Negli ultimi anni Sony ci ha spesso abituato ad interventi all’interno dei PlayStation Studios, al fine di migliorare l’efficienza e la qualità delle produzioni. Dal consolidamento dei team con maggior talento, all’acquisizione mirata di altrettante software house, la politica della major giapponese è sempre stata quella di valorizzare al massimo i propri baluardi first party.
Nel corso dell’ultimo mese però, l’azienda di Tokyo ha completamente stravolto il proprio approccio interno, inanellando una serie di azioni che non hanno lasciato indifferente il pubblico. In questo articolo cercheremo di analizzare questi recenti fenomeni, in modo da trovare una motivazione a quanto sta accadendo dentro all’universo PlayStation, che mai come ora si trova in una situazione piuttosto burrascosa.
La chiusura di PixelOpus
PixelOpus è uno studio creato da Sony nel 2014, focalizzato in origine unicamente alla creazione di videogiochi per PlayStation Vita. Dopo aver pubblicato Entwinted, il team si è poi dedicato all’esclusiva PS4 Concrete Genie, del 2019, ispirata produzione che tuttavia non ha avuto un grande seguito.
Lo scorso 5 maggio, come un fulmine a ciel sereno, la casa di sviluppo californiana ha esplicitato per mezzo di un comunicato che a partire dal prossimo 2 giugno, lo studio chiuderà definitivamente i battenti.
https://twitter.com/Pixelopus/status/1654563543386296320?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1654563543386296320%7Ctwgr%5Ecfec32dc94a2415e1696fb86d32123203b0590d8%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.videogameschronicle.com%2Fnews%2Fsony-is-shutting-down-concrete-genie-studio-pixelopus%2F
In seguito, è giunta anche una nota ufficiale di Sony, che ha così scritto:
PlayStation Studios valuta regolarmente il proprio portafoglio e lo stato dei progetti dello studio per garantire che soddisfino gli obiettivi strategici a breve e lungo termine dell’organizzazione. Come parte di un recente processo di revisione, è stato deciso che PixelOpus chiuderà il 2 giugno.
La ristrutturazione di Media Molecule
Un’altra vicenda di rilievo per i PlayStation Studios è quella relativa a Media Molecule. I creatori della saga di LittleBigPlanet hanno infatti visto l’inizio di una vera e propria ristrutturazione interna. L’episodio più clamoroso riguarda indubbiamente il recente abbandono del co-fondatore dello studio, Mark Healey, dopo 17 anni di servizio. Nel suo ultimo giorno, il creativo ha salutato così il pubblico:
Dopo diciassette incredibili anni di co-nascita e costruzione di Media Molecule, ho deciso che è giunto il momento per me di lasciare il nido, salpare e tracciare una nuova rotta.
https://twitter.com/marcoshealey/status/1647895186452652032?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1647895186452652032%7Ctwgr%5E992f43c14e1db0f10a9e97f4b29d490d3538410b%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fmultiplayer.it%2Fnotizie%2Fmedia-molecule-co-fondatore-creative-director-mark-healey-lascia-studio-sony.html
Oltre a ciò, la casa di sviluppo ha comunicato la cessazione di ogni supporto a Dreams, il titolo pubblicato nel 2020 che ne ha ulteriormente cristallizzato le lodi, appassionando critica e pubblico.
La riduzione di personale di Bungie
Verso la metà di aprile, un evento passato piuttosto in sordina ha investito anche Bungie, la casa di sviluppo di Destiny entrata all’interno della famiglia PlayStation nel gennaio del 2022. L’azienda ha visto infatti un corposo ridimensionamento del personale. La quasi totalità dell’organico coinvolta in questa azione, era tuttavia concentrata su progetti esterni a Destiny (con molta probabilità titoli ancora da annunciare).
L’ondata di licenziamenti di Deviation Games
Per quanto Deviation Games non faccia ufficialmente parte dei PlayStation Studios, la casa di sviluppo fondata da Dave Anthony e Jason Blundell ha ricevuto forti finanziamenti da Sony per sviluppare un titolo tripla A in esclusiva PS5.
Ebbene, nelle recenti ore lo studio ha subìto una vera e propria decimazione di personale. Stando alle fonti, oltre 90 dipendenti hanno dovuto abbandonare l’azienda, compromettendo irrimediabilmente la lavorazione della nuova IP, che difficilmente vedrà la luce. Alcune gole profonde affermano infatti che il gioco sia stato addirittura cancellato.
Quindi, che sta succedendo?
Come scrivevamo in apertura di articolo, è fuori dubbio che gli eventi sopra citati siano strettamente collegati. Ognuno di questi rappresenta la volontà da parte di Sony di avviare un nuovo corso aziendale, anche se determinate scelte sono frutto di poca lungimiranza (come nel caso di Deviation Games).
Un altro dato che potrebbe fortemente aver influito sulla ristrutturazione interna, è quello relativo al bilancio della compagnia. La major nipponica ha infatti rivisto al ribasso il proprio capitale destinato alle acquisizioni (di tutte le divisioni) portandolo da 5.1B di $ a 3.64B di $. In aggiunta a questo fatto, la multinazionale ha incrementato il proprio capex per il corrente anno fiscale, al fine di ammortizzare meglio le spese sostenute per le precedenti operazioni (ad esempio l’acquisizione di Bungie). Viene quindi automatico pensare che Sony sia attualmente in una fase di “costrizione” economica, che potrebbe avere spinto i vertici a selezionare con maggior cura i progetti su cui investire, riducendo di conseguenza la forza lavoro per gli ambiti non ritenuti strategici.
In collegamento a quanto appena scritto, uno degli obiettivi attualmente nel mirino del colosso continua ad essere quello dei giochi GaaS (Game as a Service). Come è ben noto, in questo modello di prodotti l’obiettivo principale è quello di fornire ai giocatori un’esperienza a lungo termine, incoraggiandoli a tornare regolarmente sul titolo. Così facendo, lo sviluppatore e l’editore si assicurano un flusso di entrate costanti, poiché i giocatori continuano a pagare per accedere ai servizi aggiuntivi offerti. Non stupisce quindi che Sony ponga un’attenzione particolare a questo fenomeno, che potrebbe risollevare (anche in parte) il fatturato generale. Alcuni esempi lampanti sono rappresentati da prodotti come: Destiny, Rainbow Six Siege, Fortnite ed Apex Legends. Al momento sono infatti oltre dieci i giochi di questo tipo attualmente in sviluppo presso le sussidiarie di Sony, e la recente acquisizione di Firewalk Studios punta proprio su questa direzione.
Le considerazioni di questo avvenimento non possono proseguire oltre, anche se il panorama interno che l’azienda giapponese sta dipingendo non suona affatto come una dolce melodia. Per quanto gli episodi riguardanti le cancellazioni dei progetti e il contenimento delle spese siano da sempre praticate in realtà così strutturate, il fatto che ogni azione sia stata intrapresa a così stretto giro fa riflettere non poco sulle idee che i vertici hanno maturato per il futuro (soprattutto nei confronti delle persone che ora sono senza collocazione professionale).
Non ci resta quindi altro da fare che attendere informazioni ufficiali da parte della compagnia, che utilizzerà il tanto vociferato Showcase per mostrare le novità in arrivo.
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