Matt Karch, CEO di Saber Interactive, è tornato a parlare della chiusura di Volition, lo studio autore della saga di Saints Row, deciso da Embracer nel 2023. Il motivo di tale decisione? Il disastro commerciale del reboot di Saints Row, lanciato l’anno prima con enorme disappunto di tutti.
Come parte di un’intervista con Stephen Totilo di Game File, a Karch è stato chiesto un parere su chiusure e licenziamenti. Mentre afferma di poter “simpatizzare con il concetto di persone che perdono il lavoro”, non usa mezzi termini quando spiega perché Volition è stata chiusa del tutto, imputando la demolizione del team alla pessima qualità del reboot, spiegando che “non sapevano cosa stavano costruendo”:
La squadra dei Saints Row è andata. Perché è andata? Erano così costosi per quello che hanno fatto. Non sapevano cosa stavano costruendo. Non avevano una vera direzione. Non poteva durare. E quindi, chi li finanzierà per la prossima partita dopo quel disastro?
Karch ha poi aggiunto: “I giorni in cui si buttavano soldi in giochi stile GTA sono finiti. Sono finiti. Questo business deve maturare. Se non lo fa, l’intero business è nei guai. Sfortunatamente, ciò significa licenziamenti”.
Sulla base della conversazione tra Totilo e Karch nell’articolo, il CEO di Saber cerca di mantenere bassi i costi di sviluppo finanziando studi in parti del mondo a basso costo invece che negli Stati Uniti.
La chiusura di Volition ha lasciato il segno, ma secondo Karch il team si è rovinato con le sue stesse mani producendo un reboot ben al di sotto delle aspettative. Una delle maggiori criticità emerse dalle recensioni, effettivamente, è che Saints Row non sembrava possedere una sua identità, cosa che anche Karch ribadisce. Il gioco, inizialmente, doveva essere diverso, come si è scoperto qualche mese dopo la chiusura di Volition.
Scrivi un commento