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Nikoderiko: The Magical World | Recensione

Fa un certo effetto trattare a così breve distanza due titoli platform nel 2024, dobbiamo ammetterlo. Dopo aver infatti approfondito il superbo Astro Bot (qui la nostra analisi), VEA Games ha scelto di rilasciare in un ottobre caldo come poche cose al mondo, Nikoderiko: The Magical World, un nuovo prodotto appartenente appunto a quel genere che a tanti stimola una dose generosa di nostalgia, visto che negli ultimi anni, Nintendo a parte, è stato quasi del tutto abbandonato appannaggio di ambiti più “ricchi” come battle royale e free-to-play.

Se a questo aggiungiamo che il titolo è prodotto da una casa di sviluppo indipendente, volenterosa quindi di far emergere il proprio gioco a dispetto degli esponenti delle piattaforme, non possiamo fare altro che apprezzare l’ambizione. Sarà quindi riuscita l’impresa? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!

Versione provata: PlayStation 5

Due protagonisti, tanti cattivi

Nikoderiko: The Magical World si apre con un filmato introduttivo (sfortunatamente non doppiato) in cui i due protagonisti, Niko e Luna, si avventurano in una misteriosa caverna immersa nella giungla al fine di recuperare un forziere contenente una preziosissima reliquia. Successivamente a questa azione però, la coppia viene sorpresa dal malvagio Grimbald e i suoi scagnozzi, che non solo sottraggono il manufatto, ma bruciano la nave degli eroi e prendono il controllo dell’isola. L’avventura vede quindi come obiettivo il recupero dello scrigno e naturalmente la sconfitta del losco figuro.

Indubbiamente la trama non è tra i punti forti della produzione, in quanto come spesso accade il canovaccio narrativo serve quasi unicamente a giustificare le attività che si andranno a compiere mano a mano. Ciononostante in questo caso il comparto fa il suo e consente alla produzione di raccontare in maniera coerente la propria storia senza grossi problemi. Una volta terminato il filmato, l’opera targata VEA Games pone l’utente nella mappa di selezione del livello che, va ammesso, ricorda parecchio un certo Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Non vi è infatti un vero e proprio hub, ma un binario in cui i vari scenari sono proposti consequenzialmente e si differenziano mano a mano per i biomi inclusi, come appunto visto nell’ultimo gioco del famoso marsupiale.

Salta, plana e raccogli

Il gameplay di Nikoderiko: The Magical World si presenta fondamentalmente con stage a scorrimento orizzontale inframmezzati da alcune sequenze con visuale alle spalle del personaggio. Parlando dei movimenti degli eroi, Niko e Luna sono in grado di effettuare uno scatto offensivo frontale, un salto, una planata ed una mossa in picchiata. In questo frangente però, non tutto funziona perfettamente: l’attacco base degli eroi infatti è che una scivolata in avanti che, nella maggior parte dei casi, fa perdere il senso della posizione nell’ambiente, tramutandosi quindi spesso in una caduta oppure in un danno accidentale. Allo stesso tempo, la scelta di non inserire un doppio salto, oppure un input diverso per la planata (che si esegue premendo due volte lo stesso tasto), si traduce in un difficoltoso calcolo delle distanze, a maggior ragione nei momenti più concitati e complessi. Le due manguste godono infine di tre cuori (che naturalmente corrispondono ad altrettanti colpi subiti), i quali mitigano in parte una distribuzione dei checkpoint non sempre certosina, che talvolta obbliga a ripercorrere porzioni generose di percorso con annessa raccolta dei materiali.

Passando oltre questi (non irrilevanti) aspetti, durante l’esplorazione dei livelli il titolo VEA Games propone gli elementi tipici dei platform. In primo luogo le lucciole, ossia una valuta utile per poter acquistare determinati item attraverso un sistema che, dobbiamo ammetterlo, scimmiotta senza troppi fronzoli il sistema delle microtransazioni odierne. Sono poi presenti le chiavi, le lettere N I K O ed i diamanti, che rappresentano gli oggetti primari da raccogliere per poter raggiungere il 100% del titolo. Per progredire con la storia infatti, sarà unicamente necessario completare mano a mano i vari scenari, senza alcun obbligo di collezionare alcunché.

A completare il quadro dell’offerta vi sono poi le sezioni bonus, indispensabili per ottenere le chiavi smarrite, e le bossfight che, pur non essendo particolarmente complesse o ricercate, riescono a spezzare positivamente il ritmo di gioco, in modo da variare la monotonia che potrebbe palesarsi dopo diversi stage. A questo proposito aiutano molto le cavalcature inserite le quali, una volta richiamate, consentono di affrontare gli ambienti in maniera molto più veloce, permettendo un recupero degli elementi mancati meno frustrante.

Arte in movimento

Da un punto di vista strettamente artistico, Nikoderiko: The Magical World è una bella sorpresa per gli occhi. Il comparto estetico messo in campo da VEA Games propone uno stile cartoonesco pastellato che non ha nulla da invidiare ad opere ben più blasonate appartenenti al medesimo genere. I livelli risultano difatti ben realizzati e colorati, grazie anche ad un design ricercato e coerente con il bioma a cui fanno riferimento. Che si attraversi una spiaggia, una foresta, oppure una cima innevata, l’avventura di Niko e Luna esprime carattere da ogni pixel, anche nei riguardi dei nemici, assolutamente non superficiali o ripetuti all’inverosimile. A questo proposito va elogiata la presenza di una componente cooperativa, anche se purtroppo unicamente offline.

Un buon lavoro è stato fatto anche per quanto concerne la colonna sonora, che come ben sappiamo rappresenta un ulteriore cardine delle produzioni platform. Pur non essendo troppo memorabili, le melodie composte bene accompagnano le azioni a schermo, contribuendo a creare un quadro di insieme più che gradevole.

Tecnicamente parlando, gli sviluppatori hanno inserito anche in questo prodotto l’ormai canonica doppia impostazione grafica, una che premia maggiormente la qualità, ed un’altra deputata alla fluidità. Inutile dire che, date le complicanze di salto di cui sopra, la seconda di queste è quella particolarmente consigliata, in modo da riuscire a raggiungere i titoli di coda (dopo 7-9 ore) senza troppi grattacapi o frustrazioni. Nel codice provato si sono comunque presentate delle leggere imperfezioni di programmazione (come blocchi del modello del personaggio in alcune animazioni) che potrebbero tuttavia essere prontamente risolte con la patch del day one.

7.1
Riassunto
Riassunto

Nikoderiko: The Magical World va innanzitutto apprezzato per il coraggio di voler riportare in primo piano un genere sempre meno trattato, ossia il platform. Purtroppo sotto questo aspetto i ragazzi di VEA Games non hanno prestato la dovuta attenzione nelle meccaniche di gameplay: la planata invece del doppio salto ed un attacco in scivolata troppo generoso non consentono al titolo di assurgere a valutazioni superiori, pur rimanendo comunque per gli appassionati un'esperienza a cui dare una chance.

Pro
Comparto artistico piacevole Ambienti e nemici variegati
Contro
La planata e l'attacco in scivolata azzoppano il gameplay Checkpoint non sempre distribuiti bene
  • Concept & Trama7
  • Gameplay6
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico7.5
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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