Cinque ex dipendenti di Ubisoft, il colosso francese di videogiochi come Assassin’s Creed e Far Cry, sono stati arrestati tra martedì 3 ottobre e mercoledì 4 dalla polizia francese, come risultato di una maxi-indagine per le accuse di abusi e molestie sessuali avvenute all’interno dell’azienda.
Come riportato dal quotidiano Libération, tra gli arrestati ci sono l’ex CCO Serge Hascoët, che si è dimesso nel 2020, e Tommy François, ex-vicepresidente della parte editoriale di Ubisoft.
La procura di Bobigny si è occupata dell’ingadine, con conseguente arresto, a seguito una serie di denunce presentate nel 2021 dal sindacato Solidaires Informatique. L’indagine è stata inizialmente supportata dalla polizia di Parigi. Secondo quanto riportato, la procura avrebbe raccolto testimonianze di circa cinquanta tra dipendenti ed ex dipendenti di Ubisoft.
Le prime accuse risalgono all’estate del 2020, con importanti conseguenze su Ubisoft. Nel giugno di quell’anno, a pochi mesi dall’uscita del gioco, il director di Assassin’s Creed: Valhalla presentò le sue dimissioni all’azienda, proprio poco dopo le accuse pubbliche mosse dai dipendenti.
Maude Beckers, avvocata dell’accusa, ha dichiarato a Libération:
Il caso è molto particolare perché al di là del semplice comportamento individuale, rivela una violenza sessuale sistemica. Faccio questo lavoro da ventidue anni, è la prima volta che vedo un lavoro della polizia giudiziaria così corposo su denunce di questo genere. Nella maggior parte dei casi di aggressione e molestie, si tratta di una persona a volte coperta dal proprio superiore, non è così strutturato come lo era in Ubisoft.
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