Negli ultimi anni, il roguelite sta vivendo una rinascita notevole. Questo genere, nato come prole dei giochi di ruolo, si distingue per alcuni elementi chiave: livelli generati proceduralmente, permadeath (cioè la morte definitiva del personaggio), e una struttura di progressione in cui si perde tutto o quasi al momento della sconfitta, con alcune eccezioni che offrono piccoli miglioramenti permanenti. La formula offre di conseguenza una sfida continua e un senso di crescita tale da rendere ogni run” diversa e sempre motivante.
Alcuni dei titoli più noti, come The Binding of Isaac, Returnal e Dead Cells, hanno affinato l’ambito fino a trasformarlo in esperienze uniche e appassionanti. Ogni partita è un’avventura nuova, con il giocatore che si ritrova a dover adattare continuamente strategie e a migliorare le proprie abilità per avanzare sempre più a fondo.
Sulla scia di tale successo, anche Striking Distance Studios e Krafton si sono cimentati nel genere con [REDACTED], un roguelite che tenta di risollevare il franchise di The Callisto Protocol, vista la sua collocazione narrativa fissata nel medesimo universo del controverso titolo horror rilasciato nel 2022. Riuscirà quindi questa produzione a lasciare il segno e a rigenerare il brand? Non resta che scoprirlo, esplorando il gioco e le sue meccaniche, nella seguente recensione!
Versione provata: PlayStation 5
Che situazione del [REDACTED]!
Partiamo da un presupposto doveroso: non è necessario aver giocato The Callisto Protocol per poter godere appieno della trama della nuova fatica del team californiano, anzi. L’unica cosa che le due produzioni hanno in comune è la prigione di Black Iron, luogo in cui si svolgono gli eventi.
La storia di [REDACTED] è abbastanza basilare, come del resto tutte quelle relative ai giochi roguelite. In questo titolo il giocatore prende infatti le redini di una guardia del penitenziario che, dopo aver assistito ad una vera e propria invasione di zombi, alieni robot ed altre oscenità, è chiamata a raggiungere la capsula di salvataggio per abbandonare definitivamente la luna di Giove in modo da mettersi in salvo. Tuttavia, altre persone ambiscono a tale risultato, ed ognuno è pronto a fare di tutto pur di eliminare la concorrenza umana. Proprio per questo, ad ogni run il protagonista dovrà superare tre NPC (in un totale di otto) desiderosi di mettere il bastone tra le ruote all’impresa.
Bentornati all’Inferno
Dal punto di vista del gameplay, la produzione Striking Distance Studios ricalca alla base un certo Hades, anche se questo non deve affatto essere visto come un punto negativo. [REDACTED] si ispira al capolavoro Supergiant Games, ma riesce fortunatamente ad avere una propria personalità, grazie soprattutto alle peculiari meccaniche di interazioni inserite.
Appena superato il brevissimo filmato introduttivo, piacevolmente proposto in stile fumetto in animato, il gioco immerge l’utente immediatamente nel mezzo dell’azione. Le poche sequenze iniziali servono infatti per proporre i comandi di base, che illustrano le diverse mosse a disposizione dell’agente. Un tasto adibito allo scatto, uno dedicato all’arma da fuoco, due per gli attacchi fisici (calcio e pugno) un altro ancora per un’abilità a distanza ed un ultimo deputato all’interazione con determinati oggetti. Naturalmente, come già visto in altre opere similari, sarà possibile combinare questi input al fine di creare delle vere e proprie combo, in grado di mescolare sapientemente movimento ed offensività. Il tutto non è di così immediata comprensione, ma una volta appreso e padroneggiato, il combat system appare profondo ed appagante come pochi.
In pieno stile roguelite, ogni partita è contraddistinta da diversi biomi da affrontare, ognuno dei quali composto da sempre differenti stanze/arene che, una volta ripulite, consentiranno di proseguire con le successive. Alla pari di quanto conosciuto con Hades, anche nel titolo edito da Krafton sarà possibile vedere prima di accedere ad una sezione, la ricompensa che questa elargirà una volta terminata. Le varie risorse recuperabili durante le run, potranno essere utilizzare per potenziare le abilità dell’alter ego oppure per contrastare l’avanzata dei tre rivali.
Questo particolare frangente è uno dei punti che caratterizza maggiormente [REDACTED]: nelle fasi di esplorazione, sarà difatti possibile guastare i progressi degli altri NPC usando le misure di sicurezza della struttura contro di loro, in modo da fargli renderli più vulnerabili o danneggiarli direttamente. Entra quindi in campo una sorta di strategia, utile a pianificare quale contendente prendere di mira e quando, in modo da incontrarlo nel momento giusto per avere la meglio. Nel caso in cui non si ponesse la dovuta attenzione a questo sabotaggio, ci si troverà a fare una vera e propria boss rush tutt’altro che tranquilla.
A seguito della morte, parte integrante della progressione di un prodotto rogue, il protagonista viene riportato in un vero e proprio hub che, grazie alle valute recuperate, consentirà di potenziare anche permanentemente alcune statistiche, le quali garantiranno una sempre maggior sopravvivenza all’interno della prigione, avvicinando la guardia sempre di più al proprio obiettivo di salvezza.
Casualità?
Per riuscire nella complicata impresa, è doveroso focalizzare fin da subito la build che si intende plasmare. Le molteplici armi ed abilità ottenibili durante ogni run, permettono infatti di costruire delle sinergie davvero azzeccate e distruttive, capaci di ripulire in pochi secondi una stanza stracolma di mostruosità. Purtroppo da questo punto di vista il gioco non ha un bilanciamento troppo approfondito, in quanto alcune bocche da fuoco risultano drammaticamente più potenti di altre, obbligando l’utente a selezionare bene o male sempre le stesse, e ciò è davvero un peccato, soprattutto visto l’ampio arsenale messo a disposizione.
Un altro neo è rappresentato dalla poca attenzione riposta nel level design. Nonostante il rougelite generi casualmente le proprie ambientazioni e stanze, in [REDACTED] la costruzione dei biomi appare molto simile già dopo poche corse, e ciò contribuisce ad instillare il sempre poco gradito spettro della ripetitività, nonostante tutto. Discorso leggermente diverso invece per i nemici che, pur non lasciando a bocca aperta per la diversità, godono di una discreta differenziazione, che spinge a mutare l’approccio mano a mano che si avanza, a maggior ragione quando si affronta un boss (anch’esso casuale, dato che non è possibile selezionare i rivali ad inizio partita).
Arte libera
La prima cosa che si denota dall’ultima fatica Striking Distance Studio, è la bontà grafica. La particolare componente di cel shading utilizzata dal team americano rende l’esperienza di gioco viva e vibrante, tramite colori sgargianti ed accesi. Menzione d’onore anche per la parte sonora che, grazie al supporto della rinomata compagnia Mutato Muzika, pone un importante accento audio grazie a musiche adrenaliniche che ben completano il quadro dell’azione.
Tecnicamente parlando nulla da eccepire: [REDACTED] gira fluidamente in ogni situazione a prescindere dalla densità degli oggetti a schermo, senza il benché minimo difetto di programmazione. Ultimo, ma non meno importante aspetto da segnalare è la completa mancanza della traduzione in italiano, che potrebbe non far godere al massimo il titolo a coloro che non masticano bene l’inglese.
Ringraziamo Krafton per il codice review fornitoci.
Riassunto
Riassunto
[REDACTED] è un gioco che crea dipendenza. L'ispirazione presa da Hades non ha annichilito la personalità della produzione Striking Distance Studio, che risulta divertente e ben caratterizzata. Peccato solo per un bilanciamento non troppo approfondito della armi ed un level design non impeccabile, che non gli consentono di arrivare all'Olimpo dei roguelite.
Pro
Gameplay divertente ed assuefante Artisticamente pregevole Tante armi ed abilità...Contro
Level design migliorabile ...ma alcune sono davvero troppo forti e limitano la scelta- Concept & Trama7
- Gameplay8
- Comparto Artistico8
- Comparto Tecnico8
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