L’annuncio di Astro Bot ha riacceso una fiamma ormai spenta da tempo in casa PlayStation, quella dei platform. Se ormai molti anni fa l’azienda nipponica amava esprimere la propria offerta anche e soprattutto attraverso i videogiochi a piattaforme, questo genere è stato progressivamente abbandonato nel corso degli anni in favore di titoli maggiormente votati alla narrativa e ai mondi aperti da esplorare.
Eppure, il platform è ancora oggi un genere molto caro a chi è cresciuto con i videogiochi degli anni ’80 e ’90. Lo dimostrano ad esempio gli enormi successi di riedizioni come Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy e Spyro Reignited Trilogy, che hanno riportato alla luce questi grandi classici in tempi recenti con remake spettacolari. Certo, c’è sempre un signor Mario che continua a dominare incontrastato con produzioni di altissimo livello come Odyssey o Wonder, dimostrando che il platform ha ancora tanto da dire.
In attesa di mettere le mani su Astro Bot, il cui primo trailer ha già fomentato molti di noi in redazione per l’incredibile divertimento che sembra comunicare, oggi facciamo un vero e proprio tuffo nei ricordi, un salto nel tempo, alla riscoperta di quei platform che resero grande la prima storica console di Sony, PS1. Non ci limiteremo però alla console in quanto esclusiva, ma ripercorreremo anche altri amatissimi platform pubblicati non solo su PS1 ma anche su altre piattaforme.
1. Ape Escape (1999)
Piattaforme: PS1
Ape Escape era un bizzarro platform con una premessa semplice. I giocatori controllano Spike e devono rintracciare e catturare le scimmie che indossano un casco che aumenta la loro intelligenza, rendendole particolarmente difficili da catturare.
Ape Escape non è solo un intramontabile classico dell’era PS1, ma anche un titolo nato per celebrare una delle allora nuove tecnologie, il DualShock. I controlli vedevano infatti i giocatori utilizzare i controller analogici per muovere Spike e gestire qualunque dispositivo fosse equipaggiato con la levetta analogica destra. Catturare le scimmie è anche un minigioco a sé stante poiché ognuna di loro ha temperamenti specifici prima di poter essere catturata. Che spettacolo!
2. Tombi! 2 (1999)
Piattaforme: PS1
Tombi! 2 è il seguito del primo gioco, che segue Tombi nelle sue stravaganti avventure per salvare il suo amico Tabby dai maiali malvagi. Da bambino selvaggio qual è, Tombi può sconfiggere i maiali nemici saltando su di loro, mordendoli e poi lanciandoli in una direzione generale.
Questo platform 3D è diventato col tempo un cult per la storia della prima PlayStation, con lo sviluppo da parte di Whoopee Camp, anche grazie ad alcune brillanti intuizioni come la possibilità di indossare abiti dopo aver sconfitto i boss che concedevano abilità particolari, tra cui parlare con maiali amichevoli e avere la capacità di planare. Il completamento di vari eventi dà ai giocatori ricompense, il che rendeva piacevole anche rigiocare i livelli.
Tornerà, prima o poi? Forse ve lo siete persi, ma presto arriverà una riedizione dell’originale gioco. Meglio non farsela sfuggire.
3. Topolino e le sue avventure (1994)
Piattaforme: Super Nintendo Entertainment System, Sega Mega Drive, Sega CD, PS1
Ricordato da molti come un incubo a causa dell’elevatissima difficoltà, esagerata per lo scopo del titolo, Topolino e le sue avventure è comunque un platform bidimensionale molto ispirato e rimasto nell’immaginario collettivo grazie a citazioni e design molto riusciti.
Il gioco sviluppato da Traveller Tales omaggiava alcuni dei più grandi successi animati del buon Topolino riutilizzandoli come scenari per una serie di livelli, realizzando un platform 2D passato alla storia poiché rappresentante la prima apparizione dell’icona Disney nel mondo PlayStation.
4. Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back (1997)
Piattaforme: PS1
Il nemico del mio nemico è mio amico: così si può riassumere Crash Bandicoot 2 e la sua intricata trama – o meglio, la trama che vorrebbe avere, quando in realtà c’è sì qualche scorcio di scrittura più elaborata rispetto al suo predecessore ma senza esagerare.
Crash 2 prendeva la formula del primo capitolo e migliorava le movenze del protagonista perfezionando il platforming, aumentando i livelli e introducendo soprattutto i Cristalli viola. Il secondo gioco era più grande, più vario, più bello e anche meno punitivo. E, in più, introduceva per la prima volta Coco, che per il momento restava però sullo sfondo concedendosi solo quale dialogo di tanto in tanto.
5. Rayman (1995)
Piattaforme: Atari Jaguar, PS1, Sega Saturn, MS-DOS, Game Boy Color, Game Boy Advance
Dopo tanti anni di gestazione (i primi prototipi di Rayman di Ancel risalgono alla metà degli anni ’80), Ubisoft offre al designer finalmente l’opportunità di dare forma al suo sogno: un platform coloratissimo, artisticamente sublime e anche particolarmente difficile, con una melanzana come protagonista. Nasceva così il mito di Rayman, storica mascotte dei videogiochi negli anni ’90 che ha purtroppo ottenuto molto meno di ciò che meritava.
Il primo gioco della sua serie, in ogni caso, fu un grande successo, e spinse il publisher francese a continuare a puntare sul simpatico personaggio con gli arti separati dal resto del corpo e capace di mosse audaci e variegate, molto più che altri concorrenti del genere.
6. Croc: Legend of the Gobbos (1997)
Piattaforme: PlayStation, Sega Saturn, PC, Game Boy Color
Sviluppato da Argonaut Games, Croc: Legend of the Gobbos è un pittoresco platform 3D che vede i giocatori prendere il controllo del simpatico Croc mentre si propone di liberare i Gobbos, piccole palle di pelo, dal vile Barone Dante e dai suoi scagnozzi.
Ogni livello ha un gong che Croc deve colpire per completare il livello e trasportarlo al livello successivo. Può saltare oltre gli ostacoli e usare il colpo di coda e l’attacco con l’anca per colpire e sconfiggere nemici e casse che contengono un assortimento di oggetti collezionabili e potenziamenti.
7. Pandemonium (1996)
Piattaforme: PS1, Sega Saturn, PC, N-Gage, Telefono cellulare, iOS
Qui siamo dalle parti della nostalgia pura, anche perché Pandemonium è un nome che in tanto non sentono da troppo tempo. Sviluppato da Toys for Bob, presenta le vicende del giullare Fargus e la strega Nikki. Quest’ultima, all’inizio del gioco, lancia involontariamente un incantesimo che distrugge la città. L’obiettivo del gioco è raggiungere il Wishing Engine, dove possono augurare che la città torni alla normalità.
Per ogni livello di questo platform 2.5D, il giocatore può scegliere quale personaggio essere. Ognuno ha una mossa speciale: Fargus può sferrare uno speciale attacco rotante e Nikki può fare un doppio salto. Il gioco consiste in una grande varietà di oggetti di gioco unici, come angurie, nuvole, ragnatele e tronchi.
8. Jumping Flash! 2 (1996)
Piattaforme: PS1
Seguendo il suo predecessore, Jumping Flash! 2 portava i giocatori in una nuova e straordinaria esperienza platform in prima persona su vari livelli. In ogni stage, i giocatori esplorano l’area e raccolgono creature chiamate MuuMuus entro un limite di tempo. Sono sparsi nei livelli e i giocatori devono scoprire le loro posizioni il più rapidamente possibile.
Nel titolo erano anche presenti varie abilità. Oltre alla possibilità di fare un triplo salto per raggiungere determinate aree, c’erano anche vari tipi di proiettili per abbattere i nemici: missili, raggi laser, fuochi d’artificio e persino mine, razzi, candele romane e bombe a ciliegia.
9. Gex: Enter the Gecko (1998)
Piattaforme: PlayStation, Nintendo 64, PC, Game Boy Color
Il secondo gioco della serie Gex, Gex: Enter the Gecko, ruota attorno all’omonimo protagonista mentre è costretto a ritirare il suo pensionamento e tornare in azione per eliminare Rez e contrastare il suo piano di dominio del mondo.
Come geco, Gex può arrampicarsi su determinati muri per attraversare i percorsi. Usa anche la coda per rimbalzare e colpire piccoli televisori che contengono mosche di diversi colori che gli conferiscono vari poteri. Per quanto riguarda l’attacco ai nemici, Gex sfruttava i piedi per eseguire un calcio di karate.
10. Rayman 2: The Great Escape (1999)
Piattaforme: Nintendo 64, Windows, Dreamcast, PS1, PS2, Game Boy Color
Come Super Mario qualche anno prima, anche per Rayman arriva l’occasione di entrare nel mondo dei platform in tre dimensioni, e lo fa con un botto che ancora oggi è tra i motivi dietro l’esplosione di Ubisoft in quegli anni.
Proponendo un titolo tutto sommato più semplice e accessibile rispetto al suo predecessore, Rayman 2: The Great Escape esplorava mondi e personaggi ben più oscuri di altri suoi concorrenti del genere, e questo forse fu una delle chiavi del successo. Il gioco aveva un comparto artistico che sembrava uscito da una favola, seppur sia invecchiato notevolmente sotto il profilo della giocabilità.
11. Spyro 2: Gateway to Glimmer (1999)
Piattaforme: PS1
Dopo aver battuto Nasty Norc, Spyro e Sparx vogliono partire per le meritate vacanze. Peccato solo che il loro viaggio venga dirottato dal Professore, Elora e Hunter verso Avalon, misteriosa terra magica finita sotto il dominio del malvagio Ripto. La vacanza deve quindi aspettare, ed ecco che inizia un nuovo viaggio per il draghetto viola, in un gioco notevolmente migliore, più grande e vario del suo predecessore.
Rispetto al primo capitolo, Spyro 2: Gateway to Glimmer migliorava tutto. Aumentavano i collezionabili, le caratterizzazioni dei mondi e anche dei personaggi, ampliando inoltre il gameplay del protagonista con nuove mosse. Alcuni livelli, poi, sono diventati davvero iconici, come Colossus e Desolazione Scheletrica: raccogliere tutte le sfere e i vari talismani era una splendida soddisfazione, per un’avventura sempre coloratissima e splendida da vivere.
12. Crash Bandicoot 3: Warped (1998)
Piattaforme: PS1
Con Warped, Naughty Dog dà sfogo alla sua immaginazione e porta Crash in viaggio nel tempo, a caccia di cristalli in ogni epoca grazie alla macchina del dr. Tropy.
Chiaramente anche stavolta Crash riesce a sventare i piani di Cortex e del suo boss, Uka Uka, in un gioco che amplia gli orizzonti e si lancia in esplorazioni subacquee, combattimenti a bordo di aerei e gare motociclistiche. Tutto bellissimo. Coco, inoltre, diventa a tutti gli effetti un personaggio giocabile in varie sezioni a bordo di veicoli, altra grande novità di questo titolo entrato nella leggenda. Per alcuni, a dire il vero, si tratta del miglior platform di sempre per PS1.
13. Spyro 3: Year of the Dragon (2000)
Piattaforme: PS1
Ultimo capitolo della saga realizzato da Insomniac Games, che da quel momento passò a lavorare con Sony sulla serie di Ratchet & Clank, Spyro: Year of the Dragon era il compendio di tutto quello che la trilogia aveva saputo dare, il contenitore definitivo di tutto ciò che funzionava infarcito di ulteriori contenuti. Stavolta la storia porta Spyro nei Mondi Dimenticati, una terra lontana comandata dalla Maga che ha rubato tutte le uova dei draghi.
Il draghetto viola intraprende quindi una lunga avventura in mondi fantastici, insieme a vecchi e nuovi alleati: tra questi troviamo anche il canguro Sheila, il sergente Byrd, lo yeti Bentley e il letale Agente 9, ognuno dei quali aveva livelli e abilità dedicate. Anche Sparx, per la prima volta, diventava protagonista di un’avventura in miniatura tutta sua. In Spyro 3 c’erano mille cose da fare, mille cose da vedere e mille oggetti da trovare: il gioco definitivo della simpatica mascotte, l’ultimo barlume prima di un quasi ventennio tra il discreto e il disastroso.
14. Toy Story 2: Woody e Buzz alla riscossa! (1999)
Piattaforme: Nintendo 64, PlayStation, Dreamcast, Game Boy Color, Windows
Buzz Lightyear, l’iconico astronauta dei film di Toy Story della Pixar, divenne il protagonista di un platform tridimensionale unico, sicuramente tra i migliori videogiochi Disney di sempre. Toy Story 2: Buzz Lightyear to the Rescue era magnifico, divertente e ben confezionato, ponendosi come un tie-in di enorme prestigio. Il gioco segue gli eventi di Toy Story 2, in cui Woody viene rapito da Al McWhiggin durante una svendita.
I giocatori controllano Buzz e devono attraversare la casa di Andy e raggiungere la dimora di Al McWhiggin per ritrovare Woody, con tanto di filmati di intermezzo presi direttamente dal film. Ciò significa tonnellate di platforming nelle camere da letto, interazione con gli altri giocattoli di Andy, ricerca di pile e gettoni Pizza Planet situati in vari livelli. Insomma, tutto quello che un fan di Toy Story voleva fare.
15. Pac-Man World (1999)
Piattaforme: PS1, Game Boy Advance
I giochi Pac-Man erano sempre stati arcade 2D contenuti in una piccola area. Pac-Man World cambiava tutto, portando l’iconica mascotte dei videogiochi nel regno della terza dimensione dove deve salvare la sua famiglia e i suoi amici.
Ci sono sei mondi da esplorare per Pac-Man, dove la sua famiglia e i suoi amici sono tenuti prigionieri. La pallina gialla ha due abilità per sconfiggere i nemici: una caduta di testa che può anche distruggere le casse e una forma di palla che gli permette di rotolare e di essere colpito da grandi distanze. Oltre alla piattaforma, Pac-Man World ha anche enigmi nel gioco che devono essere risolti per sbloccare nuove aree. Un platform ancora oggi molto piacevole, come ha dimostrato il remake pubblicato nel 2022.
16. Bugs Bunny: Lost in Time (1999)
Piattaforme: PS1, PC
Un gioco forse invecchiato, che risente di quella legnosità che contraddistingue purtroppo molte produzioni degli anni ’90 passate alla terza dimensione. Eppure, Bugs Bunny: Lost in Time, che ha da poco compiuto 25 anni, è un titolo divenuto cult.
Il protagonista di questa coloratissima e bizzarra avventura è ovviamente Bugs Bunny. Desideroso di andare in vacanza, Bugs finisce all’interno di un macchinario chiamato Epocatore, che lo spedisce attraverso il tempo e lo spazio in varie epoche tra passato e futuro, dall’età della pietra a quella dei pirati, fino alle grandi esplorazioni di altri pianeti. Per ricordarlo, abbiamo realizzato anche un simpativo video celebrativo.
17. Oddworld: Abe’s Oddysee (1997)
Piattaforme: PS1, MS-DOS, PC, Game Boy
Oddworld: Abe’s Odyssey è un platform a enigmi cult, ampiamente acclamato dalla critica per il suo innovativo gameplay, l’art direction e i coinvolgenti filmati. Purtroppo, non era un’esperienza per tutti: la sua ripidissima curva di apprendimento portò moltissimi utenti ad abbandonare Oddworld, così come le sue successive incarnazioni, senza sapere però cosa si fossero realmente persi.
Le vicende del gioco seguono il protagonista Abe, mansueto schiavo Mudokon dei Mattatoi Ernia. Quando scopre che lui e i suoi compagni stanno per essere macellati dai potenti dirigenti della ditta, Abe decide di scappare e liberare quanti più schiavi Mudokon possibile. Il giocatore assume così il ruolo di Abe, che attraverso vari scenari deve portare il suo popolo verso la salvezza.
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