Destiny 2: La Forma Ultima (DLC) | Recensione

E’ con non poca nostalgia, che, dopo una serie di rinvii, siamo giunti alla fine del viaggio. A poco più di un anno dall’uscita de “L’Eclissi”, tra i DLC che meno ci hanno convinto, giungiamo alle battute finali della saga di Destiny 2.

Il 4 giugno, “La Forma Ultima”, ultima espansione del supporto post lancio per Destiny 2, come dice il nome, è uscita. Quest’esperienza finale ci ha promesso di rappresentare in maniera appropriata il caos causato dalla guerra tra Luce e Oscurità, fornendo ai giocatori veterani e neofiti del titolo l’opportunità di radunare l’Avanguardia per dare la caccia al Testimone, esplorando i biomi distorti nello spazio e nel tempo che compongono il Cuore Pallido del Viaggiatore.

Le premesse hanno perciò avuto un grande peso, ma saranno riuscite ad affermarsi? Lo scopriremo in quest’ultima recensione di Destiny 2.

IL CAOS HA ANCORA DA RACCONTARE

La caccia tra il Testimone e il Viaggiatore è in corso ormai da tempo indefinito. Ed ora, siamo arrivati al termine di questo viaggio.

Tutto è iniziato quando il Viaggiatore ha incrociato l’umanità, portandola a progredire in poco tempo ma rischiando di farla scomparire per sempre a causa di un grande male. Questo è stato solo l’incipit di Destiny, che negli anni ha visto l’apparizione di nuovi alleati e formidabili nemici.

Ora però, il Testimone si avvicina sempre più e, per contrastarlo, vi è un solo modo. Sulla superficie del Viaggiatore si è formato un enorme portale dall’aspetto misterioso e dall’origine ignota, il quale maschera e interrompe ogni trasmissione che si tenta di avviare con l’interno. Saremo quindi costretti ad entrarci, accompagnati da una squadra più che fidata e scoprire una verità inaspettata, oltre a trovare una grande mole di problemi e conclusioni.

La storia però non finisce qui. Quest’ultimo DLC infatti, porta con sé moltissime missioni che richiedono diverso tempo e attenzione per essere concluse; consigliamo perciò di organizzarsi ed equipaggiarsi a dovere e di godersi il viaggio finale, che si risolverà in una conclusione memorabile.

Come siamo abituati, il Viaggiatore si espande in modi a noi ancora incomprensibili, così come presenta aspetti inattesi.

RAID E STRUMENTI DEGNI DI UN FINALE

Non appena si avrà fatto l’accesso al gioco, oltre a far scattare la quest principale, potremo assistere all’aggiunta di diverse novità.

Prima di tutto, ci verranno assegnati degli oggetti esclusivi (nuovo aspetto per lo spettro, nuova nave, due emblemi e un’emote) e un nuovo engramma esotico che varierà in base al guardiano in uso, nel nostro caso un fucile a fusione. Tutti questi elementi saranno ritirabili dal terminale delle consegne speciali e verranno aggiunti subito al nostro account, appena riscattati.

Durante la prima missione del DLC, Trasmigrazione, verremo poi in contatto con una forte concentrazione di Luce e Oscurità, di una grande potenza mai vista prima. Questo potere verrà quindi convertito nella nuova sottoclasse Cacciatori Prismatici. Oltre ad essere visivamente molto accattivante, fornisce al giocatore diversi vantaggi, come l’abilità di utilità Trascendenza: più rigenerazione delle abilità, più danni delle armi e resistenza ai danni dei combattenti, oltre ad una speciale granata che combina più tipi di danno. In più, le abilità di classe comprendono una schivata acrobatica per buffare gli alleati, una schivata che ricarica le armi automaticamente o un’altra che porta al massimo l’energia del corpo a corpo e altro ancora.

Infine, nei giorni successivi al lancio de La Forma Ultima, sono stati introdotti in gioco altri contenuti come Orlo della Salvezza ed Echi, nuovi assalti da fare in solo o in compagnia, anche se la difficoltà sarà molto alta, cosa che rende le missioni forse troppo complicate in singolo. Questo aumenta ulteriormente la giocabilità e rende l’ultimo viaggio ancora più sofferto.