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Broken Sword – Il Segreto dei Templari: Reforged | Recensione

Ci sono generi di giochi che segnano un’epoca, fino a quasi a definirla. Chi come noi è un giocatore di lunga data non può non ricordare come gli anni ’90 su PC furono contraddistinti da almeno tre filoni: i first person shooter, con DOOM, Duke Nukem e Half-Life a primeggiare, gli strategici, dove spadroneggiavano Command & Conquer, Starcraft e Warcraft, ed infine le avventure grafiche, con tutta l’indimenticabile produzione LucasArts. Nell’autunno del 1996 fu però un gioco britannico a salire agli onori della cronaca, ovvero Broken Sword: Il Segreto dei Templari. L’opera della Revolution Software diede il via a una vera e propria saga, e quel primo indimenticabile episodio torna oggi in un’edizione restaurata intitolata Broken Sword – Il Segreto dei Templari: Reforged. Analizziamo insieme in che modo Charles Cecil ed il suo team hanno rivisitato il loro classico nella nostra recensione!

Versione provata: PC

Dan Brown prima di Dan Brown

Parigi. La fine del millennio. Un corvo si alza in volo dai tetti, proprio accanto ad un gargoyle di pietra, seguendo il vento del mattino e sovrastando il panorama della capitale francese. Il nostro sguardo però smette di seguire il rapace, e si posa su un biondo turista americano, seduto ad un tavolino di un bistrot, intento ad ammirare le forme della cameriera. Il Café de la Chandelle Verte è vuoto, se non fosse per il nostro turista, ma dopo pochi secondi ecco giungere un altro cliente, un anziano signore distinto con una ventiquattrore. Ma è la figura che arriva subito dopo a sorprenderci. Un clown, un pagliaccio con tanto di palloncini, che si dirige subito all’interno del caffè, ruba la valigetta del signore e fugge, lasciando al suo posto una fisarmonica.

Ma quello non era soltanto uno strumento musicale, e il bip bip che sentiamo non lascia presagire nulla di buono. Non abbiamo il tempo di realizzare quanto sta accadendo che l’esplosione travolge ogni cosa. L’uomo distinto è morto, la cameriera è tramortita e George Stobbard, il nostro turista americano, è fortunatamente illeso. Come sappiamo tutti, George, insieme alla giornalista Nico, si troverà invischiato in un mistero che lo condurrà per tutta Europa. Un’avventura che gli farà scoprire la verità sugli eredi dei Cavalieri Templari.

Per quanto le novità dell’edizione Director’s Cut pubblicata da Ubisoft nel 2009 aggiungessero degli elementi ad un gioco ormai più che radicato nella nostra memoria abbiamo sempre avuto la sensazione che fossero degli ingredienti di troppo, un po’ come la panna nella cacio e pepe, per dirla alla Alessandro Borghese. Lavorando sulla Reforged il proposito di Revolution Software e di Charles Cecil, il creatore di Broken Sword, è stato fin da subito quello di attenersi al canone.

Ma qual è il canone? Secondo la sua idea non è tanto un ritorno al gioco originale, ma piuttosto a tutto ciò che era previsto per il primo Broken Sword.  Per esempio, quando ci troviamo al museo tutto ciò che vediamo in primo piano era stato reso dall’artista prendendo come riferimento una fotografia, mentre la concept art originale prevedeva qualcosa di molto diverso. Broken Sword – Il Segreto dei Templari: Reforged è tornato all’originale. Quindi questo è il canone per Revolution Software: tutto ciò che era stato inizialmente previsto per la loro opera 28 anni fa e che allora, per limitazioni tecniche e di budget, non poterono realizzare.

Un vero e proprio restauro artistico

La nostra sensazione, giocando con la Reforged, è che i disegni e le animazioni di George e di tutti gli altri personaggi siano identici a quelli del 1996, quando risolvevamo enigmi tra Parigi, la Spagna e l’Irlanda davanti ad un monitor a tubo catodico, ma sappiamo bene che è la nostra memoria ad ingannarci. Ci basta premere TAB sulla tastiera per essere trasportati indietro nel tempo, e vedere il confronto con l’opera originale.

La nostra immagine mentale è quella di un gioco già restaurato, e dobbiamo dire che questa Reforged migliora la grafica senza tradirla. È un restauro non invasivo, fatto decisamente nel migliore dei modi. D’altronde dobbiamo tenere presente che Broken Sword, a differenza delle produzioni LucasArts, non era un gioco in pixel art: era pixellato perché la risoluzione del gioco era bassissima, ma gli artwork originali erano incredibilmente dettagliati.

Vedere George e tutti gli altri personaggi muoversi con le nuove animazioni pulitissime ci ha dato la sensazione di fare un viaggio nel tempo, ma abbiamo notato delle novità. Quando, all’inizio del gioco, abbiamo aperto un tombino e ci siamo immersi nelle puzzolenti fogne parigine per dare la caccia al clown assassino, abbiamo notato la coda di un topo in primo piano che non ricordavamo nell’originale.

Anche nella scena iniziale del corvo che sorvola Parigi sono stati aggiunti alcuni piccoli dettagli come le auto in movimento. A quanto pare però il ratto era presente nel concept art originale, ma non è mai stato inserito nel gioco vero e proprio. Revolution Software è ora in grado di realizzare appieno il potenziale di Broken Sword così come era stato pensato quasi 30 anni fa, ritornando sul materiale originale e utilizzando anche l’intelligenza artificiale per upscalare le immagini in 4K.

“Qualcuno ha visto un pagliaccio in 4k?”

Per quanto riguarda la componente audio, il team ha riutilizzato le registrazioni originali (comprese quelle del doppiaggio italiano) e le ha decompresse per la Reforged, anche se è stato necessario registrare nuovamente qualche effetto sonoro che è stato possibile recuperare. L’audio non era l’unica cosa compressa nella versione originale: anche i file video dovevano essere molto compressi per ridurre il numero di colori, e ci basta ricordare quanto fosse pixellosa la scena iniziale del corvo che vola su Parigi. Certo, ascoltando il doppiaggio si avverte che non è stato registrato con la tecnologia attuale e le voci sono accompagnate dal alcuni fruscii, ma siamo di fronte ad un ottimo compromesso.

Ora l’aspetto è decisamente più pulito, e ricorda un cartone animato classico della Disney. Anche i volti e i dettagli dei personaggi sono stati rivisitati, utilizzando come base le cut-scene del 1996. A quei tempi i filmati erano importanti perché dai pixel non riuscivamo a ricavare i dettagli necessari per dare un volto ai protagonisti della storia. I particolari si ottenevano da una cut-scene e venivano trasposti nella mente del giocatore sui piccoli sprite che si muovevano sul nostro schermo.

Pur rimanendo fedele al canone, Revolution Software ha voluto cogliere anche l’opportunità di sistemare qualche piccolo dettaglio che non influisce sulla trama, ma che contribuisce a mantenere la sospensione dell’incredulità. Ad esempio, la grondaia nel vicolo su cui George pensa che il clown possa essersi arrampicato per fuggire non arriva fino in cima al muro nell’originale, rendendo la via di fuga impossibile. Per renderla praticabile in Reforged, il tubo è stato allungato. Allo stesso modo è stato anche sistemato il vestito della cameriera nel Café de la Chandelle Verte, che nel 1996 non corrispondeva a quello che vedevamo nella cut-scene.

Per quel che concerne invece il gameplay dobbiamo citare un’interfaccia rivista e più immediatamente leggibile, e l’introduzione dei suggerimenti per gli enigmi, che constano anche delle evidenziazioni sugli elementi interattivi vicini a George. Altra novità è la modalità storia, che permette di godere della trama de Il Segreto dei Templari senza dover risolvere gli enigmi. L’unico neo è forse il prezzo piuttosto elevato per una produzione di questo tipo, ma non potevamo aspettarci una cifra minore, dato che il progetto era stato finanziato su Kickstarter, dove veniva chiesto un costo minimo di 45 sterline.

Una vera edizione definitiva

Broken Sword – Il Segreto dei Templari: Reforged è quanto di meglio ci si poteva aspettare per la remastered dell’avventura grafica di quasi trent’anni fa. Il lavoro svolto da Revolution Software è encomiabile e permette di godere delle avventure di George Stobbard nel modo in cui Charles Cecil l’aveva pensata nel 1996. Superate ormai le difficoltà tecniche del tempo, Il Segreto dei Templari ci si presenta in maniera eccelsa, con dei disegni e delle animazioni stupende. Decisamente un acquisto obbligato non solo per i fan del genere, ma anche per chi desidera approcciarsi a una saga intramontabile.

9.1
Riassunto
Riassunto

Broken Sword – Il Segreto dei Templari: Reforged è qualcosa di più di una semplice remasted: siamo di fronte ad un vero e proprio lavoro di restauro, che permette di riscoprire le avventure di George Stobbard nel modo in cui Charles Cecil le aveva ideate nel 1996. La storia, nonostante i quasi trent’anni dall’uscita, è ancora perfettamente godibile, e le nuove modalità di gameplay permettono al Segreto dei Templari di essere al passo con le produzioni più recenti.

Pro
Grafica e musiche rimasterizzate al meglio Le novità del gameplay non stonano affatto Trama ancora godibilissima
Contro
Il prezzo è un po' elevato data la natura del prodotto L'audio del doppiaggio non ha la stessa qualità delle musiche
  • Concept & Trama9.5
  • Gameplay9
  • Comparto Artistico10
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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