L’aggiornamento del firmware PlayStation 5 di questa settimana ha bloccato il dispositivo Cronus Zen, che consente ai giocatori di utilizzare macro e modificare i propri controller. Si tratta di uno dei dispositivi preferiti dagli imbroglioni in titoli come Call of Duty: Warzone e Apex Legends, ora inutilizzabile su PS5.
Cronus Zen è un prodotto controverso, che secondo alcuni offre ai giocatori un vantaggio ingiusto. Sebbene lo Zen sia utilizzato in molti giochi multiplayer competitivi, l’ambito di maggior utilizzo è quello di Call of Duty, che ha il crossplay su PC e console. Secondo il suo sito web, lo Zen è utilizzato da oltre mezzo milione di persone.
I giocatori di Call of Duty hanno utilizzato per anni hardware di terze parti non autorizzati come XIM e Cronus Zen per beneficiare di funzionalità come la mira assistita e la riduzione del rinculo durante l’utilizzo di mouse e tastiera. Activision aveva affermato nel 2023 che la sua tecnologia anti-cheat Ricochet ne rileverà l’uso, al quale seguiranno divieti e ban per i recidivi.
Ora, in seguito al rilascio dell’aggiornamento del firmware PS5 24.01-08.60.00, Cronus ha rilasciato una dichiarazione in cui ammette che Sony ha bloccato l’utilizzo del dispositivo su console.
L’azienda quindi avverte gli utenti di non aggiornare la propria console, mentre sta lavorando su una soluzione.
Siamo a conoscenza di un problema con Zen e PS5. A partire dal 24 gennaio, la console richiede a tutti di aggiornarsi alla versione: 24.01-08.60.00 e, in tal caso, Zen non si connetterà più alla PS5 senza disconnettersi. Tuttavia, questo aggiornamento non è obbligatorio. Basta saltarlo e tutto dovrebbe funzionare ancora con l’aggiornamento Zen 2.2.2 come previsto.
Cronus dichiara di essere al lavoro per trovare una soluzione, ma non offre tempistiche precise, ammettendo che “potrebbero essere 24 ore, 24 giorni, 24 mesi, non lo sapremo finché non avremo approfondito la questione.”
Sebbene Sony non abbia fatto riferimento a Cronus Zen nelle note sulla patch di aggiornamento, sembra chiaro che il firmware abbia preso di mira il prodotto. La scelta dell’azienda sembra aver incontrato i favori delle community online, che stanno ora sbeffeggiando i possessori del dispositivo.
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