L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trasformando l’industria dell’intrattenimento, ma il suo impatto sul doppiaggio e sulla recitazione digitale sta sollevando preoccupazioni crescenti tra gli artisti. Al centro di una nuova controversia si trova Ashly Burch, doppiatrice e attrice di motion capture di Aloy, la protagonista di Horizon Forbidden West.
Tutto è iniziato quando un prototipo sviluppato da Sony, capace di creare personaggi virtuali in grado di interagire con i giocatori attraverso conversazioni realistiche, è stato mostrato in un video trapelato online. Il filmato, che ha rapidamente fatto il giro del web prima di essere rimosso per violazione di copyright, ha utilizzato l’immagine di Aloy, scatenando reazioni immediate.
Burch ha condiviso la sua preoccupazione attraverso un video su TikTok, rivelando di essere stata contattata da Guerrilla Games, gli sviluppatori di Horizon, che l’hanno rassicurata sul fatto che la demo non fosse legata a un progetto ufficiale e che non avesse utilizzato la sua voce o le sue espressioni facciali.
Nonostante queste garanzie, Burch ha espresso un profondo timore per il futuro della sua professione e per l’arte del doppiaggio nel suo complesso:
Mi sento preoccupata. E non sono preoccupata per Guerrilla in particolare o per Horizon o per la mia performance o per la mia carriera in particolare. Mi sento preoccupata per questa forma d’arte. La recitazione videoludica come forma d’arte.
Burch ha inoltre sottolineato come molti doppiatori stiano scioperando per ottenere protezioni legali contro l’uso improprio delle loro voci e movenze da parte dell’IA. Il problema principale, secondo l’attrice, non è la tecnologia in sé, ma l’assenza di normative che tutelino il lavoro creativo:
Se perdiamo questa battaglia, gli attori non avranno alcun mezzo di ricorso. Nessuna protezione. Nessun modo per reagire. E questo mi spezza il cuore.
Il caso di Burch si inserisce in un dibattito più ampio che coinvolge l’intero settore dell’intrattenimento, già scosso dalle proteste di attori e sceneggiatori di Hollywood contro l’uso improprio dell’IA. La crescente capacità dell’Intelligenza Artificiale di replicare voci e performance umane minaccia di svuotare di significato l’arte interpretativa e di sfruttare il lavoro degli artisti senza il loro consenso.
La questione centrale è chiara: è possibile trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto dei diritti creativi? O l’innovazione digitale rischia di cancellare il valore umano dietro ogni interpretazione?
Mentre il settore si interroga sul futuro, la voce di Ashly Burch rappresenta un monito importante: la creatività umana non può essere sostituita né sfruttata senza consenso. L’industria videoludica, così come quella cinematografica, dovrà affrontare queste sfide etiche per garantire che il progresso tecnologico non si trasformi in una minaccia per i suoi stessi artisti.
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