Non è certo una novità che Take-Two Interactive, proprietaria della divisione indie Private Division, abbia recentemente intrapreso una serie di tagli che sembrano indicare un allontanamento dal settore dei giochi indie. Studi noti come Intercept Games e Roll7 (quest’ultimo conosciuto per giochi acclamati come Rollerdrome e la serie OlliOlli) sono stati chiusi, e molti progetti indie sono stati cancellati o messi in stand-by. Questo tipo di operazioni ha inizialmente suggerito un riposizionamento strategico di Take-Two, mirato a concentrare le proprie risorse su franchise di maggior successo e progetti ad alto budget, piuttosto che sui giochi indipendenti.
Private Division, fondata per supportare studi più piccoli e progetti innovativi, aveva inizialmente lanciato diversi giochi apprezzati dalla critica e dal pubblico, portando anche nuova linfa al settore indie. Tuttavia, le recenti mosse indicano che la casa madre Take-Two potrebbe non considerare più il mercato indie come prioritario, forse a causa dei ritorni economici più limitati rispetto ai loro giochi “tripla A” come ad esempio Grand Theft Auto o i titoli sportivi 2K.
Ebbene, nella notte è arrivata la conferma della vendita, da parte dell’editore, di Private Division. L’operazione non cita il nuovo proprietario né tantomeno il costo della transazione, ma unicamente il fatto che il compratore ha ottenuto i diritti di tutti i giochi pubblicati e futuri dell’azienda. L’unica eccezione è rappresentata da No Rest for the Wicked, il quale rimarrà sotto la giurisdizione di Take-Two Interactive.
Per quanto concerne invece la motivazione, il CEO di Take Two, Strauss Zelnick, ha così esternato:
Il team ha fatto un ottimo lavoro, guidato da Michael Worosz. Praticamente tutto ciò su cui hanno investito è andato bene, e Outer Worlds è andato davvero, davvero, davvero bene. Ma niente, niente ha raggiunto il livello di una delle proprietà intellettuali principali di 2K o Rockstar, e la nostra vera missione e visione è quella di creare i più grandi successi nel mondo dell’intrattenimento. Questo è ciò che facciamo. Lo facciamo nel mobile. Lo facciamo nei contenuti.
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