A circa due mesi e mezzo dall’uscita di Call of Duty: Black Ops 6, è tempo di fare un resoconto sullo stato di salute del titolo di Treyarch, e la conclusione è una: molto probabilmente, Activision si aspettava molto di più da questo gioco.
Black Ops 6 è stato il primo capitolo nella storia della serie a occupare ben 4 anni di sviluppo, durante i quali Treyarch, al timone della serie quest’anno, si è occupata di fissare alcune nuove dinamiche di gioco come l’Omnimovement che ha cambiato anche Warzone. Il gioco è stato lanciato con tantissimi contenuti, comprese due mappe per la modalità Zombi tradizionale, scatenando l’entusiasmo dei fan.
Oggi però, dopo più di due mesi dall’uscita, sembra proprio che l’entusiasmo iniziale si sia ormai completamente dissipato.
Dando uno sguardo alle statistiche di Steam, risulta evidente come la medicina Black Ops 6 non abbia per nulla funzionato: Call of Duty ha registrato un incremento di 148.000 nuovi giocatori a ottobre, mese di lancio del gioco, facendo volare così l’ecosistema del franchise. Il problema è che nel corso di dicembre, quando invece COD dovrebbe vivere il suo momento di massimo splendore viste le vacanze e le offerte natalizie, ben 145.000 giocatori si sono allontanati, rendendo così quasi nullo l’apporto di Black Ops 6.
Le statistiche, come detto, riguardano solo Steam, e dunque una piccola parte delle piattaforme su cui Call of Duty è attivo. Tuttavia, rappresentano un indicatore comunque importante per capire questa tendenza negativa.
Le cause di questa rapida discesa di utenza attiva sono molteplici, e la community si sta facendo molto sentire in queste ultime settimane. Molti utenti, ad esempio, accusano Activision e Treyarch di pensare solo ed esclusivamente alle skin a pagamento come nel caso dell’evento di Squid Game in corso, arrivando anche a prendere in giro la community con contenuti creati dall’intelligenza artificiale per risparmiare budget su un videogioco che ogni anno fattura miliardi di dollari.
Di rimbalzo, anche la quantità di contenuti ed eventi di Black Ops 6 stanno generando critiche, tanto che una fetta della community ritiene che persino Modern Warfare 3 dello scorso anno, gioco molto criticato per il suo riciclo massiccio di asset, sia stato gestito meglio rispetto al gioco attualmente attivo.
Altri aspetti sempre fortemente criticati, e sui quali Activision sembra essere incapace di mettere una pezza, volutamente oppure no, sono il matchmaking e il sistema anti-cheat Ricochet. Il primo, che presenta un’evoluzione del SBMM degli ultimi anni stavolta con analisi in tempo reale e accoppiamenti tra utenti e lobby che generano costantemente discussioni e lamentele, è da anni una battaglia contro cui una grossa fetta dell’utenza di COD combatte. Allo stesso modo, come evidenziato anche da CharlieIntel negli ultimi giorni, anche le ranked di Black Ops 6 sono prese d’assalto da tempo da hacker e cheater.
Cosa stiano facendo Treyarch e Activision per sistemare il prima possibile i danni, insomma, non ci è dato saperlo, ma la situazione non è certo delle più felici.
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