Sembrano passati pochi giorni da quando, in pieno dominio Covid, ogni appassionato aspettava con ansia il ripristino delle scorte di PlayStation 5 ed Xbox Series X|S. I videogiocatori di tutto il mondo covavano infatti la voglia incontrollabile di mettere le (opportunamente igienizzate) mani sul nuovo hardware di casa Sony e/o Microsoft, desiderosi di scoprire quali magie avrebbero riservato le macchine casalinghe dell’intrattenimento.
In che anno siamo?
Ebbene, qualora non ve ne foste accorti, siamo ormai nel quarto anno di vita di PS5 e Xbox Series X/S, ossia a più della metà della generazione, eppure è lapalissiano che lo slancio tecnico/produttivo delle piattaforme sia ancora abbastanza mesto. Nei cicli precedenti infatti, in questo medesimo frangente temporale le console raggiungevano i periodi di massimo splendore, soprattutto per quanto riguarda la produzione di giochi. Tanto per fare un esempio pratico, al quarto anno di vita di PS4-Xbox One, uscivano produzioni del calibro di Horizon Zero Dawn, Nioh, Hellblade: Senua’s Sacrifice, Gran Turismo Sport, NieR: Automata, Yakuza 0, Resident Evil 7, Uncharted: The Lost Legacy, Wolfenstein 2: The New Colossus, The Evil Within 2, Assassin’s Creed Origins, Injustice 2, Sonic Mania e Destiny 2, solo per citarne alcune.
Tornando ancora più indietro, una certa Xbox 360 ed un’altrettanto nota PlayStation 3 nel 2009 sfornavano titoli senza tempo tra cui Resident Evil 5, Batman: Arkham Asylum, Borderlands, Halo 3: ODST, Forza Motorsport 3, Dragon Age: Origins e Shadow Complex, anche in questo solo per menzionarne alcuni.
Il tutto fa certamente riflettere se si pensa che quanto appena esposto rappresentava il quarto anno di vita delle piattaforme citate, anche se non va assolutamente dimenticato quanto pubblicato prima di tale periodo. Volendo contemplare addirittura due generazioni insieme, Xbox 360 e PS4 hanno infatti goduto di un supporto pazzesco fin dai primi mesi di vendita, che naturalmente si è mano a mano accresciuto nel corso degli anni. La console Sony ha ospitato difatti giochi memorabili come Bloodborne e Uncharted 4: A Thief’s End, mentre l’indimenticabile hardware Microsoft del passato ha vantato un portafoglio pregresso popolato da produzioni imponenti come Gears of War, Gears of War 2, Fable 2, Mass Effect, Forza Motorsport 2, Left 4 Dead, e Halo 3, tra molti altri.
Il nuovo è il vecchio
Inutile dire che se si confronta questo con il parco software odierno di PS5 e Xbox Series X|S si rimane un attimo interdetti ed a corto di idee. Se consideriamo infatti che il presunto ciclo di vita delle due ammiraglie si aggira intorno ai 7-8 anni, significa che siamo più o meno a metà di questa generazione, se non addirittura un po’ oltre. Sorge quindi un quesito: PS5 ed Xbox Series X|S sono riuscite a creare un tipo di libreria software che ne giustifichi l’acquisto e che quindi non può essere giocata altrove su console? La domanda è ovviamente pleonastica, visto e considerato che nel 2024 stiamo ancora vedendo videogiochi che vengono normalmente pubblicati anche su old gen (anche se ciò è motivato dall’attuale ampia presenza di PS4 ed Xbox One).
Naturalmente, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Il 2023 è stato un anno eccellente in termini di uscite videoludiche, forse persino il migliore di sempre. D’altro canto, come precedentemente detto, molte delle pubblicazioni rilasciate non erano titoli esclusivamente pensati per PS5 ed Xbox Series X|S. Vi sono stati infatti diversi titoli importanti ma ancora cross-gen, come ad esempio Resident Evil 4 Remake, Street Fighter 6, Armored Core 6: Fires of Rubicon, Hogwarts Legacy, Like a Dragon: Ishin! e altri. Altri addirittura sono stati inizialmente previsti per i nuovi hardware ma poi concepiti anche per old gen (come ad esempio Star Wars Jedi: Survivor).
Tutto questo per dire che, a quasi quattro anni dalla loro nascita, PS5 e Xbox Series X/S faticano a giustificare la loro esistenza, e tanto meno i rispettivi prezzi. Sarebbe sciocco ignorare i numerosi fattori che hanno portato a queste circostanze, come una pandemia di due anni che ha completamente mandato all’aria le pipeline di sviluppo o gli ormai interminabili cicli di sviluppo che stanno portando a meno uscite AAA da parte degli sviluppatori in generale, ma il fatto incontrovertibile è che se, a questo punto della generazione di console, qualcuno è rimasto ancorato alla propria PS4/Xbox One e non ha voluto effettuare l’upgrade, sostanzialmente non si è perso granché in termini di uscite.
Un futuro migliore?
Quindi qual è la soluzione? Beh, quella ovvia è che le varie software house inizino semplicemente a rilasciare giochi unicamente per la generazione attuale, ma una buona responsabilità è anche di Microsoft e Sony, le quali devono iniziare a fare molto di più dal punto di vista comunicativo e di progettazione soprattutto perché, finora, i detentori delle piattaforme non hanno fatto sembrare nemmeno lontanamente imperdibile l’hardware di attuale generazione.
Ad onor del vero, c’è da dire che Microsoft ha parecchio in cantiere. Nel 2024, 2025 e oltre, la società sta allineando diverse promettenti uscite first-party, tra cui titoli come Avowed, Microsoft Flight Simulator 2024, Indiana Jones e l’Antico Cerchio, DOOM: The Dark Ages, Fable, South of Midnight, Perfect Dark, Gears of War E-Day e altro ancora. Per quanto riguarda Sony invece, la società ha alcune notevoli uscite first-party in arrivo come di Astro Bot, Marvel’s Wolverine e Death Stranding 2: On the Beach, anche se tutti sperano che vi sia qualcos’altro di non annunciato in arrivo prossimamente (chissà, magari in occasione del Tokyo Game Show). A tutto questo, ovviamente, si aggiungono le sempre amate terze parti, desiderose di rilasciare sul mercato titoli esplosivi del calibro di Grand Theft Auto 6, Assassin’s Creed Shadows, Star Wars Outlaws, Marvel 1943: Rise of Hydra, Monster Hunter Wilds ed altri.
Tra i due litiganti…
Vi è poi da aggiungere un particolare fatto, assolutamente da non relegare al secondo piano: è infatti probabile che l’industria dei videogiochi riceverà un’enorme spinta di adrenalina in un futuro non troppo lontano, quando una certa Nintendo lancerà sul mercato la nuova generazione. Nintendo Switch 2, o come finirà per chiamarsi, verrà infatti annunciata entro aprile 2025, con una pubblicazione prevista durante l’anno prossimo. Ciò, naturalmente, significherà anche un’ondata di nuove e scintillanti uscite di punta per la nuova ibrida giapponese, ed il tutto non può che essere positivo per l’industria nel suo complesso, soprattutto se Switch 2 sarà abbastanza potente da tenere il passo con le uscite multipiattaforma di terze parti, come le indiscrezioni stanno quotidianamente affermando.
Alla fine della fiera però, è doveroso dire che l’attuale hardware marchiato PlayStation ed Xbox è stato finora parecchio deludente, nonostante tutto. Nessuna generazione di console ha infatti mai richiesto così tanto per iniziare a giustificare la propria esistenza, e questo significa che si sono voluti anticipare troppo i tempi. Tra circa quattro anni probabilmente ci dirigeremo verso la PS6 e la prossima generazione di Xbox, ed è alquanto assurdo solo il pensiero, viste le condizioni attuali delle piattaforme casalinghe (che tra l’altro potrebbero vedere la presenza di un aggiornamento di metà generazione, come evidenziano le voci relative a PlayStation 5 Pro).
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