La serie di Harry Potter manda Sky contro Warner Bros.
È notizia delle scorse ore: Sky Group ha deciso di intentare una causa contro Warner Bros., accusando lo studio americano di aver violato l’accordo rifiutandosi di collaborare alla distribuzione della prossima serie TV di Harry Potter che riavvierà il franchise.
Sky distribuisce da tempo contenuti Warner Bros. nel Regno Unito, così come in altri paesi tra cui l’Italia, ma ora l’idilliaco rapporto sembra essersi rotto. Non è difficile capire perché: Warner è intenzionata a lanciare presto in Europa Max, il suo servizio di streaming, che sarà ovviamente un concorrente di Sky e Now.
La causa, depositata presso la corte federale di New York, segna una rottura completa della partnership. Secondo la causa, Warner è obbligata a offrire quattro serie Max all’anno da cofinanziare e coprodurre da Sky e da distribuire esclusivamente agli spettatori Sky nel Regno Unito e in altri territori europei. Sky sostiene che la major non è riuscita a rispettare quell’accordo sin dal suo inizio nel 2021, e ora si arriva al punto di rottura grazie alla decisione di Warner di rendere la serie di Harry Potter un suo prodotto esclusivo.
“La ragione per cui Warner si rifiuta di onorare i propri obblighi nei confronti di Sky non potrebbe essere più chiara”, afferma la causa. “Warner ha scelto di tenere per sé la serie di Harry Potter e di fare della serie campione di incassi la pietra angolare del proprio lancio di Max in Europa”.
Sky, di proprietà di Comcast (lo stesso gruppo di Universal), sostiene che perderà centinaia di milioni di dollari a causa della violazione dell’accordo da parte della Warner Bros. Tale accordo dovrebbe scadere alla fine del 2025, con Max che verrà sempre più spinto nei territori europei.
In risposta, un portavoce della Warner Bros. ha affermato che la causa è “un tentativo infondato da parte di Sky e Comcast di cercare di ottenere una leva” nei colloqui per la programmazione WB dopo il 2025, cosa che in questo momento pare non interessare la major americana.
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