RPG Maker With | Recensione

RPG Maker è una serie molto particolare. Insieme al più famoso Super Mario Maker e al più bistrattato Dreams di Media Molecule, gioco che avrebbe meritato ben altro rispetto da parte dell’utenza, è uno di quei tool di creazione che consentono di dar forma a veri e propri giochi di ruolo con storie, personaggi, mondi, nemici, tesori, equipaggiamenti. Nella sua lunga storia, RPG Maker è sempre riuscita a fare passi avanti, a migliorarsi, ad ampliare le sue possibilità.

Stavolta, complice il passaggio su console, l’upgrade non c’è stato. Ve ne parliamo nella nostra recensione.

Sopravvalutare i giocatori

Sbarcato da poco su PlayStation 5, RPG Maker With è un titolo con un solido nucleo, nascosto però sotto una superficie davvero ostica da scalfire. L’assenza di un tutorial iniziale, ad esempio, è una delle scelte più scellerate che gli autori potessero fare. Non possiamo neppure chiamare tale la serie di suggerimenti presenti nella Maker Plaza con il piccolo villaggio visitabile, che non è altro che una serie di informazioni spiaccicate in fronte al giocatore spaesato. E se a dirlo è qualcuno che bazzica da anni dalle parti di RPG Maker (la prima volta fu col lontano capitolo del 2003), capirete che la difficoltà è seria.

L’idea di fondo è sempre la solita: potete costruire un ambiente con un set di risorse piuttosto ampio, e includere personaggi, nemici, eventi, persino scelte di dialogo, incontri di combattimento e molteplici interni e dungeon. È così possibile introdurre anche eventi, con trigger da attivare in caso di particolari azioni, e dialoghi per costruire una storia, dando forma a veri e propri giochi – sul database online già si trovano alcuni esempi. Il problema più serio, però, è convincere qualcuno a superare le prime ore di inevitabile e fastidioso smarrimento.

Nulla, e proprio nulla, aiuta i giocatori. In RPG Maker With tutto sembra lasciato in mano a chi ha tantissimo tempo per capire ogni singolo funzionamento, lasciando indietro tutti gli altri.

Il primo impatto è alienante: la mappa di base è uno spazio vuoto con un personaggio principale al suo interno. Non c’è modo di creare un bioma o un preset specifico (a meno di scaricarlo dalle risorse online, ottima cosa), e aggiungere non solo elementi dell’ambientazione ma anche personaggi ed eventi è complicato. Anche chi mastica RPG Maker si ritrova spaesato, perché ben poco sembra intuitivo.

L’implementazione del controller è buona, ma i controlli tramite mouse e tastiera sono ben altro. In più, c’è anche il classico dilemma che la saga si porta dietro da un po’ di edizioni: il punto di vista e gli sprite probabilmente porteranno a molte creazioni simili. Ci sono vari modelli di personaggi disponibili, ma in definitiva il punto di vista e lo stile artistico non cambieranno da una creazione all’altra. Potrete anche modificare i modelli dei personaggi e vestire i PNG e i membri del gruppo abbastanza liberamente, ma non c’è abbastanza personalizzazione visiva per creare qualcosa di davvero unico. La Maker Plaza può diventare un luogo social di condivisione interessante per queste creazioni, ma per ora non sta facendo emergere il suo potenziale.

Ci sono diversi modi per approcciare la progettazione del combattimento, con opzioni per scontri testa a testa 2D completi o semplicemente per colpirsi a vicenda. Il problema è che, come gran parte di Maker With, c’è tanta confusione. Niente spiegazioni, niente semplificazioni in tal senso. Ci sono una valanga di menu e sottomenu, alcuni dei quali nascosti a tal punto che risulta difficile trovarli. Non neghiamo che, anche dopo alcune ore di confidenza con i comandi e il titolo, non è raro ritrovarsi irritati di fronte allo smarrimento generale.

Per coloro che vogliono cimentarsi nella creazione di giochi, questo è, come i precedenti RPG Maker, un valido strumento, a patto che abbiate la pazienza e il tempo di imparare essenzialmente da soli come usarlo. Da soli, appunto.