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Until Dawn (2024) | Recensione

Otto ragazzi, una notte in montagna, tra sbagli per cui fare ammenda e antiche creature in agguato nell’ombra. Until Dawn, il videogioco narrativo che ha portato Supermassive Games al successo, torna in una veste modernizzata su PlayStation 5 e per la prima volta su PC. Il prezzo è di circa 70 euro, una cifra considerevole se pensiamo che si tratta comunque di un titolo del 2015.

La domanda quindi è: vale la pena di tornare a Blackwood Pines? Vi raccontiamo cosa ne pensiamo in questa recensione senza spoiler di Until Dawn (2024).

Versione provata: PS5.

Ringraziamo Sony per il codice review.

Until Dawn: Tra risate e giochi mortali

Ballistic Moon, una software house “costola” di Supermassive Games, dato che è stata fondata da suoi ex-dipendenti, ha contribuito alla realizzazione del remake di Until Dawn, una sorta di versione rimessa a lucido e modernizzata dell’originale avventura horror. Non solo texture più definite, maggior livello di dettaglio e modelli dei personaggi più espressivi: la nuova versione del gioco si sposta dal Decima Engine ad Unreal Engine 5, abbandonando la camera fissa per prediligere una visuale in terza persona che segue il personaggio. Per chi già conosce il titolo, non sarà difficile notare un bel cambiamento nell’illuminazione e nelle palette di colori, a tratti più brillanti, altre volte più cupe e realistiche, con luci ben calibrate per rendere ancor meglio le atmosfere inquietanti e opprimenti dell’originale notte di orrore.

Per il resto, sappiate che Until Dawn resta Until Dawn. Facciamo un piccolo riepilogo per i novelli videogiocatori.

Il remake non cambia Until Dawn nella sua sostanza, ma graficamente il gioco è stato svecchiato con successo

Tutto nasce da una serata in montagna tra amici, da uno scherzo stupido finito in tragedia. La trama di Until Dawn è piuttosto prevedibile, se si esplora un minimo, ma riesce a intrattenere grazie a un cast variegato e ben caratterizzato, e a diversi filoni narrativi sui quali “indagare”, che sovrappongono fatti recenti e un passato più remoto. La follia umana qui è sia cattiveria che vera e propria malattia mentale. Non manca un tocco di trash-paranormale che non guasta mai, per un mix davvero divertente: Until Dawn non fa molta paura e non si prende nemmeno troppo sul serio, ma riesce a dar vita a una mini serie tv interattiva che tiene incollati allo schermo per tutte le 8 ore necessarie per arrivare ai titoli di coda. Ah, in questo remake esiste anche una scena conclusiva ineditache Until Dawn 2 sia in arrivo? A noi farebbe soltanto piacere.

La grande forza di Until Dawn resta un gameplay intrattenente e un cast di personaggi memorabile

Un remake che svecchia e tira a lucido, ma…

Il remake di Until Dawn può essere un’ottima occasione per chi non ha mai giocato all’originale. Se negli anni non si è incappati in troppi spoiler, l’avventura procede che è un piacere. Nonostante questo, sappiate che non si tratta di un gioco privo di difetti. Le sue debolezze restano anche in questa nuova versione, a partire da un frame rate traballante.

La scelta di abbandonare la telecamera fissa fa perdere un po’ quell’effetto vintage e cinematografico che caratterizzava l’esperienza originale. Restano i jumpscare, ma si prova meno ansia con questa nuova soluzione.

Dal punto di vista puramente grafico e dell’illuminazione, Until Dawn è davvero bello nella sua versione rivisitata; siamo comunque incappati in un paio di crash e in qualche sbavatura tecnica (un bug che impediva al personaggio di scendere le scale per un breve periodo, animazioni scattose e strane della testa dei personaggi, una legnosità generale nei comandi e nei movimenti). Un peccato anche aver cambiato la colonna sonora originale composta da Jason Graves, qui sostituito da tracce inedite composte da Mark Korven. “O’ Death”, il brano di apertura, è stato rimosso per motivi di diritti. L’effetto purtroppo non è lo stesso con la nuova soundtrack. Nonostante questo, il doppiaggio italiano molto valido resta tra i punti di forza del gioco.

La telecamera non è più fissa: Until Dawn fa meno paura, ma restano le atmosfere ben curate

A parte le legnosità sopracitate, il gameplay di Until Dawn resta quello di sempre: ci si diverte a partecipare ai battibecchi dei giovani personaggi, plasmando le caratteristiche della loro personalità. Esplorando, quando si devia leggermente dalla strada indicata, ci si imbatte in indizi fondamentali per ricostruire il quadro generale della vicenda, oppure in “totem” che forniscono brevi premonizioni utili a decidere il da farsi nelle situazioni concitate (anche se alcune visioni sono così criptiche da non fornire alcun aiuto). I quick time events sono rapidi e soddisfacenti, non troppo semplici e non impietosi. Decidere se sparare e dove sparare rende le scene d’azione più coinvolgenti e imprevedibili.

I personaggi muoiono facilmente, soprattutto nella seconda metà dell’avventura: questo può risultare frustrante per chi affronta Until Dawn per la prima volta, ma sappiate che fa parte del gioco. È normale che le cose non vadano sempre come ci si aspetta, ma alla fine basta tornare alla selezione dei capitoli per provare diverse soluzioni e continuare a sperimentare.

Questo remake non cambia Until Dawn nella sostanza, anche perché non ce n’era affatto bisogno.

7.8
Riassunto

Until Dawn divertiva nel 2015, diverte oggi allo stesso modo. Nonostante una scrittura talvolta ingenua e un intreccio fin troppo intelleggibile, si tratta di un gioco narrativo dal giusto ritmo, basato su atmosfere curate e su un ottimo cast. Restano i problemi di sempre, ma il titolo di Supermassive torna oggi in un remake in grado di svecchiare l’esperienza dal punto di vista grafico, offrendo modelli dei personaggi ancor più espressivi e giochi di luce suggestivi. Si tratta comunque di una storia già vista e conosciuta, che potrebbe non valere la spesa nel caso vi aspettiate cambiamenti sostanziali pad alla mano. Sei invece non conoscete questo titolo (e magari cercate qualcosa da fare con gli amici ad Halloween), procedete all’acquisto senza indugi!

Pro
Until Dawn resta un gioco divertentissimo Graficamente un gioiellino, soprattutto per l’illuminazione I quick time events sono soddisfacenti
Contro
Il prezzo è considerevole per chi già conosce il titolo a menadito Le musiche erano meglio nell’originale Ancora un po’ traballante dal punto di vista tecnico
  • Concept e Trama8
  • Gameplay8
  • Comparto artistico8
  • Comparto tecnico7
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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