L’accordo attualmente esistente tra Sony e Activision, attualmente coinvolta nell’acquisizione da parte di Microsoft al vaglio delle autorità antitrust, non durerà ancora a lungo. Parola di Brad Smith, presidente dell’azienda di Redmond, che ha rivelato in curioso dettaglio finora sconosciuto.
La questione Activision Blizzard King continua a tenere banco, e proprio in questi giorni si stanno intensificando le notizie intorno alle agenzie regolatrici e ai vari competitor coinvolti. Come spesso accade, questa ipotesi di acquisizione regala anche oggi un nuovo retroscena che ancora una volta ribalta le prospettive.
Durante un’intervista con CNBC, il presidente di Microsoft Brad Smith, che nei giorni scorsi ha annunciato gli accordi con Nintendo e Nvidia, ha dichiarato che l’accordo che Sony ha attualmente con Activision Blizzard “scadrà il prossimo anno”.
Allo stato attuale delle cose, in poche parole, questo significa che Call of Duty 2024 (il cui nome in codice è emerso pochi giorni fa, rivelando un importante dettaglio) è l’ultimo videogioco della serie previsto su console PlayStation. Insieme a COD 2023, rappresenta quindi l’atto finale dell’attuale accordo tra Sony e l’azienda americana.
Smith ha proseguito nel corso della sua intervista lanciando una stoccata a Sony. L’azienda nipponica, in precedenza, ha infatti rispedito al mittente l’offerta di Microsoft per un accordo decennale riguardante Call of Duty su PlayStation, lo stesso che Nintendo ha firmato questa settimana. Sony aveva definito questa offerta come inaccettabile, ma l’accordo, sottolinea Smith, è in realtà di gran lunga migliore rispetto a quello che oggi esiste tra Activision e il gigante nipponico, che appunto rischia di dire addio entro un paio d’anni alla saga sparatutto.
“Penso che tutti quelli che hanno guardato questo direbbero che è un affare migliore per Sony rispetto a quello che hanno in questo momento con Activision Blizzard”, ha detto Smith.
Potete trovare l’intervista completa qui sotto.
Activision Blizzard King – Le ultime novità
Un anno fa, a gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.
Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.
La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.
Da alcune settimane, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, da pochi giorni, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.
A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione.
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