Fortnite rappresenta indubbiamente un videogioco di tendenza. Protagonista da numerosi anni delle scene, ha fatto registrare ad Epic Games numeri stellari, soprattutto grazie alla partecipazione di numerosi streamer e content creator. Nelle recenti ore però, il battle royale più famoso del medium videoludico ha fatto parlare di sé in maniera molto negativa.
La Federal Trade Commission (già al lavoro per quanto riguarda l’ormai trita questione dell’acquisizione di Activision da parte di Microsoft) ha infatti messo sotto la lente di ingrandimento Fortnite, comminando al gioco una doppia sanzione. I reati imputati sono infatti due, uno più grave dell’altro: il primo imputa al titolo una violazione della legge sulla privacy dei giovani utenti (con una multa pari a 275 milioni di dollari), mentre il secondo è rappresentato dalle pratiche ingannevoli, che hanno spinto diversi utenti ad effettuare degli acquisti indesiderati (ed in questo caso l’ammenda è di 245 milioni di dollari).
Ecco le parole espresse da Lina M. Khan, presidente della FTC:
“Epic ha utilizzato impostazioni invasive per la privacy e interfacce ingannevoli che hanno soggiogato gli utenti di Fortnite, inclusi adolescenti e bambini. Proteggere il pubblico, soprattutto quello più giovane, dalle invasioni della privacy è una priorità assoluta per la Commissione.”
Secondo quanto riportato nel testo, la colpa più pesante per Epic riguarda il fatto di non aver notificato ai genitori dei minori, il fatto che Fortnite avrebbe raccolto i loro dati personali, così come l’attivazione automatica della chat del profilo. Vengono inoltre contestati blocchi inspiegabili dei contenuti acquistati, oltre ad una pratica abbastanza torbida per indurre gli utenti ad effettuare delle microtransazioni.
Insomma, periodo buio per Fortnite, ed altrettanto denso di lavoro per la FTC.
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