L’industria videoludica è sempre più in difficoltà. L’onda nera dei licenziamenti ha colpito diverse aziende e, tra quelle di maggior spicco, anche Sony ha dovuto fare i conti con l’andamento socioeconomico attuale (oltre a Micorosft).
Come già comunicato dal dimissionario Jim Ryan, la tagliola in casa PlayStation ha colpito anche studi first party, ed abbiamo già purtroppo delle prime conseguenze. Il CEO uscente ha infatti riferito che PlayStation ha deciso di avviare un piano per la riduzione dell’organico complessivo a livello globale di circa l’8%.
A stretto giro da tale esternazione, Guerrilla Games ha infatti annunciato una riduzione del 10% della propria forza lavoro ossia circa 40 persone, considerando i circa 400 dipendenti totali.
La cosa fa maggiormente specie nei Paesi Bassi, visto che lo studio di Amsterdam è considerato quello più grande del Paese, che ora è naturalmente osservato speciale per questi drastici provvedimenti di contenimento dei costi.
Sicuramente una situazione che va ulteriormente ad aggravare una condizione generale ben nefasta per il settore videoludico (il numero di persone coinvolte è infatti simile a quanto avvenuto recentemente per Microsoft). Solo poche ore fa vi raccontavamo ad esempio la situazione altrettanto triste che sta colpendo Supermassive Games.
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