Nulla da fare: anche l’ultimo barlume di speranza di Stadia si è sciolto come neve al sole. Il servizio è ufficialmente defunto.
Dopo la chiusura ufficiale di Stadia all’inizio di quest’anno, Google ha da poche ore spento anche i suoi servizi cloud di infrastruttura. I servizi cloud avrebbero dovuto essere utilizzati da altre società di terze parti, una sorta di ultima chance concessa alla piattaforma, ma è evidente che anche questo proposito non sia andato bene.
Poco meno di due mesi fa, Stadia è stata chiusa, dopo che l’azienda di Mountain View ha deciso di abbandonare l’ambizioso progetto, mai decollato, del videogioco in streaming. Google aveva deciso all’epoca di tentare un’ultima strada, ossia offrire la tecnologia di Stadia ad alcune società di terze parti come AT&T (non per forza in ambito videoludico), ma un recente rapporto dell’insider del settore Stephen Totilo rivela che anche questa funzionalità è stata totalmente cancellata.
Jack Buser di Google ha spiegato: “Non stiamo offrendo quell’opzione di streaming, perché era legata a Stadia stessa. Quindi, sfortunatamente, quando abbiamo deciso di non andare avanti con Stadia, anche quel tipo di offerta [business-to-business] non poteva più essere offerto.”
La piattaforma Stadia è quindi definitivamente arrivata alla conclusione del suo ciclo vitale, e, sfortunatamente, resta ben poco da ricordare di quello che doveva essere un progetto monumentale e rivoluzionario.
https://twitter.com/stephentotilo/status/1633524400283607049?s=20
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