Trattare i titoli indie richiede sempre una certa delicatezza, soprattutto quando questi puntano molto sull’atmosfera, sullo sviluppo di una storia e su meccaniche di gameplay per forza di cose mai troppo complicate. Lo scorso 2 marzo è stato rilasciato per PlayStation e Xbox un RPG con elementi roguelike interamente basato su un sistema di costruzione deck. Iris and the Giant, sviluppato da Louis Rigaud e disponibile per PC, Switch e smartphone già dal 2020, fa buon uso di un gameplay ben curato e accompagnato, sullo sfondo, da una storia dalle sfumature (in realtà parecchio intense) particolarmente avvilite. Ma procediamo con ordine.
Versione provata: PS5.
Gameplay: carte e progressione
Iris and the Giant è un titolo a primo impatto semplice, almeno nella comprensione delle sue meccaniche. La prima cosa che il gioco fa è buttarci nella mischia con un breve tutorial che ci spiega il funzionamento delle carte e alcuni nemici di base, che troveremo nei primi piani. Il gioco si basa infatti su una forma di scalata, fino ad arrivare al boss del capitolo scelto.
Sarà quindi compito di Iris, la protagonista, combattere i suoi demoni per giungere all’ultimo ostacolo che le permetterà di superare i momenti più difficili della sua vita. Nel corso dei vari piani, oltre a sbloccare nuove carte e potenziamenti, potremo trovare i Ricordi, che poco alla volta ci aiuteranno a ricostruire la triste ma mai banale storia della ragazza. Questa meccanica ci permette anche di sbloccare dei potenziamenti permanenti da utilizzare nelle partite successive: a ogni ricordo trovato, infatti, corrisponde un potere a scelta da selezionare nel menu principale.
Completando varie sfide è poi possibile ottenere degli amici immaginari, che ci offrono il loro potere sotto forma di vantaggi da utilizzare in maniera fissa durante le run. Di base si può scegliere di utilizzare un solo amico immaginario alla volta, ma tramite alcuni potenziamenti sarà possibile sfruttare anche più poteri contemporaneamente. Il funzionamento delle carte non è sempre spiegato in maniera precisa e, anzi, molte volte l’unico modo per capire a pieno l’effetto di alcune mosse sarà provarle concretamente sul campo.
Iris and the Giant fa in realtà molta fatica a spiegarsi in diversi momenti del titolo, con un HUD non particolarmente rifinito e a volte abbastanza caotico. Nonostante ciò, l’idea di base del titolo funziona, e ci ha portato via svariate ore prima di riuscire a concludere il primo capitolo. Come accennato in precedenza, i capitoli a disposizione del giocatore sono tre:
- Sentiero del gigante (Path of the Giant);
- Sentiero del traghettatore (Path of the Ferryman);
- Sfide di Crono (Challenge of Chronos).
I livelli di difficoltà sono a loro volta tre: modalità facile (per chi si vuole concentrare sulla storia), modalità classica e modalità incubo, che si sblocca dopo aver completato per la prima volta il capitolo scelto in modalità classica. Il titolo, purtroppo, non offre il supporto per l’italiano: ancora una volta troviamo lingue come il francese, il tedesco e lo spagnolo, ma alla maggior parte di noi toccherà giocarlo in inglese per riuscire a comprendere al meglio ogni aspetto che Iris and the Giant ha da offrire.
Sprazzi di trama e componente artistica/tecnica
Iris and the Giant ci propone poche scene in cui ci viene narrata la vita e i problemi della protagonista: ognuna di queste, tuttavia, utilizza un linguaggio sia visivo che testuale mai volgare e che riesce a far arrivare messaggi intensi (e spesso oscuri) al videogiocatore. Sin dal primo momento, Iris ci viene descritta come una ragazza depressa che non riesce a esprimere i suoi sentimenti e che si rifugia nel suo mondo interno attraverso disegni e illustrazioni macabre. Fa fatica a parlare con i suoi genitori e viene spesso bullizzata dai suoi coetanei, anche per le cose che a lei stanno più a cuore. La scalata verso il boss finale di ogni capitolo rappresenta il lungo e duro viaggio che un ragazzo deve affrontare nel momento in cui si ritrova in una situazione delicata, in cui ogni interazione sembra una perdita di tempo e persino le ombre sembrano volerti affossare.
La storia di Iris and the Giant non è per niente banale, riesce a raccontarsi in maniera furba tramite i Ricordi e alcune altre scene mostrate quando si sale ai piani successivi. Ai più attenti (e sensibili), Iris toccherà delle corde che spesso rimangono spente quando si tratta di videogiocare. Tuttavia, ciò passa un po’ in secondo piano, essendo questo un titolo fortemente basato sulla progressione e sulla costruzione di un deck vincente, più che sulla narrazione. Vale in ogni caso la pena, in alcuni momenti, fermarsi e apprezzare il lavoro che è stato svolto da questo punto di vista.
La componente artistica è gradevole e in forte continuità con quelle che sono le promesse del titolo: una ragazzina che si racconta tramite i suoi disegni e i suoi pensieri. Anche il comparto musicale riesce a trascinare il giocatore durante tutto il corso della scalata verso l’ultimo ostacolo. Purtroppo, a volte sono presenti dei bug grafici che in alcuni momenti impediscono anche di proseguire correttamente nella partita: più in particolare, nel momento in cui si viene sconfitti, è capitato più volte che il titolo non ci permettesse di ritornare al menu principale, rimanendo bloccati in una sorta di loop con i nemici che continuavano ad attaccare nonostante Iris fosse già a terra. Che poi potrebbe essere anche un po’ una metafora che sta a indicare come a volte la vita ti prenda a calci anche quando già sei finito, ma in questo caso non pensiamo fosse intenzionale.
Per concludere, Iris and the Giant è stata una piacevole sorpresa, che riesce in un periodo come questo a distinguersi da molti altri titoli e che offre una ventata (un po’ cupa) di freschezza, con alcuni momenti che riescono a dare anche molta soddisfazione al videogiocatore. Va sicuramente provato se si è appassionati di deck building e di videogiochi non accessibili a tutti, dato che le sfide offerte in questo lungo viaggio si sono dimostrate spesso molto ardue.
Ricordiamo che Iris and the Giant è ora disponibile per PS4/PS5 e Xbox al prezzo di €14,99.
Punti di forza:
- Gameplay semplice ma soddisfacente
- Buon grado di progressione
- Storia raccontata in maniera originale
Punti deboli:
- Confusione nell’HUD
- Bug che impediscono di proseguire correttamente
Ringraziamo Klabater per la review key.
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