Pneumata | Recensione

Pneumata nasce come un horror psicologico prendendo ciò che di buono ha lasciato la saga di Resident Evil, con l’obiettivo di creare qualcosa di nuovo che non risultasse banale all’occhio del pubblico. Deadbolt Interactive aveva annunciato questo progetto qualche anno fa, e il giorno 20 settembre 2024 sarà finalmente disponibile su tutti i negozi digitali e fisici. L’esperienza creata dalla casa americana propone però una trama non troppo avvincente, con numerosi bug e problemi di collisione che danneggiano e non di poco l’avventura dell’utente. Scopriamo insieme cosa è andato storto.

Versione provata: PlayStation 5

L’inizio di un classico horror

La partita inizia con un uomo chiamato David, che si sveglia di soprassalto dopo aver sentito un forte rumore fuori dalla sua casa. Dopo essersi alzato, il protagonista nota una macchina parcheggiata davanti il cancello di casa sua. Esplorando le varie stanze, cominceremo a capire come interagire con gli oggetti in pieno stile Resident Evil, da qui possiamo comprendere come la lentezza del movimento del personaggio che ci accompagnerà per l’intera durata dell’avventura influirà in negativo sull’esperienza. Nonostante ciò, scendendo al piano di sotto troveremo una scatola con all’interno una videocassetta che ci spiegherà cosa è accaduto a Milton, nel Missouri. Il protagonista decide di andare a vedere quindi cosa sta succedendo, e da qui iniziano le vere e proprie fasi di gameplay.

Dopo qualche ora, faremo la conoscenza di un bestione armato di ascia che dovremo sconfiggere. Ebbene, le animazioni distruggono tutta la tensione che dovrebbe aggirarsi intorno a quel boss, visto che sono poco curate e poco realistiche.

Inoltre, gli obiettivi sono troppo confusionari, non facendo bene capire dove andare o cosa fare. Difatti, dopo aver affrontato il boss di cui abbiamo parlato poc’anzi, può capitare di perdere una decina di minuti per via della mancanza di indizi su dove recarsi per proseguire nella trama.

Parliamo innanzitutto di un argomento molto importante, ossia i nemici. Gli zombie che saranno presenti su Pneumata non sono per niente originali, visti e rivisti in quasi tutti i giochi horror. Scappare non serve a nulla, poiché questi avranno la medesima velocità del protagonista, quindi la fuga non è un’opzione. Dovremo infatti impegnarci ad ucciderli con armi bianche o armi da fuoco, in modo da evitare la morte certa.

Parlando dello shooting, questo non è sempre preciso. Ci ritroveremo a sparare in testa ad un nemico e vedere come esso non prenda danno fino a che non posizioni di nuovo la testa dritta.

Il combattimento corpo a corpo è invece poco vario. Ci si ridurrà spesso a sferrare numerosi colpi di armi bianche per uccidere il prima possibile lo zombie davanti al giocatore, non avendo modo di schivare o di scappare come detto prima. Ultimo, ma non per importanza, durante le sessioni di gioco fatte in Pneumata, può capitare di ritrovarsi dei nemici invisibili che provocano danno al protagonista, costringendoci a sprecare cure essenziali per il proseguo dell’avventura.

Oltre al combat system e alla trama, ci saranno delle piccole sezioni secondarie da poter fare, che includono i vari enigmi presenti tra una porzione action e l’altra. Non saranno per niente difficili, ma metteranno alla prova la vostra capacità di esplorare gli ambienti e cogliere gli indizi presenti intorno al livello, per rendere l’esperienza un po’ più piacevole nonostante i difetti sopra elencati.

Unreal Engine 5 sfruttato pochissimo

Graficamente si difende, anche se con Unreal Engine 5 poteva essere fatto molto di più, visto la potenza del motore grafico. L’impianto sonoro è tutt’altro che preciso. Può capitare di avere uno zombie di fronte e sentirlo a destra o sinistra, non facendo altro che confondere il giocatore.

Il gioco soffre anche di problemi di collisione, non garantendo quindi una precisione nei movimenti che dovrebbe essere la base di qualsiasi titolo, indie o tripla A che sia. Oltre al lato tecnico, può capitare che il software si vada in contro a piccoli freeze per riprendersi qualche minuto dopo, allacciandosi al difetto successivo legato ai checkpoint. Infatti i punti di controllo saranno un altro nemico del giocatore. I game over metteranno a dura prova la pazienza di qualsiasi temerario. Difatti, se si morirà o per qualche motivo si sarà costretti a ripercorrere una parte del titolo, sarà necessario ripartire dal punto in cui avete si sarà iniziata la sessione di gioco, perdendo tutti i progressi fatti fino a quel momento. Oggetti, armi, progressi sulla trama, tutto. Inutile dire che nella sua interezza il quadro tecnico risulti abbastanza molto frustrante.

Nonostante ciò, Pneumata mantiene stabili i 60 fps, non calando mai di frame anche durante le fasi più concitate, garantendo perlomeno un’esperienza fluida per i giocatori.

Un albero compenetrato sul pavimento.

Un Resident Evil con molti problemi

Pneumata dunque, non è privo di difetti. Risulta problematico sotto quasi tutti gli aspetti. Cerca di emulare il feeling dell’insormontabile saga di Resident Evil, ma non riesce in alcun modo, presentando personaggi scialbi e senza una grande personalità, aggiungendo anche un doppiaggio del protagonista fin troppo esuberante e poco realistico con le situazioni presenti in gioco. Gli ambienti sono l’unica cosa positiva della produzione di Deadbolt Interactive, presentando molte location al buio per fare atmosfera, ma il tutto è molto horror e poco survival. Resident Evil in questo riesce molto bene, mischiando entrambi i generi e proponendo un’esperienza unica nel suo genere.

Speravamo il titolo riuscisse a sollevare le aspettative già basse dalle varie anteprime, ma la produzione non riesce a rimanere a galla, lasciando così molta amarezza agli occhi del pubblico.

4.1
Riassunto
Riassunto

Pneumata aveva molto potenziale, ma è stato sfruttato male dagli sviluppatori, lanciando sul mercato un gioco poco originale. Voleva essere un survival horror, ma si limita alle ambientazioni horror, non riuscendo bene ad amalgamare tutto. Il titolo ha troppi difetti per essere affiancato a Resident Evil, e nonostante l'utilizzo di Unreal Engine 5, non riesce a convincere.

Pro
Atmosfera azzeccata per un horror Frame-rate stabile
Contro
Animazioni poco curate Progressione della trama confusionaria Combat System poco vario Checkpoint imprecisi
  • Concept & Trama4
  • Gameplay3
  • Comparto Artistico5
  • Comparto Tecnico4.5
Scritto da
Giuseppe "IlCrap" Crapanzano

Studente universitario, frequento la facoltà di Ingegneria. Nato e cresciuto a pane e PlayStation, ho sempre amato il mondo videoludico. Da sempre amante di JRPG e delle belle storie.

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