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Evotinction | Recensione

I giochi esclusivamente stealth sono ormai un genere di nicchia. Vengono sviluppati saltuariamente e non come in passato, contribuendo alla scomparsa graduale del genere. Spikewave Games propone la sua idea di stealth in un mondo dove l’IA ha preso il sopravvento, dove la solitudine fa da padrona all’ambientazione di un laboratorio deserto dopo infezione di un virus letale che sta decimando l’intera popolazione.

Il titolo mette nei panni di Thomas Liu, uno degli ingegneri più brillanti nel globo che ha come compito quello di distruggere questo virus per salvare l’umanità dall’estinzione certa. La trama è molto interessante, ma la riuscita potrà eguagliare il concept? Scopriamolo insieme in questa recensione.

Versione provata: PlayStation 5

Il futuro è HERE

Intrappolati nel laboratorio di HERE, il dottor Thomas Liu si cimenta nell’ardua impresa di riuscire a salvare i superstiti nel laboratorio dal virus RED, un’infezione informatica che ha preso il controllo dell’intero laboratorio, decimando tutti i dipendenti e gli scienziati che lavoravano nella struttura. Durante l’intera avventura verremo accompagnati da 0z, un’intelligenza artificiale che ci aiuterà scannerizzando e analizzando le varie zone, trovando collezionabili, nemici e violando le porte per proseguire. Le fasi di gameplay si concentreranno in delle zone piene di robot infetti che ci uccideranno a vista. Questo è l’incipit del gioco, dove in queste aree dovremo sfruttare la capacità di hacking del protagonista per andare avanti da un riparo all’altro.

In Evotinction avremo modo di fare delle scelte che cambieranno il corso della trama. Potremo scegliere se uccidere o meno un robot dalle sembianze umane, o plasmare il carattere del protagonista e scegliere se renderlo più cinico o più emotivo. Tutto questo rende il gioco più accattivante, dandoci molta libertà di scelta sotto questo punto di vista.

Le meccaniche di hacking sono altrettanto varie, con abilità che permettono di rimuovere la vista ai nemici, la capacità di sentire, o di renderli immobili per qualche secondo per sgattaiolare davanti a loro. Nel corso della trama sbloccheremo una pistola che permetterà di sovraccaricare i robot, e dei gadget che permetteranno di creare esche o granate per sconfiggere da ancora più lontano i nemici.

Durante l’esplorazione, otterremo dei punti che serviranno per sbloccare e potenziare le abilità e i gadget del protagonista, che potranno essere selezionate e assegnate ad un menù rapido formato da 4 slot. In quest’ultimo potremo scegliere delle abilità per dei singoli nemici o i “virus”, che permettono di infettare più nemici in un colpo solo, se quest’ultimo è nel raggio visivo del compagno.

Tuttavia, il gioco presenta una difficoltà bilanciata, anche grazie alla capacità di Thomas di sfruttare l’ambiente a suo vantaggio per spostarsi. Avremo modo di controllare anche telecamere e aspirapolvere, per sbloccare zone altrimenti inaccessibili dal protagonista.

Tecnicamente non eccelso

Graficamente il titolo è accettabile, nulla di troppo eclatante ma il dettaglio è stato riposto perlopiù negli ambienti del laboratorio. Non si può dire lo stesso delle animazioni del protagonista, troppo statiche e poco realistiche. Anche le animazioni facciali non sono da meno. Quando infatti incontreremo dei visi umani, si nota ancor di più la superficialità delle animazioni facciali.

I cali di frame-rate sono presenti nelle fasi più caotiche della trama, soprattutto nelle boss fight. Anche durante le esplorazioni gli fps sono ballerini, non garantendo spesso i 60 fps in modalità performance.

Al momento della recensione, il gioco presenta la traduzione italiana, ma alcuni riquadri che spiegano il funzionamento di alcune meccaniche sono rimasti in lingua inglese. Non sappiamo se questa cosa verrà sistemata dopo l’uscita, ma è una cosa di cui dobbiamo tenere conto.

Poteva essere eseguito un lavoro migliore anche per le OST, quasi del tutto anonime e senza una personalità ben definita.

La gestione del DualSense è minima. Avremo soltanto un irrigidimento dei grilletti quando impugneremo la pistola, e la vibrazione durante lo sparo. Poteva sicuramente essere gestito molto meglio tecnicamente, almeno su PlayStation 5.

Ciò che doveva essere Watch Dogs

Nonostante il lato tecnico non ottimizzato nei dettagli, il punto forte del gioco rimane il gameplay. Grazie all’hacking infatti, potremo sfruttare tutte le abilità a nostro vantaggio, anche mescolando più tattiche nella stessa zona. Watch Dogs faceva più o meno la stessa cosa, non dando però la stessa importanza rispetto a questo titolo, che gira tutto intorno ad esso.

Infatti se proveremo ad andare dritti senza utilizzare alcuna abilità, avremo molta difficoltà a superare le zone e arrivare all’obiettivo della trama, vista anche la mancanza di armi oltre la pistola. Unico lato negativo della medaglia, è che sbloccheremo più avanti nell’avventura l’abilità di poter raccogliere le munizioni e i gadget da terra, consentendo quindi lo spam di gadget per uccidere tutti i nemici della zona, senza effettivamente pensare ad una vera e propria strategia.

In conclusione, Evotinction è riuscito ma in parte. I 5 anni di sviluppo forse non sono bastati per tirare fuori un prodotto di alto livello, ma si piazza comunque ad un livello decente tra i giochi stealth, garantendo una decina di ore per il 100% tutto sommato divertenti.

Ringraziamo Perp Games per il codice review fornitoci.

6.8
Riassunto
Riassunto

Il titolo non è ottimizzato nel dettaglio, rilasciando così un gioco sporco e poco rifinito nelle piccolezze. Nonostante ciò, Evotinction è un buon gioco stealth, con una trama che riesce a mantenere alta l'attenzione del giocatore.

Pro
Trama intrigante Ottima gestione dell'hacking Ambientazioni belle da vedere
Contro
Frame-rate instabile Animazioni poco rifinite Mancanza di alcune parti tradotte in italiano
  • Concept & Trama8
  • Gameplay7
  • Comparto Artistico7
  • Comparto Tecnico5
Scritto da
Giuseppe "IlCrap" Crapanzano

Studente universitario, frequento la facoltà di Ingegneria. Nato e cresciuto a pane e PlayStation, ho sempre amato il mondo videoludico. Da sempre amante di JRPG e delle belle storie.

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