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Bleak Faith Forsaken | Recensione

Dopo un piccolo assaggio su PC, Bleak Faith Forsaken sbarca finalmente anche su console di nuova generazione il 6 agosto 2024, facendoci immergere nel suo mondo dark tra ambientazioni ben curate e qualche compenetrazione qua e là. Sviluppato da Archangel Studios, gli sviluppatori hanno dato anima e corpo per creare un souls-like che potesse contrastare i sovrani del genere. Il gioco è stato finanziato tramite una campagna Kickstarter, e da 1 anno ad adesso, sono usciti moltissimi aggiornamenti per eliminare bug, glitch grafici e aggiungere contenuti per rendere l’esperienza del giocatore migliore possibile. Nonostante gli sforzi, rimangono molti problemi, e oggi siamo qui per parlarvene.

Versione provata: PlayStation 5

Una trama piena di colpi di scen… no

Il gioco inizia con una introduzione a dir poco confusionaria, con il nostro personaggio che cammina in un corridoio e… basta. Non c’è alcuna voce di sottofondo che ti spiega cosa stia succedendo, due personaggi che si picchiano senza un perché, per poi avvicinare la telecamera al nostro personaggio e iniziare la nostra avventura. Il protagonista è una specie di automa senza volto e dall’aspetto scheletrico.

Il genere del gioco è un souls-like, e nonostante non sia il migliore del suo genere, ha una grande varietà di abilità che permettono di plasmare il personaggio a nostro piacimento. Se non fosse per un motivo specifico: gli sviluppatori durante l’avventura non spiegheranno mai come funziona il sistema di perk, abilità passive e attive o come funzionano le statistiche. Le uniche cose note sono il movimento, l’attacco e la schivata, come in qualsiasi altro souls. Questa confusione all’interno del gioco si protrarrà per tutta la partita, vista la mancanza di una motivazione specifica che ci spieghi quello che stiamo facendo.

Ovviamente, sappiamo molto bene che il genere souls è quella nicchia dove la trama non viene sbattuta davanti al giocatore, ma viene narrata durante l’esplorazione, dalle descrizioni degli oggetti o delle armi. Ma qui questa cosa non esiste. Lo scopo è semplicemente quello di andare in giro per il mondo ad uccidere dei semi-fantasmi/zombie ed ovviamente i relativi boss.

Parlando delle ambientazioni, queste rappresentano l’unica cosa positiva del titolo. Infatti, la mappa di gioco si sviluppa totalmente in verticale, cosa che nei videogiochi non si vede quasi mai. Le ambientazioni sono pazzesche, veramente ben fatte. Riescono a far immergere nell’atmosfera con strutture immense che danno quella sensazione di piccolezza di fronte alla vastità del mondo.

Nonostante sia sviluppato su Unreal Engine però, Bleak Faith Forsaken non vanta di una grafica eccellente, ma riesce comunque a compensare con il suo stile unico ed immersivo.

Ma il gameplay convince?

Il gameplay è il classico di un souls-like. Tante armi, armature, anelli, amuleti che contribuiscono a plasmare il personaggio a piacimento tramite le statistiche che variano in base all’oggetto equipaggiato. I boss sono caratterizzati decentemente, niente di entusiasmante visto che alcuni ripetono sempre lo stesso pattern fino a che non vengono sconfitti. Una meccanica carina presente è quella di potersi arrampicare sopra i potenti nemici, in maniera molto simile a quanto succedeva in Shadow of the Colossus. Questa feature rende il gioco un po’ più vario, nonostante sia quasi impossibile mantenere la barca a galla. I boss possono anche sferrare degli attacchi imparabili, ma in generale niente di troppo impegnativo. Inoltre, rotolare non serve a nulla, visto che non vengono inclusi frame di invicibilità durante la schivate.

Nel mezzo delle ore spese in compagnia della produzione Archangel Studios, abbiamo notato anche una certa incoerenza nei movimenti del personaggio: mentre attaccare e correre trasmette un senso di pesantezza tipico dei souls-like, cambiare direzione o saltare lo fa sembrare improvvisamente leggero come una piuma. I balzi hanno anche sancito spesso un viaggio fuori dalla mappa, così come modelli senza texture.

Nemmeno la tecnica si salva…

Come detto poc’anzi, spesso è capitato di uscire fuori dalla mappa o di vedere luoghi dove mancano delle texture, ma il gioco è pieno di zone che sembrano incomplete. Nonostante il buon colpo d’occhio generale, molte aree sembrano spoglie come se dovessero ancora essere finite.

Allo stesso tempo, Bleak Faith Forsaken soffre di una seria mancanza di varietà per quanto riguarda i nemici. Dopo un paio d’ore si noterà difatti una certa ripetitività degli avversari e ciò contribuisce a rendere l’esperienza di gioco monotona, visto il senso di sfida inesistente. Ogni creatura darà dei punti esperienza, che permetteranno al nostro personaggio di aumentare gli attributi: Forza, Agilità, Intelligenza e Vitalità. Per fare ciò, dovremo andare nei menù.. e che menù.

L’interfaccia del personaggio sembra ancora in via di sviluppo, con un’estetica molto grezza e senza le informazioni principali utili a capire se ad esempio un’arma è utile o meno.

Il gioco è caotico anche nelle ambientazioni. Si può arrivare anche al boss finale senza aver mai trovato il secondo boss legato alla trama del gioco. Tutto ciò per dire che ci sono molte stradine e vicoli da prendere che fanno confondere sempre di più l’utente, costringendolo a ore ed ore di camminata fino a che non si trova la via giusta.

Il frame-rate di Bleak Faith: Forsaken varia notevolmente a seconda delle zone. Nelle aree iniziali, gli FPS si mantengono stabili, offrendo un’esperienza solida e fluida, senza quindi troppi intoppi. Tuttavia, nelle sezioni più dettagliate verso la fine del gioco, si nota un calo degli FPS che diventa particolarmente fastidioso durante i combattimenti e le boss fight. Considerando l’importanza del frame-rate per la precisione degli attacchi in un souls-like, un’ottimizzazione migliore in questo aspetto avrebbe sicuramente migliorato la fruizione complessiva.

Ringraziamo Perp Games per il codice review fornitoci.

6
Riassunto
Riassunto

La fatica di Archangel Studios non ha convito particolarmente, purtroppo dobbiamo dirlo. Nonostante sia un gioco molto ambizioso, non riesce a dare quell'esperienza memorabile all'utente, per via di tutti i difetti che porta con sè. Sicuramente non è un titolo da consigliare per chi vuole provare per la prima volta il genere souls-like, per via delle imperfezioni che peggiorano il gameplay del gioco e la presenza di titoli migliori sul mercato.

Pro
Ambientazioni affascinanti e ben curate Colonna sonora apprezzabile
Contro
Problemi tecnici e grafici evidenti Gameplay ripetitivo e poco vario, a volte anche sbilanciato Interazione davvero confusionaria
  • Concept & Trama5.5
  • Gameplay6.5
  • Comparto Artistico7
  • Comparto Tecnico5
Scritto da
Giuseppe "IlCrap" Crapanzano

Studente universitario, frequento la facoltà di Ingegneria. Nato e cresciuto a pane e PlayStation, ho sempre amato il mondo videoludico. Da sempre amante di JRPG e delle belle storie.

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