Sembra che il doping non sia solo un problema degli sport normali, infatti sono emerse da poco delle dichiarazioni di un giocatore professionista di Counter Strike: Global Offensive, che ha ammesso l’uso di farmaci agli eventi eSports.
In particolare il farmaco usato è l’Adderall, un composto di sali di anfetamina, che viene prescritto a pazienti con diagnosi di ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Questo farmaco è uno stimolante del sistema nervoso centrale che migliora l’attenzione, la capacità organizzativa e le prestazioni nelle persone che hanno un problema cronico nel mantenere la concentrazione. Tuttavia assunto in maniera non adeguata può causare gravi danni celebrali e psico-cognitivi.
Il giocatore che ne ha ammesso l’uso in un’intervista video con il canale Launders Cstrike, è Kory “Semphis” Friesel che dichiarato: “Non me ne importa niente. Eravamo tutti sotto Adderall. Non me ne frega un c***o. È piuttosto ovvio sentendo le comunicazioni in-game”.
Quindi non solo lui, ma anche “tutti” in generale, compresa la sua squadra, hanno fatto uso di sostanze dopanti per riuscire a vincere le partite negli eventi di Counter Strike, che ricordiamo hanno dei grossi premi in denaro.
Sicuramente dopo queste dichiarazioni, devono essere assolutamente introdotte delle regolamentazioni più severe e controlli mirati negli eSports.
Qualche passo in avanti è già stato fatto con un altro problema molto grave, ovvero le scommesse.
Valve infatti ha deciso di regolamentare in parte questa situazione delicata, impedendo ai giocatori professionisti di scommettere sui tornei ufficiali di Counter-Strike: Global Offensive anche se non dovessero prender parte all’evento. Poichè secondo l’azienda americana i pro player, gli organizzatori degli eventi e coloro che fanno parte dello staff hanno informazioni privilegiate sui team, che darebbero dei vantaggi ingiusti nel piazzare una scommessa.
Spiegando, infine, che coloro che decideranno di non osservare queste regole rischiano di danneggiare la propria reputazione, quella del proprio team, della community e potrebbero, inoltre, essere esclusi da qualsiasi evento futuro sponsorizzato da Valve.
Speriamo che questa severità venga applicata per affrontare la minaccia del doping.
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