Per lungo tempo ci siamo chiesti se Konami avesse dimenticato le sue IP storiche in qualche cassetto nascosto di un armadio nelle stanze ombrose di una villa sperduta in una remota isoletta giapponese. Castlevania, Metal Gear Solid, Silent Hill… Avevamo dato per disperse delle serie che hanno segnato la storia dei videogiochi. Piano piano, però, qualcosa è cambiato. Tra remastered e remake vari, come la Castlevania Dominus Collection e Silent Hill 2 Remake, l’azienda di Tokyo sta vivendo un nuovo rinascimento. Tra le tante opere che hanno lasciato il segno negli anni ’90 e che parevano essere uscite dai riflettori, poche possono vantare il fascino e la profondità della saga di Suikoden, in particolare i primi due capitoli pubblicati per PlayStation.
Creati da Yoshitaka Murayama, questi giochi si sono ispirati a I Briganti, il classico della letteratura cinese attribuito a Luo Guanzhong, riuscendo a trasporne l’epica ribellione in un mondo fantasy ricco di politica, tradimenti e amicizia. Dopo tanta attesa, Suikoden fa finalmente la sua ricomparsa sui sistemi di gioco contemporanei grazie alla Suikoden I & II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars che, come si evince dal chilometrico titolo, include i primi due episodi della saga. Vediamo cosa ci dobbiamo aspettare nel dettaglio nella nostra recensione!
Versione provata: PC
Le origini della saga
Come dicevamo, il romanzo cinese I Briganti racconta le gesta di 108 fuorilegge che si uniscono per combattere un governo corrotto. È una storia di fratellanza, tradimento e redenzione, che riflette all’interno delle sue pagine il desiderio di giustizia di un popolo oppresso. Suikoden riprende questa premessa, trasformandola in un’avventura fantasy ambientata in un mondo in cui gli imperi e le nazioni si scontrano in un gioco di potere spietato. I protagonisti, inizialmente fedeli alle istituzioni dominanti, si trovano ben presto costretti a fuggire e a riunire un esercito per contrastare la tirannia.
Nel primo Suikoden, la cui uscita risale al 1995, il giocatore assume il ruolo del figlio di Teo McDohl, un generale dell’Impero di Scarlet Moon. Il protagonista inizia la sua avventura come un soldato fedele, ma quando scopre la corruzione e le atrocità del governo imperiale, è costretto a disertare. Dopo aver trovato rifugio tra i ribelli, inizia la sua missione per radunare le 108 Stelle del Destino, un gruppo di individui straordinari che lo aiuteranno a ribaltare le sorti della guerra.
Suikoden II fu rilasciato nel 1998, e porta la narrazione a un livello ancora più profondo e drammatico. In questo capitolo vestiamo i panni di un giovane soldato di Highland che, insieme al suo migliore amico Jowy Atreides, viene tradito dalla propria nazione e si unisce alla resistenza contro il regno di Highland, guidato dal brutale Luca Blight. La storia esplora i temi dell’amicizia spezzata, dell’ambizione politica e delle difficili scelte morali che determinano il destino di intere nazioni. L’interazione tra il protagonista e Jowy, che prende una strada diversa e diventa un leader in contrasto con il giocatore, è uno degli aspetti più memorabili della storia.
Yoshitaka Murayama, creatore e sceneggiatore della serie, diede vita a un universo ricco di lore e personaggi indimenticabili. Dopo aver lavorato ai primi due capitoli, lasciò Konami a causa di divergenze creative, e la serie perse la sua direzione originale. Per anni, i fan hanno sperato in un ritorno di Murayama alla guida di un progetto simile, e ciò è avvenuto con Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, il successore spirituale di Suikoden, finanziato con enorme successo su Kickstarter.
Purtroppo, Murayama è scomparso nel 2023, poco prima del rilascio del suo ultimo progetto. La sua perdita è stata un duro colpo per la comunità dei JRPG, ma la sua eredità vive nei giochi che ha creato e nella saga immortale di Suikoden.
Reclutare un esercito e combattere per la libertà
Uno degli elementi distintivi della serie è il sistema di reclutamento dei 108 personaggi, che va ben oltre il semplice riempitivo. Ogni personaggio ha una storia unica, una personalità distinta e spesso un ruolo fondamentale all’interno della base operativa del giocatore. Alcuni forniscono aiuti logistici, come negozi, laboratori magici o servizi di potenziamento delle armi, mentre altri offrono potenza in battaglia o strategie chiave nelle fasi di guerra.
Il sistema di combattimento si suddivide in tre modalità principali: i combattimenti a turni tradizionali, nei quali il giocatore controlla un gruppo di sei personaggi, ciascuno con abilità, magie e attacchi combinati specifici. Gli attacchi combinati, in particolare, sono una delle meccaniche più apprezzate, consentendo ai personaggi che hanno legami narrativi di eseguire potenti tecniche sincronizzate. Abbiamo poi battaglie strategiche su larga scala, ovvero delle sequenze che si svolgono su una mappa tattica e coinvolgono interi eserciti. In Suikoden, questi scontri sono gestiti in modo più semplificato, con scelte strategiche che determinano le sorti della battaglia.
In Suikoden II, invece, il sistema è più avanzato, con unità personalizzabili e movimenti strategici che ricordano giochi come Fire Emblem. Infine, ci sono i duelli uno contro uno: si tratta di un’altra caratteristica distintiva della serie, che vede la presenza di duelli epici tra il protagonista e alcuni personaggi chiave. In questi scontri, il giocatore deve interpretare gli indizi del nemico per scegliere l’azione giusta tra attacco, difesa o contrattacco.
Novità della remastered
Nella Suikoden I & II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars non mancano gli aggiornamenti estetici che ci possiamo aspettare da una riedizione moderna. La grafica, gli sprite e gli sfondi sono stati rimasterizzati in HD, e abbiamo molto apprezzato i nuovi effetti di luce che contribuiscono ad infondere una nuova profondità alle ambientazioni. Anche gli effetti sonori sono stati migliorati, permettendoci di immergerci ancora di più nelle location della storia.
È stata anche aggiunta una funzione di salvataggio automatico, ma a questa avremmo preferito un’opzione che consentisse di registrare i nostri progressi in qualsiasi momento. Abbiamo notato come molto spesso i salvataggi automatici avvengano proprio nei pressi dei cristalli di salvataggio presenti nelle mappe di gioco, divenendo di fatto quasi inutili. Rispetto all’ultima conversione uscita per PlayStation Portable ormai quasi vent’anni fa è stata mantenuta la possibilità di muovere il personaggio principale in diagonale lungo le location di gioco.
Non è poi affatto da trascurare come entrambi i giochi siano stati completamente tradotti in italiano, permettendo ad un nuovo pubblico di apprezzare la trama di Suikoden. Peccato solo che abbiamo riscontrato diversi refusi e un adattamento abbastanza approssimativo, soprattutto per quel che concerne il secondo capitolo della collection.
Una colonna sonora indimenticabile
La musica di Suikoden è uno degli elementi che hanno contribuito a far divenire la saga un oggetto di culto da parte dei fan. Composta da Miki Higashino, la colonna sonora fonde abilmente influenze cinesi, medievali e orchestrali, creando atmosfere che accompagnano perfettamente le emozioni della narrazione. I temi musicali di Suikoden II, in particolare, sono ricordati come alcuni dei migliori mai composti per un JRPG. Brani come “Reminiscence” evocano un senso di nostalgia e malinconia, mentre le musiche delle battaglie trasmettono un’epicità che rende ogni scontro memorabile.
Un’epopea anche in portatile
Abbiamo testato Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars su PC e su Steam Deck: il device portatile di Valve si è rivelato particolarmente adatto per le nostre sessioni di gioco. A dispetto di quanto indicato da Konami, i giochi supportano fin dal primo avvio il formato di risoluzione in 16:10 dello Steam Deck. Non possiamo dire lo stesso per ciò che concerne la nostra prova su desktop: la collection difatti non supporta nativamente le risoluzioni ultrawide, e perciò il gioco viene renderizzato con delle bande nere ai lati dello schermo. Segnaliamo inoltre come non sia presente al momento un’opzione per uscire dal gioco e tornare al desktop: una mancanza che speriamo Konami risolva quanto prima.
Il piacere della riscoperta
Nonostante Konami abbia messo la serie in pausa per molti anni, Suikoden rimane un classico del genere, con una comunità di fan ancora attiva e speranzosa in un vero ritorno della saga. L’intento della collection Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars è chiaramente di riportare in auge questi capolavori, permettendo a nuove generazioni di giocatori di scoprire la magia di Suikoden. Certo, manca ancora qualcosa a questa remastered per raggiungere la perfezione, e alcune meccaniche di gioco risultano ormai vetuste al giorno d’oggi. Ciò nonostante siamo di fronte alla miglior edizione di sempre dei primi due Suikoden, e ci auguriamo che Konami prosegua nel suo proposito e ci offra in futuro anche i restanti capitoli della saga.
Ringraziamo Konami per il codice review fornitoci

Riassunto
Riassunto
La raccolta Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars ci permette non solo di rispolverare due classici JRPG rimessi a nuovo, ma ci infonde nuova speranza sulla saga di Suikoden. Siamo felici che Konami abbia dato nuovo lustro all'opera di Murayama, e ci auguriamo che in futuro vengano convertiti anche i capitoli usciti su PlayStation 2. E chissà che non ci sia spazio anche per un Suikoden 6...
Pro
Due capisaldi della storia dei JRPG Il gameplay e le trame sono tutt'ora estremamente gradevoli Piena compatibilità con lo Steam Deck Nuova traduzione in italiano...Contro
...ma ancora poco rifinita Manca una funzione di save anywhere- Giudizio complessivo8
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