporre completamente la personalità dei vecchi sprite in modelli 3D.

Una delle differenze chiave rispetto a Street Fighter è che King Of Fighters (KOF per i suoi amici) presenta battaglie 3 contro 3, invece di essere letteralmente uno contro uno. Tecnicamente non è un tag team, perché non è possibile cambiare personaggio fino a quando il precedente non viene sconfitto, il che sembra un po’ strano, ma serve a garantire che la scelta di personaggi e l’ordine in cui escono, diventi un’importante decisione tattica.

Tradizionalmente, le mosse speciali della maggior parte dei personaggi sono simili, se non identiche, alle equivalenti della serie Street Fighter, ma KOF 15 torna a utilizzare solo uno schema di controllo a quattro pulsanti, riportando anche funzionalità classiche come scatti, dodge roll, salti e la meccanica della modalità MAX che dà accesso a mosse più forti, mentre si riempie l’indicatore speciale. La maggior parte di questi concetti sarà immediatamente comprensibile per i fan dei giochi di combattimento, anche se non hanno mai giocato a un gioco KOF prima, e le basi sono abbastanza semplici da essere imparate da chiunque.

NUOVE AGGIUNTE

KOF 15 introduce anche nuove funzionalità, come lo Shatter Strike, una variante del vecchio sistema di parata che consente di utilizzare una parte del misuratore speciale, per eseguire un colpo di forza extra. Ci sono una serie di altre tecniche più complesse in cui è possibile addentrarsi, inclusi diversi tipi di annullamento e super mosse, oltre al ritorno della mossa contraccolpo per creare spazio da un blocco, ma nessuna di queste è necessaria per chi si affaccia per la prima volta a questo gioco.

Nello stile tipico dei picchiaduro, i tutorial non spiegano tutto chiaramente, essendo come al solito, troppo concentrati sui controlli piuttosto che sulle tattiche, ma fanno più sforzi della maggior parte di altri franchise. A parte quella tradizionale supervisione, KOF 15 sta cercando di fare appello a tutti i tipi di giocatori, riportando personaggi e tecniche per accontentare i fan più anziani, ma anche introducendone di nuovi per rendere le cose più facili ai neofiti. Tra questi vi è il sistema Rush, ad esempio, che si tratta fondamentalmente un’auto-combo, che offre ai nuovi arrivati ​​l’accesso istantaneo a mosse facili ma potenti, pur assicurando che debbano pensare a come usarle.

La modalità storia è però una delusione bella e buona, dal momento che non è molto più della modalità arcade ma con alcune scene tagliate e una trama generica. Non è un problema insolito per qualsiasi gioco di combattimento, ma SNK aveva promesso grandi cose per la modalità principale per giocatore singolo e non ha mantenuto la sua promessa.

FOCALIZZAZIONE ONLINE

Come i suoi concorrenti, The King of Fighters XV si basa principalmente sull’esperienza multiplayer e cosa molto importante, presenta il rollback netcode, per connessioni molto più fluide e affidabili. L’online in generale è molto buono, con molte opzioni per organizzare i propri tornei, così come partite casuali e persino sparring contro gli amici. Abbiamo testato il nuovo netcode con giocatori di tutte le parti del mondo, riscontrando partite fluide e senza nessun problema con giocatori europei; ma anche con giocatori di altri continenti.

Resta da vedere se tutto ciò sarà sufficiente per rendere finalmente The King Of Fighters un franchise mainstream in Occidente, ma il gioco online migliorato e l’ampio roster di certo sono un buon biglietto da visita, soprattutto se il gioco diventa popolare nel circuito delle competizioni. I giochi di combattimento si basano quasi sempre su cambiamenti incrementali, ma The King Of Fighters 15 non è un sequel a regola d’arte e merita di mantenere la corona della serie come uno dei principali franchise di combattimento.

Il titolo è disponibile con i sottotitoli in italiano e un doppiaggio che è un mix giapponese, per quanto riguarda invece le voci dei personaggi e inglese, per la voce fuori campo che commenta gli scontri.

PUNTI DI FORZA 

  • Roster numeroso
  • Netcode fluido e ottimo nelle partite multigiocatore
  • Buon sistema di combattimento

PUNTI DEBOLI

  • Modalità single player povera
  • Comparto grafico migliorato rispetto al predecessore, ma non all’altezza della concorrenza
  • Le autocombo aiutano i neofiti, ma la complessità del combat system può essere un ostacolo

King of Fighters XV offre un’esperienza classica della serie SNK, con alcune modifiche aggiuntive che lo fanno sembrare nuovo senza renderlo drasticamente diverso. È una mossa sicura, certo, ma conserva ciò che rende un’esperienza arcade così classica e riesce comunque a fornire ai nuovi arrivati qualcosa per aiutarli ad adattarsi alla tecnicità per cui il franchise è noto. La modalità single player è notevolmente carente, ma il netcode fluido ed il sistema di combattimento solido significano che KOF XV sarà un successo, per tutti coloro che si prenderanno il tempo di padroneggiarlo.

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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