Era il gennaio del 2010, e dopo essere stata colpita dalle anteprime sulle testate videoludiche del tempo, decisi di acquistare al day one quello che si proponeva come il nuovo standard per gli stylish action. Erano passati cinque anni dal divertentissimo Devil May Cry 3, e da allora nessun titolo d’azione era riuscito a conquistarmi a tal punto. Ma Bayonetta aveva tutte le carte in regola per sfondare.
Nel mondo dei videogiochi, pochi personaggi hanno saputo lasciare un’impronta così distintiva come Bayonetta, la sensuale e potente strega creata da Hideki Kamiya. Con il suo stile unico e una combinazione irresistibile di ironia, eleganza e azione sfrenata, Bayonetta è diventata una delle icone più riconoscibili del genere. A 15 anni dal suo debutto, la saga di Bayonetta è ancora una pietra miliare nel panorama videoludico, capace di ridefinire gli standard del genere e di espandere i suoi confini con ogni nuovo capitolo.
Nessuno può mettere Kamiya in un angolo
La mente dietro Bayonetta è Hideki Kamiya, un nome ben noto nell’industria videoludica, grazie al suo lavoro su titoli come Devil May Cry, Resident Evil 2 e Okami. Nel 2009, sotto la guida dello studio Platinum Games, rinato dalle ceneri dei Clover, Kamiya ha voluto creare un personaggio femminile che incarnasse tutto ciò che aveva imparato sul genere d’azione, ma con un approccio completamente nuovo.
L’obiettivo era chiaro: creare una protagonista che non solo fosse in grado di distruggere i suoi nemici con stile, ma che lo facesse con una presenza scenica unica. Bayonetta è nata come una figura potente, esuberante e ironica, capace di trasformare la violenza in un’arte coreografata. Con il suo look provocante, basato su un costume composto dai suoi stessi capelli magici, e con una personalità imperturbabile, la strega di Platinum Games si è immediatamente imposta come un’icona. Il personaggio di Bayonetta combina un design accattivante con un forte carattere sensuale, sorretta da una caratterizzazione ironica e sarcastica che la rende irresistibile per i fan.
Morte agli angeli!
Uno degli elementi che ha definito il successo di Bayonetta è il suo gameplay raffinato e frenetico, che ha portato il genere stylish action a nuove vette. Il combattimento è stato progettato per essere fluido e dinamico, incoraggiando i giocatori a combinare attacchi fisici, armi da fuoco e magie con tempismo perfetto. Il sistema di combattimento premia l’abilità e la creatività, spingendo i giocatori a mantenere combo elevate e a schivare gli attacchi nemici con precisione chirurgica per attivare il Witch Time, un rallentamento temporale che permette di infliggere danni devastanti. Erano gli anni della prima trilogia di Matrix, e avevamo già visto l’impiego del tempo rallentato su quel capolavoro di Max Payne ad opera dei Remedy di Sam Lake, ma in Bayonetta il Witch Time diventava un modo per sterminare le schiere angeliche, i nemici della strega.
Bayonetta può evocare demoni dai suoi capelli e trasformare ogni scontro in una coreografia letale. Oltre al suo iconico set di pistole, le Scarborough Fair, utilizza una vasta gamma di armi, da fruste magiche a katane demoniache, tutte personalizzabili e combinate in modi creativi. Gli scontri con i boss sono epici, portando i giocatori a combattere contro angeli colossali e creature mitologiche in battaglie che sfidano le leggi della fisica e della gravità.
L’eterna battaglia del male contro il bene
Nel primo Bayonetta, il giocatore viene introdotto in un universo ricco di mitologia, che mescola elementi biblici con riferimenti al folklore occidentale. La protagonista è una strega che appartiene al Clan di Umbra, che combatte contro il Clan dei Saggi di Lumen, legato alle forze del Paradiso. L’equilibrio cosmico tra luce, oscurità e caos è il fulcro della storia, e Bayonetta si ritrova a lottare contro angeli e divinità mentre cerca di ricostruire il suo passato dimenticato.
Tra i personaggi principali spiccano Jeanne, un’altra strega di Umbra e rivale-amica di Bayonetta, Luka, un giornalista ossessionato dal mistero della protagonista, e Rodin, il barista-demonio che fornisce le armi a Bayonetta. Il primo capitolo intreccia questi personaggi di stampo esoterico immergendoli in una narrazione volutamente sopra le righe e un umorismo tagliente.
La rinascita grazie a Nintendo
Dopo il successo del primo capitolo, il futuro di Bayonetta sembrava incerto, ma è stata Nintendo a salvarla dalla cancellazione, finanziando lo sviluppo di Bayonetta 2 per Wii U, uscito nel 2014. Il secondo capitolo ha portato avanti la formula vincente del primo gioco, perfezionando ulteriormente il gameplay e offrendo una storia ancora più epica, con Bayonetta che affronta le forze dell’Inferno e del Paradiso per salvare l’anima della sua amica Jeanne.
Il passaggio su Wii U ha permesso a Bayonetta di raggiungere un nuovo pubblico, e quando Nintendo Switch è stato lanciato, Platinum Games ha colto l’occasione per rilasciare sia Bayonetta 2 che un remaster del primo capitolo sulla nuova piattaforma. Nel 2022 è arrivato anche Bayonetta 3, un capitolo che ha espanso ulteriormente la saga, introducendo nuove meccaniche di gameplay e una narrazione che coinvolge il multiverso, con versioni alternative di Bayonetta e nemici ancora più giganteschi. Anche se il terzo capitolo ha diviso un po’ la critica, ha confermato l’enorme popolarità della saga e il suo potenziale di innovazione continua.
Bayonetta su Switch 2?
Con l’avvento della nuova console Nintendo, la Switch 2, le speculazioni su un quarto capitolo della saga di Bayonetta sono già iniziate. Considerando l’evoluzione tecnologica e la potenza che si prevede per la nuova piattaforma portatile della casa di Kyoto, è facile immaginare che Platinum Games possa spingersi ancora oltre, con grafica migliorata, ambienti più ampi e dinamici e, perché no, una nuova dimensione nel combattimento e nella narrazione.
Un Bayonetta 4 potrebbe esplorare ulteriormente il concetto di multiverso introdotto nel terzo capitolo, permettendo ai giocatori di esplorare versioni alternative della realtà, ciascuna con le sue regole e sfide uniche. La possibilità di controllare multiple versioni di Bayonetta potrebbe dare luogo a nuove meccaniche di gameplay, come il controllo simultaneo di più personaggi o la gestione di scontri su larga scala. Inoltre, con Nintendo al timone, non è escluso che Bayonetta possa finalmente ottenere un riconoscimento mainstream ancora più vasto.
È sempre tempo di streghe!
A 15 anni dal debutto, Bayonetta rimane una delle saghe più innovative e apprezzate nel mondo dei videogiochi. La sua protagonista rimane indimenticabile, e anche il gameplay del primo capitolo rimane solidissimo nonostante i tre lustri dall’uscita. Ora non ci resta che attendere i possibili sviluppi futuri della saga, ma siamo certi che non è stata ancora scritta l’ultima parola sulla Strega di Umbra.
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