Home Videogiochi Speciali 5 remake di mappe Zombies che ci piacerebbe vedere in Black Ops 6

5 remake di mappe Zombies che ci piacerebbe vedere in Black Ops 6

Black Ops 6 riporterà in auge la modalità Zombies con mappe basate sui round, come i bei vecchi tempi. Terminus (ecco il primo gameplay) e Liberty Falls sono previste per il lancio del 25 ottobre, e successivamente arriveranno altre speriamo grandi esperienze tramite aggiornamenti stagionali.

La modalità Zombies di Black Ops 6 è molto attesa, poiché si tratta di un’esperienza che tantissimi giocatori in tutto il mondo hanno provato e amato. Nel corso di tutti questi anni (la modalità nacque su World at War, ben 16 anni fa), Treyarch ha riproposto varie ambientazioni molto note, come accaduto ad esempio nel grande DLC Zombies Chronicles pubblicato nel 2017 su Black Ops 3.

Esistono però alcune mappe che non sono mai state riproposte nei giochi della serie, che secondo noi meriterebbero una nuova chance per varie ragioni. Ecco allora, in attesa che Black Ops 6 faccia il suo debutto, una lista delle mappe Zombies che ci piacerebbe rivedere nel nuovo capitolo della serie.

1. Nuketown Zombies (Black Ops 2)

Perché partire proprio da una mappa di piccole dimensioni e riciclata dal multiplayer? Beh, appunto per quello: Activision ormai da anni è una maestra nel riciclare i propri contenuti, e Nuketown Zombies in Black Ops 6 potrebbe essere quella simpatica ma intrigante esperienza per variegare l’offerta e dare ai giocatori nuovi contenuti senza bisogno di grandi tempi di sviluppo.

La mappa di Nuketown Zombies è apparsa per la prima volta in Black Ops 2, ambientata in quella che poi si scoprirà essere Camp Edward del progetto Broken Arrow degli Stati Uniti – ne LA STORIA ZOMBIE 4 è raccontato questo particolare capitolo della trama. E a tal proposito, non si parla di Alpha Omega, mappa di Black Ops 4 che ha reinventato appunto l’originale Nuketown Zombies, ma la sua versione precedente, più semplice e lineare.

Nuketown Zombies si allontavava dalle meccaniche più elaborate di BO2 e tornava alle origini della modalità quando l’unica cosa da fare era sopravvivere. Niente easter egg complessi, niente guide da ricercare per costruire le Wonder Weapon, niente sorprese particolari se non il pizzico di randomicità dato dalle bibite che ogni 5 round arrivavano nella mappa senza un ordine preciso: Nuketown Zombies prendeva la mappa multiplayer, una delle più iconiche ambientazioni di Call of Duty, e ci infilava i non morti. Fine, niente di complesso.

Considerando che Nuketown in Black Ops 6 è già stata confermata, sarebbe bello rivederla anche in formato horror, no?

2. Shadows of Evil (Black Ops 3)

Shadows of Evil è stata la mappa di lancio di Black Ops 3 (insieme a The Giant, remake di Der Riese), ambientata nella fittizia Morg City degli anni ’40. Una mappa semplicemente spettacolare e indimenticabile: l’ambientazione anni ’40 e il tema horror lovecraftiano hanno dato a Shadows of Evil un grande carisma, con musica, personaggi e direzione artistica complessiva che facevano percepire il grande passo di qualità che la modalità aveva fatto.

L’antagonista della mappa, l’Uomo Ombra, contribuiva ad aumentare l’atmosfera mistica, per non parlare del gigantesco mostro che domina i cieli di Morg City e dava il via a una serie di omaggi lovecraftiani che hanno fatto la fortuna di Black Ops 3 Zombies. Fu anche la prima mappa a introdurre alcune novità e meccaniche come la Widows’ Wine, le Gobblegum (che tornano in BO6) e i due nemici Margwa e Parasite.

Chiaramente, è difficile rivedere Shadows of Evil con tutti i suoi elementi, compresi i protagonisti e il villain, poiché ormai la storia ha preso un’altra piega con l’Etere Oscuro. Tuttavia, l’ambientazione e il design di Morg City potrebbero essere ottimi per tornare nel nuovo gioco della serie.

3. Buried (Black Ops 2)

Penultima mappa di Call of Duty: Black Ops 2, Buried è ambientata in una città del Far West precipitata in un crepaccio in Africa a causa di una fenditura. Confusi? Comprensibile, ma ne abbiamo parlato ne LA STORIA ZOMBIE 4.

Ancora oggi si tratta di una delle ambientazioni più iconiche e affascinanti per i fan della serie, grazie anche a una serie di trovate di gameplay e caratterizzazione molto interessanti. Una delle novità più curiose fu Arthur, il gigante imprigionato che aiutava i giocatori in cambio di caramelle o alcool per uccidere zombie, bloccare la Mystery Box o aprire vie secondarie. C’era poi la mitica casa delle streghe, che rubavano punti ogni volta che entravano in contatto con un giocatore, ma che allo stesso tempo era anche l’unica via di accesso per il labirinto di siepi e il gazebo contenente il Pack a Punch.

Altri elementi da ricordare? Sicuramente il Paralizzatore, wonder weapon con munizioni illimitate e una meccanica di cooldown che, oltre a rallentare e infine uccidere gli zombie, permetteva anche di compiere grandi balzi verso l’alto. Come dimenticare poi la prima grande revisione della Ray Gun con il modello Mark II, che ora sparava raffiche di tre colpi risultando semplicemente devastante.

Buried resta ancora oggi nell’immaginario degli amanti di Call of Duty Zombies, ed è un peccato che non sia mai stata riproposta. Una piccolissima sezione di essa è stata inserita in Revelations, su Black Ops 3, ed è stata inoltre integrata alla battle royale Blackout di BO4 durante il supporto post-lancio. Tutti speravano che potesse essere l’antipasto di un remake a tema zombie, ma così non è stato. E ora è giunto il momento, no?

4. Verruckt (World at War)

Verruckt è una delle prime mappe della storia di Call of Duty Zombies, eppure è anche tra le meno considerate in assoluto. Nacht der Untoten è tornata in TranZit, Revelations e Die Maschine, sempre come base per ricordare gli albori. Shi No Numa è stata persino riproposta in Call of Duty Mobile e nell’abominevole Vanguard Zombies. Verruckt invece, salvo qualche disparata apparizione (o il remake grafico di Zombies Chronicles di BO3), è sempre stata dimenticata.

Alla pari di Nuketown Zombies, anche Verruckt potrebbe essere un gustoso contenuto aggiuntivo per variegare l’esperienza di Black Ops 6. Ambientata nel manicomio di Wittenau, poco fuori Berlino, Verruckt possedeva un fascino tutto suo e tenebroso, portando i giocatori negli stretti corridoi di una tetra struttura nella quale riecheggiavano le urla dei pazienti. E con i non morti che la prendevano d’assalto, ovviamente.

Fu la prima mappa a introdurre le bibite, che poi diventeranno elementi fondamentali dell’esperienza di Call of Duty Zombies, e al tempo di World at War rappresentò un notevole passo avanti. Verruckt ha sempre avuto una forte connotazione carismatica, e sarebbe molto bello, oltre che semplice, riaverla in Black Ops 6. Possiamo incrociare le dita?

5. TranZit (Black Ops 2)

Chiudiamo col botto. Perché da un lato è vero che TranZit rappresenta una mappa estremamente divisiva (chi scrive, ad esempio, l’ha sempre mal sopportata per varie ragioni), ma dall’altro rappresenta un’occasione persa a causa di limiti tecnici che oggi potrebbero essere superati con più facilità.

TranZit è stata la prima mappa della modalità Zombies di Black Ops 2, portando con sé un carico di grandi aspettative viste le rivoluzionarie meccaniche messe in gioco. Oltre alla presenza di ben due easter egg della storia da seguire, a seconda che si decidesse di assecondare le richieste di Maxis o Richtofen, TranZit era infatti la prima mappa a includere tavoli da lavoro per la costruzione di oggetti e soprattutto l’immancabile autobus, guidato dal robot TEDD, che portava i giocatori in giro per la mappa.

Secondo affidabili insider e vari avvistamenti, un remake di TranZit era già in fase di test per Black Ops Cold War, dal titolo TranZit 1966. Qualcosa è però evidentemente andato storto, perché di questa mappa non c’è ormai più traccia e non è mai stata pubblicata. Possibile che i piani siano cambiati, così come era accaduto anche al tempo di Black Ops 4, e così TranZit resta ancora oggi confinata al solo capitolo del 2012 che per la prima e ultima volta l’ha ospitata.

Un peccato, proprio perché in origine TranZit era molto differente, più grande e ambiziosa, e una rivisitazione di questa iconica mappa potrebbe darle finalmente l’importanza che ha sempre sperato di avere.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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