Purtroppo non è un mistero il fatto che l’ultimo periodo sia stato un vero e proprio incubo per Warner Bros Games. Dal flop di Suicide Squad fino al poco considerato Gotham Knights, l’azienda americana non è minimamente riuscita ad emergere in maniera significativa durante gli ultimi mesi.
Ebbene, sembra che per cercare di invertire la rotta dell’universo videoludico targato DC, la casa scudata sia al lavoro su un possibile remake di Batman: Arkham Asylum. Chi ha buona memoria, sa benissimo che l’originale opera del 2009 è stata rivoluzionaria, in quanto capace di fissare nuovi standard per i giochi di supereroi, grazie al suo sistema di combattimento innovativo, una narrazione solida e un ambiente progettato nei minimi dettagli. Viene quindi da sè che la realizzazione un remake con grafica moderna, meccaniche aggiornate e, forse, qualche elemento di storia inedito, potrebbe effettivamente risvegliare l’interesse e rassicurare i fan sulla qualità del marchio.
Le deludenti produzioni del 2024 hanno difatti messo la società sotto pressione, che necessita ora di proporre qualcosa di grande e familiare, che possa garantire un ritorno sicuro. Nessuno meglio dell’uomo pipistrello potrebbe quindi rispondere a tale chiamata, a maggior ragione se si tratta della saga Arkham.
I fan della serie provano infatti una nostalgia profonda non solo per il gameplay e la storia, ma anche per le interpretazioni vocali iconiche del compianto Kevin Conroy come Batman e Mark Hamill come Joker. Il successo di questo al momento fantomatico progetto, però, dipenderà dall’esecuzione. I giocatori potrebbero percepirlo come un modo per fare cassa se il remake non aggiunge miglioramenti sostanziali o nuove funzionalità.
Con i recenti licenziamenti e difficoltà finanziarie, Warner Bros. probabilmente sta cercando una “vittoria facile.” Se il remake avrà successo, potrebbe stabilizzare il futuro della compagnia nel mondo dei giochi DC mentre esplorano nuove direzioni per i progetti futuri. Ma se questo prodotto dovesse fallire, potrebbe minare ulteriormente la fiducia dei consumatori, rendendo ancora più difficile per il publisher ristabilire la propria posizione passata.
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