Home Videogiochi News Gli analisti sul futuro dei GAAS: “Mercato saturo, nuovi giochi saranno rischiosi”

Gli analisti sul futuro dei GAAS: “Mercato saturo, nuovi giochi saranno rischiosi”

Siamo arrivati alla fase culminante dei GAAS, o Game as a Service? Secondo gli analisti, sì, e ora il mercato sarà costretto a tornare sui suoi passi.

Che cos’è un game as a service? Se ve lo state chiedendo, ecco una pratica spiegazione: si tratta di videogiochi, perlopiù multigiocatore o comunque basati su server online, che mirano a offrire una vastissima esperienza ai giocatori in termini di tempo. I GAAS promettono aggiornamenti continui, contenuti inediti a intervalli regolari e, soprattutto, microtransazioni che consentono agli sviluppatori di mantenere alti i ricavi senza dover pubblicare un nuovo videogioco.

Tra i più grandi esempi di GAAS troviamo successi come Fortnite e Call of Duty: Warzone, entrambi battle royale free to play che hanno dominato le scene negli ultimi anni. È anche grazie a loro se molte aziende, come Ubisoft e PlayStation, hanno cercato e stanno ancora cercando un modo per penetrare in questo mercato, che è anche però molto rischioso. Lanciare un GAAS è un’impresa non da poco, specie in un mercato che già attira milioni e milioni di utenti i quali difficilmente si spostano verso altri videogiochi.

Questo è lo stesso pensiero di GamesIndustry, o perlomeno questo viene riportato in un interessante articolo pubblicato nelle scorse ore nel quale alcuni noti analisti del settore parlano dei temi principali del 2024. Uno degli argomenti di dibattito sono stati proprio i Game as a Service, che, secondo Tom Wijamn di Newzoo, sono arrivati ormai alla saturazione totale.

Wijamn prevede che il 2024 continuerà a dare soddisfazioni ai GAAS, che saranno di nuovo in vetta alle classifiche di incassi e utenti attivi (Fortnite ha dominato le statistiche di PlayStation nel 2023), ma si parla pur sempre dei soliti titoli. L’analista non offre infatti alcuna visione ottimistica a coloro che cercheranno di entrare oggi nei GAAS, sottolineando che i costi e i rischi non sono più giustificati pensando a quanti prodotti di questo stampo sono già oggi sul mercato:

I live service continueranno a riscuotere un enorme successo e a dominare le classifiche, senza dubbio, ma non tutti gli studi vorranno sviluppare giochi di questo tipo. Gli sviluppatori e gli editori si orienteranno nuovamente verso lo sviluppo di giochi premium. L’ipersaturazione dei mercati PC e console è evidente

Wijamn utilizza dati oggettivi per spiegare il suo punto di vista: il 60% del tempo di gioco degli utenti è monopolio di soli 19 videogiochi. Allargando al 75% del tempo, i giochi aumentano a 33, ma resta comunque un numero molto basso. Insomma, farsi trada tra Fortnite, Call of Duty, EA Sports FC e una manciata di altri titoli sarà davvero difficile per uno studio.

L’analista continua:

Molti giochi live service arriveranno sul mercato, ognuno con potenzialità di successo. Il settore, dopo essere rapidamente sceso dai picchi di impegno del 2020 e del 2021, è in fase di ristrutturazione, rendendo il finanziamento di progetti di grandi dimensioni una priorità inferiore.

Anche Piers Harding-Rolls di Ampere Analysis afferma che nel 2024 vedremo “un ribilanciamento degli investimenti nei giochi live service e le esperienze single player”, ipotizzando che le grandi aziende torneranno a concentrarsi sulle esperienze premium tradizionali. Tali prospettive sono anche figlie degli enormi successi di quest’anno come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Marvel’s Spider-Man 2, Starfield e Baldur’s Gate 3, nessuno dei quali è un videgioco live service.

I segnali di alcuni ripensamenti da parte dell’industria, a ben vedere, sono già evidenti: Naughty Dog ha cancellato poche settimane fa lo sviluppo di The Last of Us Online, il GAAS dedicato al popolare franchise che doveva arrivare su PS5 e, forse, PC. Sony ha messo in cantiere molte produzioni di questo tipo, e sarà ora interessante capire, dopo l’addio di Jim Ryan, se l’azienda cambierà i suoi piani.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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