Il sogno di Jeff Kaplan, designer di Blizzard Entertainment, era creare uno sparatutto. Possiamo affermare che Overwatch è la realizzazione di questo sogno, come lo stesso Kaplan ci ha “comunicato” nel corso di un evento a porte chiuse a Milano. Il buon Jeff non ha potuto presenziare a Milano in occasione dell’evento dedicato a Overwatch su PlayStation 4 e Xbox One, il cui lancio è fissato per il 24 maggio (così come per la versione PC), e per questo un breve filmato dello stesso Kaplan ha introdotto la prova di Blizzard nella quale abbiamo messo le mani sul gioco in arrivo. Ma non solo: l’occasione è stata propizia non solo per scoprire nuove mappe e nuovi eroi, ma anche per scoprire come la software house si sia ingegnata per rendere Overwatch un gioco diverso da tutti gli altri.
UN MONDO IN GUERRA
Nonostante il gioco presenti diverse analogie con altri MOBA, su tutti Team Fortress, Overwatch porta con sé un bagaglio culturale e di esperienza che ha permesso solide basi al progetto. Come detto, Kaplan ha da sempre desiderato di lavorare ad uno sparatutto, dopo che Blizzard ha avuto il primato in molti generi per anni, e Overwatch è un ottimo e riuscito banco di prova. Nuova IP di Blizzard, il gioco ci trasporta in un futuro non lontanissimo, nel quale macchine e umani convivono. Convivono, sì, ma non troppo, perché qualcosa è andato storto. Cosa di preciso non ci è dato saperlo, visto che Overwatch non avrà una campagna single player o una spiegazione precisa sugli antefatti che hanno portato alla guerra in atto nel gioco. Al contrario, toccherà proprio al giocatore cercare di ricostruire una storia sulla base degli indizi (e delle skin in game) che ritroveremo all’interno delle mappe, ognuna delle quali è perfettamente contestualizzata. Se volessimo fare un paragone sotto questo punto di vista, potremmo accomunare questa scelta di Blizzard al primo Call of Duty: Black Ops, dove la modalità Zombie non presentava una storia chiara e precisa ma che andava interpretata e scoperta a discrezione del giocatore. Una scelta curiosa e che non a tutti interesserà, ma l’impressione è che gli sviluppatori abbiano creato una complessa mitologia intorno a Overwatch, con tanto di corti animati.
Parte integrante della presentazione era infatti la riproduzione di un corto animato, ambientato a Londra, e che ci ha mostrato all’opera Tracer e Widowmaker, con la prima impegnata ad impedire che la seconda commettesse un pericoloso omicidio politico. In una società nella quale macchine e umani stanno convivendo pacificamente, chi starebbe cercando di far scoppiare un conflitto globale? La domanda ancora non ha una risposta, e per averla non dovremo fare altro che cercare di ricostruire la storia di Overwatch, estrapolando quante più informazioni possibili dai tanti eroi a nostra disposizione e dalle numerose mappe che ci condurranno in giro per tutto il mondo: Londra, Russia, Hollywood, Messico, e molte altre ancora. Un complesso universo narrativo, che è destinato ad ampliarsi nel corso del tempo con i nuovi eroi e mappe che Blizzard renderà disponibili al download. Gratuitamente.
SQUADRA D’AZIONE
Pensato come un FPS competitivo, Overwatch si riconduce a tattiche molto più profonde, che ne fanno un ibrido tra PvP e cooperazione tra i giocatori. Non pensate infatti di trovarvi di fronte al classico Call of Duty o Battlefield. Proprio per la sua natura, Overwatch spinge il giocatore a specializzarsi in una determinata classe, o per meglio dire ad una serie di determinati eroi che più si aggradano al vostro stile di gioco. Gli eroi sono davvero tanti (più di 20, questo al lancio del gioco), e ognuno di essi ha le proprie armi e le proprie abilità, che non sono intercambiabili con quelle degli altri eroi. Toccherà quindi a voi, come detto, cercare di immedesimarvi con un eroe in particolare per una determinata modalità di gioco, e sfruttare pienamente il gioco di squadra. Importante, come in ogni MOBA, sarà infatti avere a disposizione una squadra ben bilanciata tra eroi di attacco, di difesa e di supporto, e quindi la cooperazione risulterà fondamentale. E importante sarà imparare nei minimi dettagli le mappe, ognuna delle quali avrà una sua identità, se così vogliamo dire. Ognuna delle ambientazioni è infatti progettata per una specifica modalità di gioco, e questo ha permesso ai designer di creare mappe stilisticamente adatte ad un determinato tipo di gioco, un’esperienza sicuramente faticosa ma appagante visto il risultato. Alcune di queste sono sembrate forse fin troppo labirintiche, con più livelli che si “incrociano” o vicoli ciechi inaspettati, ma il level design resta comunque di ottimo livello.
Sebbene sia stato fatto un grande lavoro dal punto di vista del bilanciamento, appare evidente alla prova che qualcosa deve ancora essere sistemato. Durante la prova degli eroi nelle tre modalità a disposizione (Conquista, Controllo, Trasporto), è risultato infatti evidente come alcuni dei tanti eroi a nostra disposizione siano nettamente avvantaggiati rispetto ad altri. Prendiamo come esempio Tracer, la ragazza che può sfruttare il suo potere per tornare indietro nel tempo o di quasi teletrasportarsi alcuni metri più lontano dal punto in cui si trovava. Un vantaggio considerevole, se consideriamo che il tempo di ricarica dell’azione di teletrasporto è bassissimo, che fanno di Tracer un personaggio fin troppo letale se ve lo troverete di fronte. Stesso discorso per il robot Bastion, che si potrà trasformare in una torretta fissa quasi imbattibile, e per il tank Reinhardt, che con il suo scudo e la sua enorme mazza (non pensate male, eh…) daranno fin troppo filo da torcere agli avversari. Piccole cose che Blizzard dovrà necessariamente sistemare, seguendo magari anche il feedback degli utenti una volta che il gioco sarà disponibile in open beta su PS4 e Xbox One dal 5 al 9 maggio.
HANDS-ON
Prima di chiudere questa anteprima, vi lasciamo il nostro video gameplay con tutte le nostre impressioni sugli eroi utilizzati e le mappe provate, in modo da fornirvi anche un quadro più chiaro su alcune dinamiche del gameplay. La prova è stata effettuata sia su PlayStation 4 che su Xbox One, ma le due versioni praticamente si eguagliano a livello tecnico, e il feeling sembra rimasto del tutto invariato rispetto alla versione beta su PC. Avremmo voluto portarvi un video sia su PlayStation 4 che su Xbox One, ma uno spiacevole inconveniente in fase di registrazione ha corrotto il video su PS4 e dunque siamo in grado di mostrarvi solamente la prova su console Microsoft.
Overwatch è un gioco che farà parlare molto di sé, e che potenzialmente potrebbe dare vita, oltre ad un grande franchise, anche ad un competitive da urlo. Per il momento le uniche perplessità riguardano il bilanciamento di alcuni eroi evidentemente troppo forti (difetto comunque riscontrabile in ogni gioco competitivo, prima del lancio), e l’accoglienza che avrà su console, un mercato che per i MOBA risulta quasi inedito. La nuova fatica di Blizzard riuscirà a sfondare anche su PS4 e Xbox One? La risposta tra poco meno di 2 mesi, quando il gioco sarà lanciato sul mercato. E dovrà vedersela anche con l’agguerrita concorrenza di Battleborn di Gearbox Software.
Ma l’open beta che uscirà il 5 maggio sarà per tutti o solo per quelli che lo hanno prenotato? Sullo store dell’xbox mi esce scritto solo bundle ???? Vi prego fatemi sapere
Le closed beta sono quelle in cui devi prenotare o ti devi registrare, invece le open beta sono quelle aperte al pubblico