Home Curiosità Disney Lorcana è il gioco che tutti, in fondo, volevamo | Recensione

Disney Lorcana è il gioco che tutti, in fondo, volevamo | Recensione

Finalmente, dopo tanto tempo dall’uscita delle prime versioni disponibili in America e pochi altri paesi, Disney Lorcana è arrivato in Italia. E sin da quando era stato presentato per la prima volta, il gioco aveva attirato la nostra attenzione. Vuoi per gli splendidi design delle prime carte mostrate, vuoi per l’immaginario fiabesco che da sempre ha caratterizzato le vite di ognuno di noi, vuoi per le infinite possibilità di questo multiverso Disney a disposizione degli autori. Le motivazioni sono tante, ma chiaramente non aspettavamo altro che poterlo provare con mano per poter giudicare.

A fine marzo è così giunto nel nostro territorio del gioco, in occasione dell’espansione Nelle Terre d’Inchiostro – curioso che sempre l’inchiostro c’entri con questa continua riscoperta del mondo Disney, vero Epic Mickey? Comunque, Ravensburger si è occupata di tradurre tutte le carte e portare così Disney Lorcana anche alla nostra attenzione, e in questo modo abbiamo potuto assaggiare meccaniche e gameplay del nuovo gioco di carte collezionabili che vuole sfidare i grandi.

Solo il tempo potrà dirci se Lorcana riuscirà a tenere il passo di giganteschi TCG come Yu-Gi-Oh!, ma il gioco Disney ha dalla sua diversi elementi positivi. Il primo è, banalmente, l’incredibile quantità di personaggi e mondi a disposizione dei creatori del gioco, che possono sconfinare da DuckTales a Peter Pan, dalla Carica dei 101 a Oceania, producendo una narrativa affascinante e gustosamente complessa da seguire; il secondo, invece, riguarda le vere e proprie meccaniche del prodotto, confezionate ad arte per adattarsi a moltissimi giocatori e risultare perfette anche per chi non ha mai masticato i TCG.

Dopo qualche partita, vediamo più nel dettaglio quindi come Lorcana si posiziona nel mercato dei trading card game.

Prima dell’inchiostro…

È bene fare un po’ di contesto prima di vedere più nel dettaglio il gioco, a partire dalla narrativa. Disney Lorcana non è infatti un semplice intrattenimento fine a se stesso, ma un ricco universo con una storia da scoprire e che avanza di espansione in espansione. L’arrivo in Italia coincide infatti con la terza espansione, Nelle Terre d’Inchiostro, che fa seguito a The First Chapter e Rise of the Floodborn nel 2023. Per capire meglio cosa sia Lorcana, meglio fare un passo indietro nella storia.

In Disney Lorcana, l’universo è costituito da infinite stelle, ognuna delle quali è abitata dai personaggi e dalle storie dei numerosi personaggi della major. Si va da Topolino ai film Pixar, dai classici animati del XX secolo a DuckTales, fino a opere più moderne. Tutti insieme, riuniti in questo magico universo dall’Illuminarium. In questo grande castello si trovano il Grande Libro e l’Inchiostratore, attraverso il quale è possibile dare vita alle figure disegnate. I giocatori impersonano così gli Illuminatori, entità che possono creare così versioni inedite ma familiari dei personaggi Disney che abbiamo sempre amato – sono note come glimmer.

Nella seconda espansione, Rise of the Floodborne, la narrazione prende decisamente il via. L’inchiostro magico viene versato sul Grande Libro, e travolge l’universo di Lorcana portando alla nascita di tre nuove tipologie di personaggi. I primi sono gli Storyborn, che hanno le fattezze esatte dei personaggi che conosciamo molto bene. Abbiamo i Dreamborn, sempre simili agli originali ma caratterizzati da parziali reinvenzioni. Gli ultimi e più visionari personaggi sono i Floodborn, che reinventano completamente non tanto l’aspetto del personaggio quanto la sua storia, consentendo a Lorcana di divertirsi a sperimentare – solo noi ci vediamo un sottile richiamo a Once Upon a Time, la serie tv della ABC?

Comunque, le premesse dei primi due capitoli di Lorcana culminano perfettamente in Nelle Terre d’Inchiostro, che così diventa il punto di partenza perfetto per i giocatori. Qui le terre di Lorcana note come Inklands sono già state prese d’assalto dall’inchiostro magico, e così i Floodborn, i Dreamborn e gli Storyborn sono fusi insieme per costruire un vero e proprio multiverso comprensivo di personaggi e villain classici e alternativi. Anche la trama, con questa terza espansione (è già in arrivo la quarta, quindi… attendiamo con trepidazione!), si espande notevolmente, con i giocatori che non sono più semplici burattinai delle carte e dei personaggi ma chiamati a compiere una vera missione, la ricerca degli artefatti leggendari.

Ciò viene fatto mettendo in risalto anche misteriosi villain che stanno lavorando nell’ombra, facendo capire che Disney ha grandi piani anche e soprattutto per la storia. Solo quest’anno arriveranno altre due espansioni oltre all’imminente Il ritorno di Ursula, e chissà che la casa di Topolino, con la volontà di irrompere con decisione nel mercato dei TGC dominati dai soliti nomi, non sfrutterà il potenziale successo di Lorcana per farne anche, forse, un franchise animato. La prospettiva è sicuramente interessante, e a trarne beneficio sarebbero entrambi i prodotti. Ma stiamo solo ipotizzando.

Come si gioca a Lorcana?

Non discuteremo nel dettaglio delle regole di Lorcana (se siete interessati a saperne di più, il PDF ufficiale è la fonte più preziosa in merito, anche se in ogni starter deck troverete le regole introduttive raccolte in un piccolo fascicolo), quanto invece di come il TCG si pone in confronto ad alcuni rivali.

Le somiglianze con Magic: The Gathering, ovviamente, ci sono. La stessa conformazione delle carte, che prevede l’immagine in alto seguita poi da statistiche, effetti e tratti, è un chiaro retaggio del gioco di Richard Garfield, che poi ha insegnato a tutti gli altri trading card game che ancora oggi esistono. Distaccarsi da questa formula è forse difficile, ma anche perché il pubblico è talmente abituato allo stile che troviamo anche in Yu-Gi-Oh! e Pokémon che risulta controproducente per un nuovo TCG cercare di rivoluzionare la formula.

Se non altro, Lorcana può vantare diversi punti a favore. Innanzitutto, si tratta di un gioco molto accessibile, e questo lo si poteva intuire da subito: pubblicare un prodotto a marchio Disney significa cercare di portare a sé quante più persone possibile, dai bambini addirittura agli anziani, e il gioco deve avere come monito fondamentale quello di nascondere meccaniche semplici ma efficaci. In tal senso è bello vedere come i creativi di Ravensburger abbiano anche cercato di sovvertire alcune regole classiche. Se in Pokémon ad esempio l’obiettivo è quello di eliminare il giocatore avversario riducendo a zero i suoi punti vitali, in Lorcana si può anche pensare solo a se stessi e a una strategia meno aggressiva, con la partita che termina quando uno dei contendenti è arrivato a 20 Punti Leggenda, un punteggio che ogni personaggio possiede nella propria carta. Grazie a questa meccanica, un giocatore può quindi concentrarsi solo sul suo percorso, anche se ovviamente non sarà tutto così facile come sembra.

I giocatori possono ad esempio sfidare l’avversario con il proprio esercito di personaggi oppure con gli effetti delle Canzoni – altro ottimo esempio di come l’eredità Disney si fa sentire in tutto questo. C’è poi l’inedita dinamica legata alla fase di Avventura, che consente ai personaggi di accumulare Punti Avventura pensando solo al proprio obiettivo finale, ritrovandosi però più a rischio. Diventa così importante saper costruire il proprio deck, abilità che si acquisisce come sempre con tempo ed esperienza, finendo con l’assimilare tante dinamiche già note.

Nel mezzo, come da tradizione, ci sono tutti gli ingredienti: carte Personaggi, Oggetti, Azioni e Luoghi (questi appena introdotti con Nelle Terre d’Inchiostro), e possiamo aspettarci altri elementi nel corso dei prossimi mesi. Disney sta facendo infatti una cosa molto furba con Lorcana: invece di partire in quarta con migliaia di carte e meccaniche da imparare, il processo di apprendimento è molto graduale, così come l’arrivo di intere meccaniche.

Carte da favola

Oltre all’aspetto ludico, comunque, Lorcana, così come tutti gli altri trading card game, nasconde anche una componente prettamente votata al collezionismo, quella che riguarda cioè l’aspetto estetico. Sebbene si tratti di un prodotto pensato per giocare, c’è chi potrebbe pensare di valutarne l’acquisto anche solamente in relazione all’aspetto, e in effetti non si può fare altro che constatare quanto siano magnifici gli sforzi artistici messi in campo per Lorcana.

Le carte dei personaggi e dei mondi sono contraddistinte da artwork semplicemente bellissimi, che in alcuni casi, per quanto riguarda (ovviamente) le carte più rare, diventano spettacolari. Uno dei motivi che più ci ha portato a interessarci appunto di Lorcana già nel 2023, quando il gioco era ancora esclusivo per il mercato estero, erano appunto i disegni proposti dagli artisti che poi sarebbero stati utilizzati per le carte di Lorcana – le mie preferite fino all’anno scorso erano gli artwork di Rafiki, Trilli in versione fata gigante, Uncino e il Principe Giovanni. Tratti dolcissimi e colori splendenti caratterizzano ogni singola carta da gioco di Lorcana, e anche solo possederle diventa una soddisfazione.

Guardando all’espansione di debutto in Italia, non possiamo fare a meno di constatare la presenza di altre carte affascinanti. Negli starter deck che Ravensburger ci ha fornito, ad esempio, si passa da carte molto basilari nel design come Minni e Flounder a casi invece molto più artisticamente rilevanti. La dinamicità di Vaiana, con una carta scintillante che ci riporta a Oceania, esalta il movimento delle onde del mare, mentre Paperon dé Paperoni nella sua versione dalla serie reboot di DuckTales (grazie Lorcana per esserti ricordata che esiste, è una serie splendida) fissa con amore il suo sempre immenso deposito di tesori. Entrambe portano la firma di Grace Tran, artista particolarmente prolifica del franchise di Lorcana. Sempre per Paperone abbiamo trovato molto evocativa la sua versione di sub che nuota nel denaro, disegnata da Stefano Zanchi e contraddistinta da un contrasto di colori intelligentissimo, mentre nel resto dello starter deck risalta anche la rappresentazione di Agrabah, città immaginaria del film Aladdin.

Guardando il tutto da una prospettiva puramente collezionistica, insomma, Lorcana trova altri pregi grazie al sapiente lavoro degli artisti impegnati a rivisitare i personaggi che tutti noi abbiamo imparato ad amare e che hanno reso grande l’azienda che Disney è oggi, producendo artwork per carte che diventano anche splendidi oggetti da esporre in vetrina. Le migliori risultano essere le carte Enchanted, varianti con illustrazioni alternative ma che, ovviamente, sono anche molto più rare.

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Review Overview
Riassunto

Disney Lorcana è una splendida sorpresa. Forse non aggiunge meccaniche innovative e non rivoluziona la dinamica dei TCG (non l'ha mai voluto fare in effetti), ma a livello artistico e narrativo si pone come un'operazione di primo livello, contornata comunque da una fase di gioco di tutto rispetto che si sta sempre più arricchendo. Ora che è arrivato in Italia, vale davvero la pena dargli una chance, anche se non siete appassionati di TCG: la componente Disney, in fatto di fascino e nostalgia, fa molto.

  • Giudizio complessivo4
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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