Vi abbiamo già parlato abbondantemente della modalità Zombies di Call of Duty: Black Ops 3, sicuramente la più grande esperienza sotto questo punto di vista mai presentata da Treyarch. Oggi invece ci occupiamo degli altri due aspetti del gioco, campagna e multiplayer.
Nota: la recensione si riferisce alle versioni PlayStation 4, Xbox One e PC del gioco.
Senza ombra di dubbio, Treyarch è ormai diventata quello che Infinity Ward era fino a Modern Warfare 3, ovvero il punto di riferimento della serie Call of Duty. Dopo due titoli molto dubbiosi per quanto riguarda critica e fan (Ghosts non ha mai soddisfatto, Advanced Warfare è stato un buon esperimento fallito sotto vari aspetti), la software house è chiamata al grande ritorno, e soprattutto a riabilitare il nome di Call of Duty. Operazione che probabilmente possiamo definire riuscita (seppur con alcuni difetti), vista non solo la qualità del gioco, ma anche la quantità. Con uno sguardo al solido passato (Black Ops 2 conta ancora numeri che Ghosts può sognarsi, in termini di giocatori attivi), Treyarch è partita con un’idea: proseguire il cammino della serie Black Ops puntando a qualcosa di molto più grande.
L’azione inizia in Etiopia, in una base militare nella quale è attualmente rinchiuso il ministro Said, l’obiettivo della nostra missione di salvataggio. La missione non sarà altro che un preludio, o per meglio dire pretesto, per presentare la situazione: un futuro non lontano nel quale a fare la guerra non sono solamente i soldati, ma anche i robot, in scenari che richiamano molto le atmosfere di Terminator. Sarà durante la seconda missione, ambientata a Zurigo, nella quale inizierà la storia vera e propria, in un turbine di confusione, pazzia e freneticità che vi farà confondere ben più di una volta. Una confusione ovviamente voluta da Treyarch, in una storia che sotto certi aspetti come l’impostazione ci ha ricordato la storia del buon Mason del primo Black Ops, ma ovviamente non vogliamo anticiparvi troppo. Come per tutti gli altri titoli della serie, la campagna si contraddistingue per la grande cura sotto l’aspetto cinematografico (Activision sembra averci preso gusto, vista la grande notizia di questa settimana sul film di Call of Duty) e per mostrare effettivamente tutto quello che il futuro immaginato da Treyarch ha da offrire al soldato perfetto (con decine di gadget ed equipaggiamenti che, purtroppo, non potrete mai utilizzare nelle altre modalità).
Come se non bastasse, al termine della campagna ci sarà una vera e propria chicca che vi attenderà. Sbloccherete infatti la modalità Nightmare, una sorta di rivisitazione completa della campagna nella quale non vi scontrerete contro robot e apparecchiature futuristiche, ma contro i nostri amatissimi zombie, e i vari mostri (tra cui i Parasite) introdotti in Black Ops 3 Zombies. Nulla di eccezionale, ovviamente, ma si tratta comunque di un’aggiunta interessante e particolare, che contribuisce ad aumentare la longevità del titolo. Un segno dell’evidente impegno di Treyarch per portare nuovi contenuti, impegno che purtroppo non è stato quanto ci aspettavamo. Le musiche di sottofondo, specialmente nelle battaglie, non sono sicuramente tra le migliori della serie, e non sempre riescono a trasmettere l’azione e a immergere il giocatore a fondo nella battaglia che sta vivendo. L’assenza, inoltre, di una grande villain si fa sentire. Kevin Spacey, in Advanced Warfare, riusciva a dare quello spessore in più che serviva ad una storia già vista più volte. Un leader carismatico, che in Black Ops 3 manca.
Passando al multiplayer, la situazione risulta molto più familiare al giocatore veterano. La beta di agosto aveva già dato molte indicazioni su quello che sarebbe stato il multigiocatore di Black Ops 3 (ad un primo impatto alcune cose sembrano essere comunque cambiate, come i movimenti dei personaggi), e l’impatto è quello classico di Call of Duty: multiplayer frenetico, mappe di medie dimensioni, ricompense a tratti devastanti, eccetera eccetera. Da segnalare la grande varietà di modalità di gioco, che oltre alle classiche deathmatch, TCT, dominio, Cattura la bandiera e molte altre, presenta anche interessanti novità, come Saveguard e il ritorno di Uplink dopo il successo avuto su Advanced Warfare. Ma come sono state in generale le nostre prime impressioni sul multiplayer? Purtroppo, abbastanza negative. Il gioco, ancora oggi (12 novembre) presenta numerosi problemi di lag per i server, difficoltà ad entrare nelle lobby degli amici, e tutto questo va a minare purtroppo il giudizio finale che abbiamo riservato al gioco. C’è poi da considerare il problema legato agli Specialisti, la novità più ecclatante del multiplayer di Black Ops 3, alcuni dei quali ci sono sembrati decisamente inutili o comunque più deboli rispetto ad altri. Treyarch probabilmente lavorerà ad un bilanciamento, ma se oggi entrate in una lobby vi ritroverete contro 3 o al massimo 4 specialisti diversi, non di più.
Avete amato Black Ops 2? Questo non è Black Ops 2. Avete amato Advanced Warfare? Questo non è Advanced Warfare. Black Ops 3 riesce ad essere un ottimo compromesso tra tutto quello che abbiamo visto negli ultimi anni su Call of Duty, con quei tocchi in più (i più importanti) che si chiamano Specialisti e che si chiama modalità zombie, con Shadows of Evil e The Giant. Tralasciando i problemi del multiplayer (che speriamo possano essere risolti), il gioco ha tutte le carte in regola per tornare a far brillare la stella di Call of Duty, dopo anni di delusioni che i fan faticheranno a scordare.
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