Days Gone è uno dei giochi più apprezzati, ma al tempo stesso sottovalutati, dell’ecosistema PlayStation. Nonostante abbia incassato oltre 100 milioni di dollari solo attraverso le vendite digitali, questo titolo non ha mai visto la realizzazione di un sequel, un fatto che ha lasciato i fan delusi e sconcertati. Per anni, si è creduto che la causa della mancata realizzazione di Days Gone 2 fosse da imputare a Sony, ma recenti rivelazioni hanno cambiato radicalmente questa narrativa.
La convinzione comune era che Days Gone 2 fosse già in fase di pianificazione, ma che Sony avesse deciso di non dare il via libera al progetto, considerandolo poco promettente. Tuttavia, informazioni più recenti indicano che la responsabilità della cancellazione ricade in realtà su Bend Studio, lo sviluppatore del gioco, che non ha mai presentato una proposta ufficiale per il sequel.
Questa scoperta è emersa dopo alcune controversie seguite alle dichiarazioni di John Garvin, che ha criticato apertamente Astro Bot, un altro titolo di punta di PlayStation. In seguito a questo episodio, un utente su X, chiamato PETTHEPEEPO, ha messo in luce una verità sorprendente: non è stata Sony a bloccare il progetto, ma Bend Studio stesso. L’utente ha sostenuto la sua tesi facendo riferimento a un’intervista rilasciata dai direttori di Days Gone a David Jaffe, noto creatore di videogiochi.
Nell’intervista, i registi hanno spiegato che il progetto di Days Gone 2 non è mai arrivato sui tavoli dei dirigenti di Sony, poiché Bend Studio ha deciso di bloccarlo internamente. A quel tempo, il primo Days Gone era stato percepito come un fallimento critico nonostante il successo commerciale. Questa percezione ha indotto lo studio a ritenere che proporre un sequel ai vertici di PlayStation sarebbe stato inutile e destinato a un rifiuto.
Jaffe, nei commenti successivi all’intervista, ha suggerito che il team di Bend Studio probabilmente non si sentiva abbastanza sicuro da proporre il progetto a Sony, forse temendo che i risultati non del tutto entusiasmanti del primo capitolo avrebbero portato a un immediato rifiuto. Tuttavia, questo atteggiamento prudente ha fatto sì che Sony non fosse mai messa nella condizione di prendere una decisione effettiva in merito al sequel.
Il risultato? Sony è stata ingiustamente accusata di aver bocciato un progetto che, in realtà, non le è mai stato sottoposto. Questo ha portato a una crescente frustrazione tra i fan, molti dei quali hanno creduto per anni che Sony fosse la vera responsabile della mancata continuazione del franchise.
Questo errore strategico da parte di Bend Studio ha privato i fan di un potenziale sequel che molti avrebbero accolto con entusiasmo. Invece di fare affidamento su ipotesi, lo studio avrebbe potuto presentare la proposta a Sony, permettendo al publisher di esprimere un giudizio informato. Purtroppo, a causa di questa esitazione, il futuro di Days Gone sembra ormai segnato, e la possibilità di vedere un seguito appare sempre più remota.
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