“Noi, utenti del Web, siamo rinchiusi dentro gabbie, più o meno coscientemente, ma siamo chiusi dentro gabbie”, questo è ciò che afferma il prof. Massimo Marchiori, ideatore di Volunia, una differente esperienza del Web. Come uscire da queste gabbie? La risposta è semplice: Volunia.
Marchiori non definisce Volunia l’anti-google: è infatti impensabile competere con un colosso del genere, proponendo un alternativo motore di ricerca leggermente migliorato. Perché mai degli utenti ormai fedeli a Google si dovrebbero affidare ad una nuova tecnologia, che hai loro occhi poco differisce da quella già in uso? D’altronde all’occhio umano un motore di ricerca si distingue poco da un altro: tutti forniscono dei risultati a partire da delle parole chiave scritte in una casella di testo. Ciò che distingue Volunia da Google, è che esso è in grado di costruire una mappa grafica dei contenuti di un sito, come se fosse un terreno geografico, per fornire una panoramica dell’infomarzione che ci circonda e permettere all’utente di districarsi meglio tra i risultati delle ricerche; i possessori di siti potranno inoltre modificare personalmente le mappe del proprio sito, per far si che Volunia mostri al meglio i contenuti. Un’altra caratteristica che distingue Volunia da Google si trova nel sito che visitiamo a partire dai risultati di Volunia: è possibile infatti vedere chi e quanti lo stanno consultando in quel momento, o lo hanno consultato; possiamo inoltre contattare direttamente questi utenti.
Attualmente Volunia non è aperto al pubblico ma solo ad un gruppo ristretto di “fortunati”. Se volete mettervi in lista per essere selezionati come uno dei tester del nuovo progetto è sufficiente collegarsi al sito ufficiale e lasciare la propria mail. La presentazione ufficiale è stata fatta quest’oggi all’Università degli Studi di Padova.
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