Esattamente dieci anni fa, il 2 luglio 2013, inizialmente in esclusiva Xbox 360 Treyarch pubblicava il DLC Vengeance di Call of Duty: Black Ops 2, segnando l’arrivo di una delle mappe più iconiche di sempre della modalità Zombies: Buried.
Vi ricordate tutto della mappa? Facciamo insieme un breve riepilogo di questa indimenticabile esperienza.
Buried – Mappa, personaggi e segreti
Buried, dopo la parentesi di Mob of the Dead, riportava in scena il gruppo di protagonisti denominato Victis. I quattro sopravvissuti, vale a dire Marlton, Misty, Russman e Stuhlinger, sono giunti in Angola dopo un peregrinare infinito dalla Cina, teatro degli eventi di Die Rise, quando le voci nell’etere di Maxis e Richtofen hanno smesso di interagire con loro.
All’arrivo in una misteriosa miniera, che al suo interno cela una città che sembra sbucata dal Far West, il gruppo torna a sentire nuovamente le voci dei due, che devono convincerli ad attivare l’ultima guglia per i propri scopi.
In Buried, nella quale sono tornati alcuni elementi ricorrenti dei Victis come trappole e congegni da costruire e la banca, sono presenti vari luoghi e personaggi iconici. La casa delle streghe, ad esempio, era un luogo perfettamente spettrale, e inoltre dannoso alle nostre povere tasche: a ogni contatto con una delle streghe (di cui poi solo in Tag der Toten abbiamo scoperto l’identità…), venivano sottratti 2000 crediti.
Passata questa zona, i giocatori si imbattevano poi nel famoso labirinto di siepi, la cui conformazione cambiava da partita a partita rendendo ancor più varia l’esperienza, che conduceva al gazebo del Pack-a-Punch.
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Debuttava inoltre il mitico gigante di Buried, il cui vero nome è Arthur (qui la prima parte del Kronorium in cui se ne parla). Dopo averlo liberato dalla sua cella, ricompensandolo con dolci o alcool Arthur diventava un nuovo elemento del gameplay, dalle caratteristiche e utilità molto varie.
La mappa segnò inoltre il debutto della wonder weapon Paralizzatore, che con il suo soffio permetteva di bloccare gli zombie o di compiere portentosi salti in alto per evitare gli ostacoli, e dell’apprezzatissima Ray Gun Mark II, variante della pistola a raggi in grado stavolta di sparare raffiche di tre colpi. Altre novità assolute erano la possibilità di scegliere dove posizionare le armi a muro preferite, con la meccanica dei gessi da disegno, e la bibita Volture Aid, molto utile vista l’intricato design della mappa.
Buried – Come finisce la storia?
In Buried sono inoltre presenti due possibili finali, che hanno a che vedere con il completamento degli easter egg precedenti. Con TranZit e Die Rise potevamo infatti scegliere chi seguire tra Maxis e Richtofen, e con Buried arrivava la resa dei conti: nel caso in cui Richtofen avesse vinto, la sua anima avrebbe preso possesso del corpo di Stuhlinger, dandogli il controllo totale dell’etere; in caso contrario, Maxis avrebbe rivelato la sua vera natura, ormai corrotto dall’oscurità e pronto ad aprire le porte di questa dimensione agli Apothicon per cercare di raggiungere la mitica Agartha.
Per inciso, il finale in cui trionfa Maxis è quello considerato canonico per la Storia Zombies, come vi avevamo poi raccontato in La Storia Zombie 3: Il film – Epilogo. Ve lo lasciamo poco più sotto, nel caso vogliate fare un tuffo nei ricordi.
Naturalmente ora vogliamo sapere da voi quali sono i vostri ricordi su Buried, una mappa rimasta nel cuore di moltissimi appassionati della modalità Zombies.
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