Probabilmente questo articolo non ha neppure bisogno di presentazioni. Se seguite Uagna da ormai 12 anni, sapete perfettamente cosa sia Call of Duty Zombies e cosa abbia significato nel tempo questa particolare esperienza. Per chi non lo sapesse, però, ecco una breve introduzione.
Nel 2008, con Call of Duty: World at War, Treyarch propose un’inedita modalità survival nata quasi per scherzo e con pochissime pretese. Il meccanismo era semplice: i giocatori si ritrovavano in una piccola struttura abbandonata che veniva presa d’assalto da orde di zombie nazisti, e l’obiettivo era sopravvivere il più a lungo possibile. Un concept basilare ma che si rivelò essere, incredibilmente, una gallina dalle uova d’oro per Activision.
Da quel lontano videogioco, la modalità Zombies è cresciuta, non solo come numero di fan ma anche in termini di proposte, idee, grandezza e creatività. Diventata una costante nei giochi sviluppati da Treyarch (ovviamente non vediamo l’ora di sapere cosa ci attende in Black Ops 6), la modalità in questione è apparsa anche in molti altri giochi realizzati da Infinity Ward e Sledgehammer Games, seppur con risultati abbastanza altalenanti. In questa classifica, che cerca ovviamente di essere il più oggettiva possibile, abbiamo preso in considerazione tutti gli elementi delle modalità Call of Duty Zombies negli anni, a partire da innovazione, importanza, successo, eredità e qualità. Ovviamente, mettere d’accordo tutti è impossibile, quindi… aspettiamo di sapere da voi come cambiereste questa classifica secondo i vostri gusti!
Ecco quindi la classifica di Call of Duty Zombies, dal peggiore al migliore. Non prenderemo in esame gli spin-off per mobile, per inciso.
11. Vanguard Zombies
Vanguard Zombies è immondizia vera. Se già il titolo di Sledgehammer Games soffriva di enormi difetti, su tutti una campagna single player indecente e la falsa ricerca di contestualizzazione storica lasciata alle ortiche dopo pochi update tra anacronismi e armi laser, la modalità Zombies curata da Treyarch e canonica con la Storia Etere Oscuro è senza ombra di dubbio la peggior esperienza survival della storia del franchise.
Al lancio del gioco c’erano enormi lacune, ma si sperava che col tempo il team avrebbe migliorato la situazione con update, contenuti, persino easter egg che, assurdamente, mancavano al momento dell’uscita. Nulla di tutto ciò è avvenuto: Vanguard Zombies proponeva una sorta di Outbreak da Black Ops Cold War in miniatura, con pochissime missioni tutte uguali, folli scelte di design, meccaniche anonime e una diffusa noia mortale in tutta la produzione.
Il gioco era brutto da giocare, tutto qui. Non ha saputo offrire alcuno spunto interessante, e anzi con l’ultima ambientazione si è arrivati a un livello parodistico: The Archon, la quarta mappa di Vanguard Zombies, era la remastered di Terra Maledicta. Sì, una remastered di una mappa pubblicata appena pochi mesi prima, nello stesso gioco. Indecente.
10. WW2 Nazi Zombies
Call of Duty: WW2 era partito con tante promesse, e i fan della serie sparatutto erano felici di poter rivivere ancora una volta lo storico conflitto mondiale abbandonato molti anni prima con World at War. Sledgehammer Games decise anche di proporre una nuova modalità Nazi Zombies, contraddistinta da toni molto più cupi e splatter rispetto alle ultime prove di Treyarch. Il risultato, almeno all’inizio, fu molto buono, per poi lasciarsi andare a una serie di errori uno dietro l’altro che hanno condannato all’anonimato la modalità.
Un cast d’eccezione e una buona partenza con The Final Reich non sono infatti bastati a WW2 Nazi Zombies per entrare nel cuore dei fan. Già a partire dalla seconda mappa pubblicata, The Darkest Shore, iniziarono a emergere i problemi: poca, pochissima ispirazione nel design, tanti problemi di bilanciamento e una puzza di stantio un po’ troppo dirompente, anche e soprattutto a causa di una direzione artistica che non si distaccava da quanto visto in precedenza nello stesso gioco.
Le cose crollarono poi miseramente con The Tortured Path, una mappa che proponeva un main easter egg concepito in modo talmente casuale da farsi odiare, e a quel punto i giocatori avevano gettato la spugna perdendosi poi un finale più riuscito ma poco apprezzato. Peccato, perché la partenza era stata buona.
9. Modern Warfare Zombies
A dire il vero, Modern Warfare Zombies è al di sopra di WW2 Zombies per un semplice motivo: è stata una modalità di enorme successo. Dunque, a ben pensarci, deve essere qualcosa che è effettivamente andato incontro al pubblico. A conti fatti, comunque, è una delle esperienze più blande e meno ispirate dell’intera serie. MW Zombies è il tentativo di Treyarch di espandere l’esperienza di Outbreak, immergendo i giocatori in una vastissima mappa open world con non morti da eliminare e missioni da completare.
Molto divertente, almeno all’inizio. Perché il problema di MWZ, oltre che l’aver snaturato completamente l’essenza di gioco survival in un titolo basato solo ed esclusivamente sulle estrazioni sulla scia di DMZ, è stato quello di non aver sviluppato una propria identità. La modalità era semplicemente ambientata nella mappa Urzikstan di Warzone con qualche piccola reskin, e con zombie sparsi in tutta l’area. Niente di più, niente di meno.
Nel corso del supporto post lancio sono arrivati anche nuove armi e nemici, ma niente di neanche lontanamente paragonabile a quello che sapeva fare Treyarch quando era all’apice della creatività. Come detto, comunque, si tratta della modalità Zombies di maggior successo nella storia del franchise, quindi forse la mediocrità piace davvero tanto…
8. Exo Zombies
Con tutto il bene che vogliamo a Sledgehammer Games, anche la quartultima posizione della classifica riguarda uno dei titoli sviluppati dallo studio californiano. Che, se non altro, aveva sicuramente più carisma delle successive produzioni del team. In Advanced Warfare era infatti presente una modalità Zombies a base di esoscheletri, limitata tuttavia ai DLC a pagamento – elemento sicuramente negativo che ne ha limitato le possibilità e la notorietà.
Exo Zombies aveva certe idee molto interessanti, su tutti le possibilità appunto di avere nuove meccaniche di gameplay e per il sistema di movimento. Il design delle mappe e degli easter egg, invece, era molto altalenante: Outbreak era una buona partenza, Infection un incubo, Carrier carina ma con troppi elementi discutibili, Descent un labirinto claustrofobico dominato dal caos.
Ecco, il problema più grande di Exo Zombies era proprio il caos. Il fatto che anche gli zombie fossero dotati di esoscheletro era all’inizio stimolante, ma quando sulla mappa di gioco irrompevano anche i famigerati non morti EMP la situazione diventava insostenibile. Un’esperienza accettabile, ma niente più di questo. Bella però l’idea di inserire premi hardcore alternativi per completare gli easter egg in modo più complesso, che stimolava il tasso di sfida.
7. Black Ops Cold War Zombies
Dobbiamo essere sinceri: se Black Ops Cold War Zombies si trova in questa posizione, è quasi solo grazie a Outbreak, o Epidemia come è conosciuta in italiano. A livello creativo, Black Ops Cold War non può certo rivaleggiare con gli altri titoli della stessa serie di Treyarch, limitandosi anzi a inserire qualche meccanica inedita come gli equipaggiamenti da costruire o i perk da potenziare, e soprattutto, purtroppo, a ridimensionare il carisma della modalità. L’assenza di protagonisti dedicati era una grande pecca, e le mappe, anche se simpatiche, non sono certo indimenticabili.
Va dato però atto a BOCW Zombies di aver introdotto qualcosa di davvero nuovo e riuscito, ossia la citata Outbreak. Modalità open world su vasta scala, in Outbreak i giocatori venivano portati a sconfiggere zombie e colossali nemici in varie posizioni, dedicandosi durante gli spostamenti a esplorare e ottenere risorse per potenziare poi le armi o addirittura completare alcune missioni nascoste.
Una ventata d’aria fresca molto apprezzata per la modalità survival, che inoltre non fece l’errore di snaturare le meccaniche di base di Zombies.
6. Infinite Warfare Zombies
Rivalutata enormemente nel corso del tempo, la modalità Infinite Warfare Zombies è simpatica. Sì, lo abbiamo detto e non abbiamo paura di ripeterlo.
Esperienze come Zombies in Spaceland sono ancora oggi una gioia per gli occhi, per l’immensa quantità di segreti e compiti da portare a termine che il team di Infinity Ward, chiamato a inserire la modalità survival anche nel suo gioco, tirò fuori dal cilindro. Seguiranno poi alcune mappe probabilmente meno riuscite della prima ma comunque molto valide, che rispecchiavano in tutto e per tutto la filosofia che Treyarch aveva adottato per i suoi titoli.
Il problema di IWZ? Il non aver osato. Tra wonder weapon, easter egg, mappe sempre più grandi e camei di star di Hollywood, la modalità, seppur divertente, era solo un emulo dei Black Ops Zombies, e mancava inoltre di quella componente misteriosa e affascinante che era la storia di Richtofen, Maxis e compagnia. Tutto sommato, un divertentissimo diversivo, ma per chi arrivava dalla magnificenza di Black Ops 3 Zombies non era altro che questo.
5. Black Ops 4 Zombies
Un gioco divisivo, sicuramente. Black Ops 4 ha portato non solo l’esperienza battle royale su Call of Duty con Blackout, ma ha anche cercato di rivoluzionare parte delle fondamenta della modalità Zombies, costringendo i giocatori a venire meno alle proprie tradizioni. Partiamo però con una premessa: le mappe erano spettacolari. Tutte, o quasi. Ambientazioni come IX, Ancient Evil, Blood of the Dead e Dead of the Night trasudavano carisma in ogni loro angolo, erano contestualizzate, avevano atmosfere sensazionali. Se vi manca la storica modalità Zombies, rigiocatele oggi e non ve ne pentirete assolutamente.
I problemi di BO4 Zombies erano però altri. Sorvolando sull’incresciosa quantità di bug e problemi tecnici presenti al momento del lancio, la scelta di cambiare all’improvviso meccaniche di base come la gestione delle bibite non andò giù alla community. Allo stesso tempo, la scelta di inserire a forza la Storia Caos, alternandola a quella Etere, era… davvero strana. Forse, e anzi è molto probabilmente così, Treyarch sperava di dare inizio a una nuova storyline sfruttando l’eco del gran finale della storia Etere, ma i fan si ritrovarono quasi indispettiti per il fatto che questa divagazione aveva diluito i tempi di fruizione dei contenuti. Sorvoliamo poi sul finale appunto della storia Etere, il cui sviluppo è stato rushato da Treyarch a causa delle decisioni di Activision.
Ancora oggi BO4Z è forse la più grande occasione sprecata di questa modalità.
4. World at War Nazi Zombies
Sta tutto nel contesto storico. World at War Zombies, rigiocato oggi, è invecchiato, privo di alcuni guizzi o meccaniche che oggi diamo per scontati. Ma tutto è partito da qui, è inutile negarlo, e questo è ciò che innalza il gioco del 2008 e lo porta in posizioni alte della classifica.
Da una semplice idea, che Activision aveva in realtà bocciato, nacque un vero e proprio fenomeno. Nacht der Untoten, la prima mappa nella storia della modalità, portava i giocatori in una struttura abbandonata a combattere orde di zombie nazisti, con a disposizione poco più di alcune armi e una misteriosa scatola con un punto di domanda luminoso…
Il responso fu eccezionale, e se siete interessati a sapere di più sulla nascita della modalità vi rimandiamo al nostro ricco speciale. Da quel primo esperimento, Treyarch si rese conto del potenziale tra le mani, espandendo le possibilità e dando forma alle proprie idee con le successive ambientazioni: in Verruckt arrivavano ad esempio il Juggernog e la Double Tap; in Shi No Numa si allargava il design della mappa, più connessa e variegata; in Der Riese si assisteva all’esplosione della creatività, con il debutto dei teletrasporti, del Pack-a-Punch ma soprattutto delle prime vere avvisaglie di un contorto intreccio narrativo che poi sarà una delle fortune di questa modalità.
3. Black Ops Zombies
Con Black Ops nel 2010, la modalità Zombies diventava davvero grande. Activision credeva nei mezzi di Treyarch e aveva finalmente visto il potenziale della modalità, consentendo al team di sviluppo di dare forma alle proprie idee.. Con Black Ops 1 la modalità prende davvero forma: si parte da fenomeni di culto come Kino der Toten, entrata nella leggenda, e si passa progressivamente a opere sempre più complesse e visionarie a partire da Ascension, ambientata in un cosmodromo russo, per poi spostarsi addirittura verso una base lunare con l’evocativa Moon.
Non si trattava solo di mandare avanti una forte idea con la quale Treyarch era addirittura andata contro il potente publisher, ma di cambiare le carte in tavola, far evolvere la modalità rendendola ancora più possente. Con Ascension, ad esempio, vennero introdotti per la prima volta i main easter egg, missioni speciali e segrete all’interno della mappa che costringevano i giocatori a cooperare per ottenere l’ambito risultato finale.
Da lì iniziava anche a diffondersi sempre più l’essenza della storia, che poi culminerà nelle ambientazioni successive. Basti pensare alla già citata Moon, che si concludeva, letteralmente, con il botto. Black Ops 1 Zombies resta ancora oggi una modalità perfetta.
2. Black Ops 2 Zombies
Quando Call of Duty: Black Ops 2 arrivò sul mercato, ormai la modalità Zombies era già diventata un fenomeno. A quel punto, Activision aveva già destinato un intero reparto di Treyarch alla creazione di questa esperienza, con la speranza, e forse anche la necessità, di renderla ancora più grande. Sappiamo ad esempio che Raven lavorò a un gioco standalone interamente su Zombies, che poi non vide mai la luce. In compenso però la storia di Richtofen e compagnia proseguì con BO2, che a conti fatti è la seconda miglior esperienza survival nella storia della serie Activision.
E dire che la partenza era stata molto traballante. Nonostante per molti oggi sia ancora un cult, la mappa di TranZit crollò sotto le sue stesse aspettative, riducendo l’ambizione di fronte ai limiti tecnici imposti dalla tecnologia e presentandosi sul mercato con un gran quantitativo di problemi – vi abbiamo raccontato tutto sulla creazione di TranZit in questo esaustivo speciale, dove vi spieghiamo cosa doveva inizialmente essere questa mappa.
Al di là di questo, però, la modalità stava indubitabilmente diventando grande. L’introduzione degli oggetti da costruire aggiungeva grandi novità, che poi diventeranno molto presto predominanti nel gameplay. Su Black Ops 2 iniziò anche il grande step evolutivo della modalità con Mob of the Dead prima e Origins poi, mappe semplicemente entrate nella leggenda per la loro perfezione e importanza.
1. Black Ops 3 Zombies
Se Black Ops 2 Zombies si stava avviando verso la perfezione, con tutte le sue imperfezioni, Black Ops 3 Zombies fu la consacrazione di una visione creativa di livello altissimo. Ogni ambientazione, persino l’odiatissima Zetsubou No Shima, trasuda di splendore, voglia di stupire il giocatore, raccontare storie e luoghi distanti, infarcendo poi il gioco di elementi clamorosi. Ora che Origins, nel capitolo precedente, era divenuta il metro di paragone assoluto per tutto quello che sarebbe arrivato dopo, il team guidato da Jason Blundell si lasciò trasportare dalla creatività, fondendo elementi della mitologia lovecraftiana agli ultimi ritrovati della modalità, creando un’esperienza memorabile.
Shadows of Evil, la prima delle tante mappe di questo gioco, era un capolavoro. Der Eisendrache era magnifica, forse la massima espressione di COD Zombies ancora oggi. Gorod Krovi esaltava la difficoltà, Revelations tutta la storia fino a questo punto.
La modalità di BO3Z dimostrava una maturità eccezionale, e sembrava che a questo punto nulla potesse andare storto. In realtà sappiamo che le cose sono poi andate peggio del previsto, ma questo non toglie che le vicende dei Primis fino agli eventi di Revelations rappresentino un capolavoro di design e abilità di Treyarch nel costruire affascinanti avventure.
Scrivi un commento