Marvel: The Legendary Collection è una collana a cadenza di due settimane edita da Hachette. La collana, che si comporrà in totale di 100 numeri, include alcuni dei più grandi crossover della storia della Marvel, oltre ovviamente a storie dedicate agli amati personaggi. Per ogni informazione sulla raccolta o abbonarvi alle uscite, trovate tutti i link in fondo all’articolo.
#7 – Wolverine: Nemico pubblico
I nomi sono di quelli da far tremare la sedia. I testi sono del genio di Mark Millar, l’uomo che ha scritto capolavori come Authority (che presto diventerà un film live action per il nuovo DCU di James Gunn e Peter Safran) e Ultimates, spingendo i limiti della narrazione supereroistica andando a integrarne ed esplorarne i lati più oscuri e inquietanti. I disegni sono di un altro genio, John Romita Jr., figlio d’arte e che qui ripercorre le orme i Romita Sr. il quale, nel 1975, aveva disegnato il primo costume di Wolverine. Da questo incredibile connubio nasce Nemico pubblico, una storia unica ed emozionante con protagonista il più famoso mutante di casa Marvel.
Le premesse sono crudeli nei confronti di Logan. Come se non bastasse tutto quello che il mutante ha subito come parte del progetto Arma X, si scopre che qualcuno ha effettuato il lavaggio del cervello a Wolverine, che ora sta lasciando dietro di sè una scia di sangue, in un crescendo di violenza che porterà alla morte di uno dei suoi compagni. Una volta tornato in sè, Logan scatenerà tutta la propria violenza contro chi lo aveva ridotto in quello stato.
Nemico pubblico è un grande racconto, un esempio dell’animalesca natura di Logan che qui esplode in un crescendo di violenza. Se questo fosse un film, si troverebbe a metà tra un grande blockbuster d’azione, condito con molto sangue, e un thriller politico fatto di multinazionali, lobby massoniche, satanismo, inganni e intrighi. Non è un caso che nella serie, nella quale figurano anche vari personaggi esterni al mondo dei mutanti come Elektra e i Fantastici Quattro, svolgono un ruolo fondamentale lo SHIELD e l’Hydra, che di lì a poco sarebbero poi state coinvolte nel grande evento Dark Reign: Secret Warriors che sconvolgerà l’universo fumettistico. E anche il cinema, qualche anno più tardi.
#8 – Doctor Strange: Il giuramento
Finalmente, visto l’affetto che proviamo per questo personaggio, la Legendary Collection si spinge nel mistico, nella magia, nell’inspiegabile. Ed ecco che Stephen Strange, il chirurgo-stregone supermo, entra in scena con una bellissima storia scritta da Brian K. Vaughan e disegnata da Marcos Martin, che per l’occasione si rifà direttamente allo stile classico imposto da Jack Kirby quando il leggendario fumettista delineò i tratti del personaggio.
Il giuramento è una storia pensata per mettere a dura prova Strange, e questo lo si nota sin dalle prime tavole. Il mago sta morendo dissanguato, viene coinvolto in un’indagine paranormale tra le più complesse della sua carriera, che lo coinvolge in prima persona in tutti i sensi.
Non scenderemo in ulteriori dettagli, anche perché il rischio spoiler è dietro l’angolo, ma ci limiteremo a rimarcare l’importanza della run Il giuramento, nota come The Oath in lingua originale. Era il 2007, e a Vaughan venne dato il compito di revitalizzare la figura di Strange, da troppo tempo lontano dai riflettori. Ma del resto quello era il periodo di una Marvel che si stava affidando a grandi nomi, Bendis su tutti, per cercare (e trovare) un rilancio grandioso tra personaggi, storie e grandi crossover. Questa run in cinque parti, appunto, è un passaggio fondamentale per capire lo Strange odierno dei fumetti, e possiamo convenire che sia anche grazie a Vaughan se, nel 2016, il personaggio è arrivato anche sul grande schermo.
#9 – Secret War
E qui si fa davvero sul serio. Perché possiamo dire che la Marvel di oggi, di quest’ultimo ventennio anzi, sia ripartita proprio da Secret War, da non confondere tuttavia con Secret Wars che è tutt’altra roba. Scritta da Brian Michael Bendis e disegnata in maniera a dir poco magistrale e inconfondibile da Gabriele Dell’Otto, Secret War è il primo fondamentale passo di una Casa delle Idee che provava a diventare matura, più oscura nei colori ma anche nei toni, mettendo alcuni grandi supereroi del mondo di fronte a qualcosa di impensabile: Nick Fury, il capo assoluto dello SHIELD e superspia da decenni, li ha manipolati per una missione che non sarebbe mai dovuta accadere.
E proprio Fury, la mente dietro il clamoroso attacco segreto alla Latveria di Victor Von Doom, è il cuore stesso della miniserie firmata da Bendis. Creato nel 1963 da Stan Lee e Jack Kirby, Fury è stato integrato con i suoi Howling Commandos nella continuity dell’universo Marvel attraverso alcuni flashback con Capitan America e Reed Richards, e da lì il supremo comandante dello SHIELD è diventato una figura chiave di questo universo fumettistico – e non a caso scelto come raccordo non solo per l’universo Ultimate degli anni 2000, ma anche per l’MCU con l’interpretazione di Samuel L. Jackson. Da sempre figura enigmatica, è proprio con Secret War che emerge ancora una volta un lato che forse non volevamo conoscere di Fury, poiché ci fa ancora una volta capire quanto anche una superspia come lui sia fatta di luci e ombre.
L’importante evento è stato fondamentale in casa Marvel anche per ridare slancio ad alcuni villain, e donare quella splendida sensazione di realismo che anche l’MCU ha spesso utilizzato per rappresentare le antitesi dei supereroi. Bendis aveva già fatto qualcosa di simile in Alias, la serie del 2001 con Jessica Jones e l’Uomo Porpora, cercando di eliminare gli aspetti più bizzarri dei grandi villain e renderli realmente umani, cosa che li ha resi ancor più minacciosi. Il tempo della conquista del mondo e dei deliri era finito, ora la Marvel voleva guardare a temi più adulti e con personaggi già noti ma pronti a esprimere un potenziale tutto nuovo.
Hachette, parlando invece del volume in sé, ha poi fatto un ottimo lavoro di ricostruzione e approfondimento. Al termine della miniserie, infatti, la raccolta presenta un ricco approfondimento sui rinnovati costumi dei protagonisti e sul processo artistico in generale da parte di Andy Schmidt, editor, e Adam Cichowski, designer della serie.
Se siete incuriositi dalla raccolta, cliccando qui potete accedere al piano completo dell’opera, e avrete anche informazioni utili nel caso vogliate sottoscrivere un abbonamento e ricevere alcuni bonus e sconti rispetto al prezzo base dei volumi. Poco sotto, trovate anche il link diretto al sito di Hachette.
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GLI ALTRI VOLUMI DELLA LEGENDARY COLLECTION
- Volumi #1, #2 e #3 – Recensione
- Volumi #4, #5 e #6 – Recensione
- Volume #10 – Miss Marvel: Fuori dalla norma – Recensione
- Volumi #11 e #12 – La saga di Thor di Jason Aaron – Recensione
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