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Call of Duty: Advanced Warfare – Recensione

Dopo la mezza (o totale) delusione di Call of Duty: Ghosts, primo titolo della serie ad aver portato con sè un calo delle vendite e delle recensioni positive, tocca a Sledgehammer Games, software house incaricata sotto il controllo di Activision, proporre al mondo l’FPS che deve far tornare grande la serie di COD. E’ così che nasce Call of Duty: Advanced Warfare, da pochi giorni disponibile per tutte le console e che, sin dalle prime immagini, ha generato un’attesa spasmodica. Sarà davvero tutto rose e fiori?

Guerra, guerra e Kevin Spacey

Partiamo ovviamente dalla modalità di base di ogni COD: la campagna. Dopo la trilogia di Modern Warfare, non si può certo dire che i giochi successivi abbiano goduto di una trama all’altezza. Dopo storie come quella di Black Ops 1, ricca di colpi di scena, misteri e complotti internazionali, replicarsi non era affatto facile. Black Ops 2 e Ghosts, in questo senso, non sono riusciti a trasmettere niente. Certamente si tratta di grandissime produzioni, con una storia ricca di effetti speciali, esplosioni e chi più ne ha più ne metta, ma l’impressione che mancasse qualcosa c’era sempre. Ebbene, Advanced Warfare ha quel qualcosa, che ha un nome ben preciso: Kevin Spacey.

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Il due volte premio Oscar Kevin Spacey, di recente protagonista della bellissima serie TV House of Cards, è infatti al centro della trama di Advanced Warfare. La guest star interpreta Jonathan Irons, fondatore e leader della Atlas Corporation, un immenso e ricchissimo gruppo di soldati mercenari che all’occasione prestano le loro capacità e forze a qualunque Paese del mondo. Un mondo sotto attacco dal KVA, organizzazione terroristica che ha colpito i più grandi Paesi del mondo decimando i loro eserciti. In questo contesto, le corporazioni private militari iniziano ad assumere un potere spaventoso, che porterà Irons a imbastire un immenso progetto per il suo scopo finale. Non vi spoileriamo nulla per ovvie ragioni, ma potete immaginare come andrà a finire: una guerra globale.

Advanced-WarfareTrailer-1-670x376La sola presenza di Spacey, ovviamente, non ha però messo in ombra i punti negativi della campagna, che purtroppo sono i soliti. Durata (5-6 ore a livello di difficoltà Veterano) al di sotto delle aspettative, il classico “corridoio” da seguire durante la missione, e altri piccoli difetti. Su tutti, l’esoscheletro. Sledgehammer ha incentrato praticamente tutto il suo titolo sull’EXO, nuovissimo sistema che ha rivoluzionato, come vedremo, il comparto multiplayer. Durante la campagna, però, nonostante Mitchell l’abbia sempre indosso, si ha quasi l’impressione che l’EXO sia quasi totalmente inutile, in quanto le sue funzioni e gadget risultano velleitari. Un vero peccato: la campagna, infatti, dovrebbe sfruttare tutto il potenziale messo a disposizione del giocatore, per instradarlo verso un multiplayer tutto nuovo. La campagna di AW rappresenta quindi un’altra occasione sprecata. Ora la palla passa a Treyarch, che ritroveremo al timone della serie nel 2015.

Un Call of Duty tutto nuovo

E’ un Killzone? No. E’ un Titanfall? No. E’ un Crysis? No. Call of Duty: Advanced Warfare è un gioco tutto nuovo e da scoprire. Da lodare il lavoro di Sledgehammer, che dopo anni di ristagnazione nella modalità multiplayer, è riuscita a proporre un competitive rivoluzionato, basandosi ovviamente sulla fisica dell’EXO. Certo, come certamente noterà chi è appassionato di FPS, ci sono molti elementi dai quali il nuovo COD prende spunto, ad esempio componenti di Titanfall, equipaggiamenti di Killzone e anche alcune mappe multiplayer (la mappa Retreat ricorda moltissimo le ambientazioni di Killzone: Shadow Fall). Ma non è questo il punto. Ogni gioco, per bello che sia, ha preso spunto sempre da qualcosa che è arrivato prima: Uncharted è un’evoluzione di Tomb Raider, Saints Row è un GTA portato alla demenzialità più assoluta, e lo stesso Titanfall è una sorta di rielaborazione del concetto del multiplayer di COD con l’aggiunta di esoscheletri giganti.

L’ovvia aggiunta dell’EXO in Advanced Warfare ha portato ad una serie di rivoluzioni, a partire dal tipo di gioco al quale dovremo approcciarci, fino ad arrivare ad un ovvio pesante restyling delle mappe. Partiamo proprio da quest’ultime: se prima il concetto, esasperato in Ghosts, era quello di una mappa lineare, costituita al massimo da due piani, i rapidi movimenti che ora si possono fare con l’EXO hanno modificato il concetto di mappa, ora più verticale e poco estesa. Stesso discorso per quanto riguarda il gameplay: dopo alcune partite, sarete già riusciti a padroneggiare i movimenti del vostro EXO, il che renderà il multiplayer tutto diverso da quello a cui eravamo abituati. Su una cosa tutti sono d’accordo: la freneticità di AW è la stessa di sempre, anzi qualcosa di più. Come detto poco fa, i movimenti dell’EXO implicano che dovrete restare concentrati al massimo, e non vi permetteranno un attimo di respiro.

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Senza snaturare il concetto di base di ogni COD, quindi, Sledgehammer ha portato modifiche sostanziali che hanno rivoluzionato radicalmente il multiplayer. Ma, soprattutto, è riuscita (con alcune eccezioni) ad arginare il fenomeno dei camper. Ogni area ha infatti non solo ingressi laterali, ma anche dal soffitto, il che renderà molto più difficile trovare gli odiatissimi camper in giro per le mappe.

Comparto audio e video

Dal punto di vista del comparto audio, non si può criticare nulla del lavoro di Sledgehammer. La software house è riuscia nell’intento di creare un mondo nel quale immergersi completamente, coadiuvata da suoni che coinvolgono il giocatore. Ogni arma ha un proprio suono associato, che si adatta perfettamente al contesto. Stessa cosa si può dire per i suoni delle granate e degli esoscheletri.

Discorso leggermente diverso per quanto riguarda la grafica. Sebbene sia stato introdotto un nuovo motore grafico (dopo 7 giochi sullo stesso), la differenza, specialmente su console current gen e PC, si fa sentire. Gli edifici e i soldati sono riprodotti con maggiore attenzione e dettaglio, anche se, concentrandosi su alcuni punti nello specifico, sarà possibile notare come certe texture non siano proprio rese al meglio (alcune pareti hanno ricordato le scadenti texture di Titanfall).

Sopravvivenza EXO: migliore di MW3?

Sulla scia di quanto avvenuto in Modern Warfare 3, Sledgehammer ha inserito come terza modalità di gioco la famosa Sopravivvenza EXO. In una squadra di massimo 4 componenti, il giocatore deve sopravvivere ad una serie di ondate, ognuna delle quali più difficile della precedente, contro nemici di ogni tipo, da semplici soldati, a droni e soldati corazzati. Una premessa che poteva portare ad una modalità di gioco davvero interessante, per gli amanti delle sopravvivenze co-op. Purtroppo non è così.

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Cominciare la partita, in ogni caso, non sarà facile. Va però detto che, raggiunto all’incirca il decimo o undicesimo round, le cose si faranno forse fin troppo semplici. Il merito delle sopravivvenze di MW3 era quello di proporre una difficoltà sempre maggiore, per tenere vivo il gameplay, e soprattutto costringere il giocatore ad adottare ogni volta una strategia diversa. Su Advanced Warfare le cose sono molto diverse. I round diventano eccessivamente ripetitivi, e soprattutto la possibilità di raccogliere, in soli 20 round, praticamente tutto l’arsenale di cui si necessita, rende tutta la sopravvivenza più noiosa. Non sarà difficile, infatti, completare un intero round in soli 40 secondi, questo perchè a disposizione del giocatore saranno presenti numerosi equipaggiamenti e agevoleranno tutto quanto.

L’aggiunta che si sperava potesse soppesare a questi difetti della modalità Sopravvivenza EXO era la tanto agognata modalità Zombie, che tutti i fan speravano. Purtroppo per loro, gli Zombie che vedrete all’interno del gioco non sono altro che una sorta di trailer per il Season Pass di AW. In ognuno dei DLC, presumibilmente, ci sarà un pezzo di storia di questa modalità, che personalmente mi ha ricordato una fusione tra Estinzione e Zombie. Aspettiamo quindi i futuri DLC, ma resta il fatto che il contentino Zombie, inserito esclusivamente per creare attesa intorno ai DLC, non può ripagarci pienamente della mezza delusione con la Sopravvivenza EXO.

Voto 8

Advanced Warfare sicuramente non è il gioco perfetto. Non si può negare, però, che Sledgehammer abbia fatto un buon lavoro. Con questo titolo è infatti riuscita a riportare in alto la serie di Call of Duty, ormai da anni oggetto di critiche per la sua eccessiva ripetitività. Un ottimo comparto audio e un multiplayer rivoluzionato sono il segreto del successo di questo Advanced Warfare, un titolo del quale sentiremo parlare ancora per molto.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

5 Commenti

  • Mi chiedo se il prossimo sarà ambientato nel 3600 con combattimenti alla TERMINATOR? oppure più semplicemente si torna a giocare una guerra,reale piuttosto che in un futuro remoto,con armi dei giorni nostri (quasi)

  • Sono d’accordo quasi con tutto quello che avete detto, ma secondo me la sopravvivenza non è così brutta come la descrivete voi… Mio voto personale: 9.5!! Dopo Ghosts sono contento di vedere un buon titolo finalmente!!!

  • inserito esclusivamente per create attesa intorno ai DLC, non sarebbe “creare”? Articolo molto bello ;)

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