Dopo la chiusura delle sale LAN, ecco che la politica italiana affonda un nuovo e pesante attacco ai videogiochi.
Stavolta tocca al ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Lega, parlare di uno dei temi di maggior interesse degli ultimi anni quando si parla di videogiochi, vale a dire gli esports. Un settore che, solo nel 2021, ha creato un giro d’affari in Italia di circa 45 milioni di euro, numeri che sono destinati a salire in futuro.
Ospite del talk Vita da campioni di WeSportUp, Giorgetti ha lanciato un durissimo attacco nei confronti degli esports, definendoli come strumenti che “rovinano il cervello dei ragazzi”.
Giorgetti ha così argomentato:
La vera sfida del futuro è capire se lo sport debba rivaleggiare con gli esports. L’idea che ci siano addirittura delle Olimpiadi e che i ragazzi preferiscano stare lì a rovinarsi il cervello invece di fare lo sport tradizionale a me fa paura. Hanno la stessa dignità? Forse sì, ma l’effetto è diverso. A me sembra sport virtuale. Magari sbaglio io, ma non mi sembra normale.
Si tratta dell’ennesimo e durissimo attacco nei confronti dei videogiochi, che arriva poche settimane dopo il becero commento di Andrea Cangini di Forza Italia che, ospite del TG1, aveva paragonato i videogiochi alla cocaina.
Nello stesso evento, insieme a Giorgetti, è anche intervenuto il presidente e ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli. Quest’ultimo ha dato ragione a Giorgetti in merito all’argomento esports, cercando però di trovare anche gli aspetti positivi: “Gli e-sports sono un traino per avvicinare i ragazzi agli sport di base. È la scommessa che vogliamo affrontare e vincere. WeSPortUp può diventare un driver anche per questo”.
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