In concomitanza con l’attesissima uscita dell’ultimo gioco Dragon Ball: Sparking! Zero, i fan della serie potranno fare una doppia scorpacciata di contenuti di DBZ con la prima dell’anime della sua nuovissima serie, Dragon Ball Daima.
La serie, che rappresenta l’ultima opera del suo creatore Akira Toriyama, è accompagnata da grandi aspettative di essere all’altezza della monumentale eredità lasciata dal grande maestro Toriyama, scomparso qualche mese fa. Avendo fatto scorrere i titoli di coda del primo episodio, leggermente più lungo della norma, è lecito affermare che Daima si propone di richiamare il divertimento, l’umorismo e l’allegria dell’opera magna di Toriyama e di proporre un’altra grande tournée degna di Goku e dei suoi amici.
Attenzione spoiler!
Fin da subito, Dragon Ball Daima non perde tempo a rispondere alla domanda su quale sia la collocazione del nuovo anime nella sempre più ampia continuità della serie. Inoltre, lo fa con un approccio unico al mostrare e al raccontare. I primi 10 minuti della première, mostrano i fatti avvenuti durante la saga di Majin Bu tramite i nuovi antagonisti di questa serie, il nuovo Re dei Demoni Gomah ed il suo aiutante Degesu.
Il loro interesse nei confronti dei guerrieri Z non è quello di sfidarli direttamente come prossimi nemici dell’umanità, ma di toglierli di mezzo e approfittare del divario di potere nel loro regno demoniaco. E quale modo migliore per farlo se non copiare l’esatto schema adottato da Dragon Ball GT nel suo episodio pilota e usare le Sfere del Drago per trasformare i temibili adulti dotati di superpoteri in bambini?
La parte più avvincente del primo episodio di Daima è il modo in cui il suo senso dell’umorismo si integra perfettamente con il folle stile narrativo della serie. Apprendiamo che il Regno dei Demoni ha le sue Sfere del Drago, ma dei guardiani superpotenti le proteggono per evitare l’abuso dei desideri. Questo dettaglio è affascinante, considerando che la storia di DBZ non ha toccato alcun aspetto del Regno dei Demoni, a parte alcuni casi nei giochi Xenoverse. Inoltre, la rapida eliminazione di Bu e del Re Demone Dabura da parte di Goku e della sua squadra, ha portato i nuovi cattivi di Daima. Ma che cos’è il potere quando si sa che alcuni potenti eroi potrebbero accidentalmente soffocare il loro regno con la stessa rapidità del sovrano precedente?
Questo spinge Gomah, Degesu ed un vecchio Namecciano chiamato Neva, a recarsi sulla Terra e requisire le Sfere del Drago per esprimere il desiderio di tramutare tutti i guerrieri Z in bambini. Apprendiamo inoltre che la razza namecciana è originaria del Mondo dei demoni, e Neva ha dei poteri molto più grandi dei suoi simili, tra cui la capacità di evocare le Sfere sparse per il mondo e di renderle utilizzabili anche dopo che si sono trasformate in pietra.
Per quanto riguarda le sequenze di combattimento animate, accuratamente rielaborate, segnalano la qualità di animazione da lungometraggio che lo show potrebbe mantenere per tutta la serie. Ogni scena di combattimento ha la stessa chiarezza, nitidezza e fluidità che gli spettatori hanno ammirato durante la sequenza flashback animata in 2D all’inizio di Dragon Ball Super: Super Hero. L’unica differenza è che questa volta lo spettacolo è, per la maggior parte, interamente animato in 2D.
Nel suo primo episodio, Dragon Ball Daima non si fa scrupolo di mostrare subito le sue carte, ma si accontenta di avvicinarsi alla linea di partenza della sua nuova era e di bloccarsi per il calcio d’inizio vero e proprio alla fine dell’episodio. “Conspiracy”, già disponibile su Crunchyroll con i sottotitoli italiani, dal 18 ottobre invece arriverà anche su Netflix completamente doppiato in italiano, è per lo più una passeggiata sul viale dei ricordi, anche se serve comunque come motivazione chiave per il nuovo cattivo per fare la sua mossa iniziale. Non offre ai fan di vecchia data una tonnellata di nuovo materiale da masticare, ma è animato in modo pulito e condito da un climax da sbellicarsi dalle risate che rivela il grande segreto della serie prima dei titoli di coda.
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