Incredibile ma vero: un ex sviluppatore di Rockstar Games ha rivelato una valanga di dettagli su Bully 2, videogioco il cui sviluppo è stato interrotto ormai da anni ma un tempo tra le priorità dello studio.
Negli ultimi due anni circa, il web è stato invaso da una nuova ondata di rumor su Bully 2, mitologico sequel del gioco del 2006 ambientato in una scuola. Il titolo riprendeva in parte a struttura di Grand Theft Auto, offrendo ai giocatori la possibilità di interpretare il bulletto Jimmy Hopkins che alla Bullworth Academy voleva fare di tutto tranne che studiare.
Sono passati oltre 16 anni dall’uscita del gioco, e Rockstar Games non ha mai fatto menzione di un possibile sequel. In realtà, come dimostrano numerose speculazioni e dichiarazioni apparse negli ultimi anni, l’azienda ha realmente lavorato a Bully 2 per un certo periodo di tempo, prima però di decidere di fermare il progetto e concentrarsi su GTA 6 che ha la priorità massima. Non è detto quindi che Bully 2 non possa essere ripreso in futuro, ma al momento le speranze sono poche.
Di questo progetto non molto è stato detto, almeno fino a pochi giorni fa. Lo YouTuber SWEGTA afferma infatti di aver intervistato un ex sviluppatore di Bully 2, il quale si è lasciato andare rivelando molti dettagli sul progetto tra cui la storia e alcune meccaniche.
Questo presunto sviluppatore ha affermato che il gioco era già in realizzazione nel 2013, anno di uscita di GTA V su PS3 e Xbox 360, ma evidentemente Rockstar Games ha deciso di concentrare le sue energie su Red Dead Redemption 2 prima e GTA 6 poi.
Bully 2, che in questa “prima fase” dello sviluppo era giocabile per circa 6-8 ore, sarebbe stato ambientato un anno dopo gli eventi del primo capitolo, lontano però dalla Bullworth Academy. La trama ruotava ancora una volta intorno a Jimmy, un po’ più cresciuto rispetto alla versione che conosciamo, dopo il suo ritorno nella sua cità natale. Da qui sarebbero partite le 16 missioni principali della storia (che forse sarebbero state di più, nella release finale), alcune delle quali erano già stato sviluppate. In una di queste, rivela l’ex sviluppatore, Jimmy doveva salvare alcuni bambini in un campo estivo.
L’intenzione di Rockstar, stando a quanto dichiarato dall’ex sviluppatore, era quella di proporre un vero e proprio sandbox alla GTA, con Jimmy libero di scorrazzare per la città, gareggiare con i go kart, compiere missioni secondarie e così via. Insomma, un notevole grado di libertà, come del resto Rockstar ha sempre inserito all’interno dei suoi più famosi videogiochi.
Chiaramente, riferisce lo sviluppatore, Jimmy sarebbe stato dotato di armi non letali, in quanto il progetto voleva rientrare in una categoria non vietata ai minori di 18 anni, ma questo non frenava le ambizioni dello studio. Viene ad esempio spiegato che Rockstar aveva realizzato una meccanica di fazioni che Jimmy avrebbe potuto seguire, oltre ad altre caratteristiche che poi la software house, una volta congelato il progetto, ha deciso di sfruttare per Red Dead Redemption 2.
Come detto anche in precedenza, Bully 2, cosa confermata da più fonti nel tempo, è stato infine rinviato (o cancellato?) per dare priorità ad altri progetti, uno su tutti Grand Theft Auto 6. Non è chiaro se oggi Rockstar abbia intenzione di rimettere mano alla sviluppo, forse dopo la conclusione dei lavori sul kolossal, ma da tempo si vocifera che Take-Two vorrebbe tastare il gradimento del pubblico con una remastered dell’originale Bully.
Se siete curiosi di ascoltare l’intervista completa, di seguito potete vedere il video.
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