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I Puffi: Dreams | Recensione

I Puffi sanno che cos’è l’amor, ma anche come aiutare i propri amici nel momento del bisogno. E se quel momento si chiama Gargamella, è ora di tuffarsi in una nuova avventura.

Microids ci ha ormai preso gusto da anni con i giochi su licenza. L’editore francese si è infatti prodigato in varie occasioni per il ritorno di alcuni storici personaggi legati a fumetti e serie animate come Asterix & Obelix, Arsene Lupin, Tintin e vari giochi di Agatha Christie, ma anche i simpatici Puffi. L’ultima produzione di Microids, appunto, è I Puffi: Dreams, una dolce e onirica avventura che porta i giocatori nel magico mondo dei personaggi creati da Peyo nel 1958 e protagonisti di mille avventure – torneranno anche al cinema nel 2025.

Lo abbiamo provato in questi giorni ed ecco la nostra recensione del gioco.

Versione provata: PS5

Sogni puffosi

La trama di questo nuovo videogioco dedicato ai piccoli abitanti delle case a forma di fungo è molto semplice: Gargamella ha trovato il modo di addormentare tutti i Puffi e rinchiuderli in una sorta di sonno dal quale non c’è via di scampo. Intrappolati, senza via di scampo, tutti quanti. O quasi. Perché in realtà uno dei Puffi è riuscito in qualche modo a salvarsi, e da qui partirà la sua più grande avventura: entrare nei sogni di ognuno dei suoi amici e risvegliarli in tempo prima dell’arrivo del perfido antagonista.

Come spesso accade in giochi come questi, la storia è solo un piccolo pretesto per dare inizio all’avventura: il giovane Puffo ignoto salta su un gigantesco cuscino, posto nel mezzo del villaggio, ed ecco che viene catapultato in una dimensione onirica, circondato dai sogni perpetui dei suoi amici che devono essere risvegliati al più presto. A metà tra un platform e un gioco avventuroso dalle dinamiche un po’ differenti, I Puffi: Dreams si adatta a un pubblico vastissimo (è davvero adatto a ogni età, non c’è che dire), risultando non certo innovativo o meraviglioso ma comunque abile nel completare il suo compito.

I livelli tridimensionali del gioco sono strutturati su binari semplici da seguire, con una struttura che a grandi linee richiama la formula ibrida di Nintendo per la serie Super Mario 3D: gli spazi da visitare sono più ampi e con vari segreti, ma comunque l’obiettivo è quello di raggiungere la fine dello stage, che può essere un ponte di collegamento all’area successiva o, nel caso il capitolo sia arrivato alla conclusione, il Puffo da salvare.

Ma quali sono le dinamiche de I Puffi: Dreams? Quali astrusi meccanismi hanno imbastito i ragazzi di Ocellus Studio per plasmare l’esperienza? In realtà è tutto molto semplice da capire, e allo stesso tempo è funzionale al punto giusto per un buon tasso di sfida e di divertimento.

I livelli sono strutturati con una serie di piattaforme sulle quali oggetti collezionabili, nemici e anche segreti (per il 100% dovrete collezionare tutti i funghi blu e trovare i Puffi nascosti) si rimescolano in continuazione. Il protagonista è all’inizio capace di fare solo due cose, come i platform di un tempo: correre e saltare sopra i nemici, ove possibile, per eliminarli. Esistono anche vari piccoli ma apprezzabili enigmi ambientali da risolvere, che in particolare si incastrano con le meccaniche di gioco dedicate ai vari stage.

Può capitare infatti che il Puffo protagonista, insieme all’eventuale amico (il gioco presenta anche una modalità coop locale fino a due giocatori), venga fornito di un gadget particolare come una pistola spara-melma o una lampada capace di illuminare vie altrimenti inaccessibili e far scomparire altre pedane, aprendo nuove possibilità per l’esplorazione che diventa via via più complessa – nulla di esagerato, intendiamoci: sia i livelli principali, utili per la storia, che quelli secondari, dedicati invece agli extra e ad altri Puffi intrappolati nei sogni, sono di facile lettura nonostante il level design venga approfondito di volta in volta. Ma a ben vedere, l’intento di parlare a un pubblico principalmente giovane deve essere fatto in questo modo, con pochi ma importanti innesti che aggiungono extra interessanti e cambiano ciclicamente il modo di esplorare i livelli.

E a tal proposito, le ambientazioni sono colorate e vivaci al punto giusto. La direzione artistica non è stata particolarmente indirizzata a una dimensione onirica, e a ben vedere ogni ‘mondo’, che dovrebbe riflettere le caratteristiche principali del Puffo intrappolato, non sempre presenta un design spiccatamente ispirato. I Puffi: Dreams dimostra insomma anche sotto questo profilo l’intenzione di voler più parlare al suo target di riferimento, invece di osare qualcosa di più. Tutto sommato, comunque, l’operazione è riuscita.

Ringraziamo Microids per il codice review

7.3
Review Overview
Riassunto

I Puffi: Dreams è un gioco perfetto per i più piccoli, ma che non disdegna l'intrattenere chi ha qualche anno in più sulle spalle e cerca un'avventura rilassante e rilassata. Gargamella è avvisato: intrappolare i Puffi in un sonno apparentemente senza fine non è stata una buona idea, perché nei sogni può accadere di tutto...

Pro
Carino e coccoloso Buona progressione e varietà nelle meccaniche
Contro
Lato artistico, si poteva osare qualcosa in più Forse fin troppo facile, anche per un pubblico giovane
  • Concept & Trama7
  • Gameplay7.5
  • Comparto Artistico7.5
  • Comparto Tecnico7
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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