In occasione del (terzo) revival di Futurama, che debutterà il 24 luglio con episodi inediti su Disney+, abbiamo deciso di ripercorrere alcuni dei migliori momenti che la serie comedy animata di Matt Groening ha saputo regalarci in tutti questi anni. Nel caso vogliate recuperare gli episodi su Disney+, abbiamo utilizzato per convenienza la suddivisione in stagioni adottata dalla piattaforma.
È abbastanza evidente, specie agli occhi di chi ha seguito Futurama per tutti questi anni e in tutti questi revival, che la serie abbia dato il meglio di sé nelle prime, prestigiose stagioni. Non che siano mancati esempi di grandi episodi anche negli anni successivi: oltre a Il colpo grosso di Bender, il primo e magnifico film dei quattro realizzati, anche episodi come Proposta infinito (7×04), Fry il ritardario (7×07), Benderama (8×01) e Processore accelerato (8×12) sono grandi esempi di scrittura – e ne abbiamo sicuramente dimenticati altri.
In quello che fu il secondo rilancio della serie, Futurama ha comunque trovato l’occasione di giocare nuovamente con il tempo, e sembra proprio che quello sia il terreno perfetto per portare a galla le idee migliori da parte degli sceneggiatori. Il da poco citato Fry il ritardatario, nel quale il professore inventa una macchina capace di viaggiare solo in avanti nel tempo, è magnifico; l’episodio 8×07, Tutte le teste dei presidenti, è altamente dimenticabile; il gran finale della decima e finora ultima stagione, prima appunto del terzo revival ordinato da Hulu nel 2022, è l’esempio di come in soli venti minuti si possa racchiudere un’altra storia di risate, colpi di scena e lacrime a non finire.
Sapendo che quello sarebbe stato (forse, del resto la storia ci insegna che Futurama è duro a morire) l’ultimo episodio dello show, Nel frattempo venne strutturato come un finale che potesse far culminare finalmente la storia d’amore tra Fry e Leela, che per anni e anni si sono continuamente avvicinati e allontanati tra loro. Il ragazzo del passato, intenzionato a capire una volta per tutte i sentimenti dell’amica, le offre una sorta di ultimatum, dandole appuntamento sulla terrazza di un prestigioso hotel di New New York, il Vampire State Building: se Leela si presenterà, significa che la loro storia è pronta a partire; se non lo farà, Fry è pronto a lasciarla andare per sempre.
La trama però è fin qui troppo seria, e allora ci pensa il professore a dare la giusta scossa. Non si sa perché, non si sa come, Farnsworth ha creato un dispositivo tascabile, munito di un unico bottone, capace di riavvolgere il corso del tempo dell’intero universo di 10 secondi, e che impiega esattamente altri 10 secondi per ricaricarsi; chi preme il pulsante, oppure chi si trova in un particolare rifugio temporale costruito dallo stesso prof, mantiene memoria di quanto accaduto. A che diavolo può servire tornare indietro al massimo di 10 secondi? A nulla, ovvio. Se non ti chiami Fry.
Avendo utilizzato a ripetizione il dispositivo per sistemare alcuni difetti e rubare insieme a Bender alcuni diamanti, cose insomma di tutti i giorni, l’orologio di Fry finisce col segnare l’ora sbagliata, convincendo il ragazzo, sul tetto dell’edificio la sera stessa, che Leela lo abbia abbandonato. Distrutto dal dolore, Fry decide di lanciarsi dal grattacielo, rendendosi conto solo durante la caduta, vedendo Leela da lontano, che in realtà la donna stava arrivando come da programma. Fry preme quindi il pulsante per riavvolgere il tempo, scoprendo però un piccolo problema: sono passati più di 10 secondi da quando si è lanciato nel vuoto, e anche tornando indietro è destinato a proseguire in eterno questa caduta verso il basso.
I minuti che seguono sono esilaranti: il professore, resosi conto del loop temporale nel quale l’universo si trova, si reca da Fry insieme agli altri membri della ciurma utilizzando il rifugio, finendo però con l’essere disintegrato inavvertitamente da Leela quando il suo amato, al quale è sfuggito il dispositivo, si schianta a terra. Bender, Zoidberg, Hermes e Amy riescono quindi a escogitare un piano di salvataggio, ma questo finisce nel peggiore dei modi: la vita di Fry è salva, ma sfortunatamente il ragazzo cade sul dispositivo rompendolo, e congelando l’intero universo nel tempo. Tutto è fermo, tutto è immobile, e gli unici ad averne coscienza sono Fry e Leela.
Dopo essersi resi conto di essere gli unici esseri, viventi e non, immuni al congelamento del tempo, Fry e Leela esprimono finalmente i propri sentimenti, dicendosi l’un l’altro di voler restare insieme per tutta la vita. Un matrimonio improvvisato con amici e parenti portati lì di peso, un rapido cambio d’abiti e, zaino in spalla, i due partono per una dolcissima luna di miele. Dalle cascate del Niagara alla foresta Amazzonica, dal Polo Sud a Parigi. Un viaggio lungo una vita, quasi una metafora della più bella storia d’amore che riesce a superare il corso del tempo stesso e ad abbandonare ciò che la circonda, che li conduce infine, ormai anziani e soddisfatti per il tempo che questa bizzarra storia gli ha concesso, si ritrovano proprio sul tetto del Vampire State Building, laddove la loro storia d’amore, in qualche modo, era iniziata.
C’è ancora spazio però, o meglio tempo, per un ultimo colpo di scena. Di fronte ai loro occhi, in qualche modo, si materializza il professor Farnsworth, che si scopre essere rimasto intrappolato in una sorta di viaggio al di fuori del tempo per tutto questo tempo, alla ricerca di un modo per tornare dai suoi cari. In pochi istanti, il prof ripara il dispositivo che riavvolge il tempo, rendendolo inoltre capace di tornare esattamente al momento prima della sua creazione. Questo, però, significa perdere memoria di tutto ciò che è accaduto fino a quell’istante, e per Fry e Leela significa rivivere di nuovo l’intera vita insieme. Un prezzo che i due sono disposti a pagare, felici, anche se non lo sapranno, di poter rivivere ancora una volta questa grande storia d’amore. Farnsworth preme così il bottone, e l’universo riprende a muoversi. Proprio come farà Futurama, tra pochi giorni.
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